I rifugisti (quasi) pronti alla ripartenza: le parole di Dario Pensa dal Pialeral, Grigna

La stagione estiva è ormai alle porte, ma Dario Pensa non si aspetta nessun “assalto ai monti”. Nemmeno se il Coronavirus mollerà la presa sul nostro territorio, consentendo di allentare le misure in vigore per garantire qualche libertà in più. Per il gestore del Rifugio Antonietta al Pialeral – situato sulla Grigna settentrionale, nel territorio comunale di Pasturo – “la ripartenza, infatti, sarà lenta e gli afflussi saranno molto più ridotti degli scorsi anni”.


Dario Pensa, secondo da sinistra, con la sua famiglia e Reinhold Messner

“Non prevedo nessuna “corsa” alla montagna, credo ci vorrà tempo” ha commentato Pensa, riferendo di non aver notato in questi primi giorni di Fase 2 “grandi differenze rispetto al periodo di lockdown”. “Anche durante la quarantena ero solito passare da qui almeno una volta alla settimana, per verificare che tutti gli impianti funzionassero correttamente, essendo alimentati a energia solare” ci ha spiegato il rifugista, residente nella bergamasca, la cui struttura, per ovvie ragioni, risulta ancora chiusa al pubblico. “Ne sto approfittando per svolgere alcuni lavori di manutenzione, ma comunque non mi fermo mai per molto tempo. Da quanto ho avuto modo di vedere, fino alla scorsa settimana da qui non passava davvero anima viva: da qualche giorno, invece, si iniziano a incrociare i primi timidi escursionisti; tutta gente di Pasturo, habitué insomma. E credo che la situazione non cambierà a breve”.


Una bella immagine del Rifugio Antonietta

Nel frattempo, Dario Pensa si sta anche attrezzando per una riapertura in totale sicurezza: gel disinfettanti e termometri – oltre a mascherine e guanti per sé e i suoi famigliari “dietro al bancone” – diventeranno una presenza fissa anche al Rifugio Antonietta, costruito in sostituzione del vecchio “Tedeschi” spazzato via da un’enorme valanga caduta dalle pendici del Grignone il 31 gennaio 1986, dopo le abbondanti nevicate di quell’anno. In questo scenario inedito, ora gli ospiti potranno fermarsi per un pranzo o un break grazie ai tavoli disposti all’aperto a debita distanza l’uno dall’altro, nel rispetto delle nuove norme. “Sarà tutto diverso” ha aggiunto il gestore, facendo riferimento all’ulteriore “suggerimento” rivolto agli escursionisti di telefonare prima di partire in direzione delle “baite” per assicurarsi un posto a sedere ed evitare così affollamenti.


Il Rifugio Antonietta con il Pizzo Tre Signori sullo sfondo

A tal proposito, in vista della riapertura di tutti i sentieri, i rifugisti della zona – in collaborazione con i sindaci, la Comunità Montana e il Parco Regionale della Grigna settentrionale – hanno promosso una campagna di comunicazione per sensibilizzare gli appassionati ai corretti comportamenti da tenere durante il cammino e in generale in montagna, per limitare il più possibile il rischio del contagio: obbligatorio, innanzitutto, portare sempre con sé una mascherina – da indossare nel momento in cui si incontrano altre persone e si accede ai rifugi – e, se possibile, anche guanti monouso e gel disinfettante, da utilizzare soprattutto quando si hanno tra le mani catene, funi, pioli e simili lungo i tracciati attrezzati. Tutte le indicazioni – come ha voluto precisare Dario Pensa – saranno elencate su appositi cartelli affissi all’inizio dei sentieri.
B.P.
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