Lecco: dal Santuario Madonna della Rovinata l'ultima 'supplica' per la Città

Si è concluso con una benedizione impartita a tutta la Città – dall’alto del "balcone" panoramico del Santuario della Madonna della Rovinata di Germanedo – il pellegrinaggio che dal 24 marzo scorso ha portato, settimana dopo settimana, il Prevosto Monsignor Davide Milani e i parroci delle varie comunità nei luoghi sacri più cari ai lecchesi, per pregare per tutti gli abitanti, i malati, i defunti e il personale medico e infermieristico nel difficile periodo dell’emergenza sanitaria.


Don Alberto Cappellari, Monsignor Davide Milani, il sindaco Virginio Brivio

Un tempo "particolare", quello che stiamo vivendo, come lo ha descritto don Alberto Cappellari, "un tempo di malattia e di dolore, che genera spavento, sofferenze e lutti, ma nel quale il Signore ci incontra e ci promette sempre la pace". "È una pace diversa da quella che ci offre il mondo, effimera e limitata: quella di Dio è una pace duratura, che non si lascia limitare da niente, in grado di resistere a ogni difficoltà. Pensate a quante persone, operatori sanitari e malati, ci hanno testimoniato che la letizia può sempre dominare tra di noi".


La pala della Madonna addolorata

La supplica odierna, come anticipato, ha avuto come scenario il Santuario della Madonna della Rovinata, nei pressi del quale nel 1849 cadde un'enorme frana, senza però intaccare in nessun modo la cappelletta allora presente, dove era possibile osservare un affresco con Maria tra San Carlo e San Francesco. "Fu un segno evidente della grazia del Signore, e da quel giorno la gente del posto si mise al lavoro per costruire l'edificio attuale, famoso ai più per la splendida pala della Madonna addolorata, restaurata recentemente" ha spiegato don Alberto.



Come nelle precedenti "tappe", il momento di preghiera è entrato nel vivo con la lettura di un brano del Vangelo e con l'invocazione ai Santi, prima della benedizione di don Davide Milani. "Da questo luogo possiamo davvero osservare tutta la nostra Città" ha commentato il Prevosto. "Vediamo l'ospedale - epicentro del problema che ci ha colpito, ma soprattutto dell'assistenza - nonché le Case di riposo e le abitazioni dei lecchesi, dentro le quali possiamo immaginare tante famiglie, con ragazzi e bambini che stanno vivendo le loro esperienze "a distanza", in modalità inedite. Ma possiamo pensare anche ai tanti volti del volontariato, delle società sportive, culturali, assistenziali e ambientali, così come alle realtà imprenditoriali, dai negozi alle grandi aziende, che potranno davvero ripartire soltanto se ripartiranno le persone".


"Ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo pellegrinaggio - ha concluso don Davide - compreso il sindaco Virginio Brivio, che non ha mai fatto mancare la sua presenza o quella di un suo delegato: abbiamo dimostrato che non esistono distinzioni tra cittadini e credenti, che siamo un unico corpo. Solo insieme potremo uscire da questa crisi".
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