Impianto di ''rifiuti'' nella ex cava di Chiuso: la Pozzi strade ottiene l'ok dalla Provincia
Quella di lunedì era la quarta riunione della conferenza, riunitasi dopo l'incontro di giovedì 19 marzo nel quale il Comune di Lecco aveva portato la delibera approvata con voto unanime dal Consiglio di Lecco durante l'assise del 24 marzo, con la quale aveva espresso il suo "no" per quanto di propria competenza. In particolare il Comune ha negato la variazione temporanea al Piano di governo del territorio, necessaria per realizzare l'impianto: il cosiddetto Ambito di trasformazione urbana 1 (Atu) - dove insiste la ex cava - dovrebbe infatti tornare ad essere "produttivo" per poter ospitare il deposito di rifiuti e non più "residenziale" com'è invece classificato dopo l'approvazione del Pgt del 2014. Una variazione, questa, a cui la comunità di Chiuso si è opposta, facendo sentire la propria voce attraverso assemblee pubbliche, commissioni aperte e una petizione che ha raccolto oltre 500 firme. Una mobilitazione che ha convinto l'Amministrazione comunale a negare la variazione al Pgt.
Sembrava che fosse questo l'ultimo tassello mancante per concludere l'intero procedimento in seno alla Conferenza dei servizi: anche se formalmente è la Provincia titolare del procedimento autorizzativo, lo stesso presidente Claudio Usuelli aveva chiarito che Villa Locatelli si sarebbe adeguata a quanto deciso dall'Amministrazione Brivio. Tant'è che la Pozzi Strade lo scorso 23 gennaio proponeva "di valutare l'opportunità di sospendere il procedimento istruttorio in attesa della risoluzione delle valutazioni in itinere con il Comune": la sensazione era che si aspettasse di conoscere l'orientamento di Palazzo Bovara e che una volta chiarito, la questione sarebbe stata archiviata.
In realtà la Provincia ha valutato diversamente e ha espresso il suo "parere favorevole all'approvazione del progetto e all'autorizzazione alla realizzazione e alla gestione dell'impianto della ditta Pozzi Virginio Strade Srl nel rispetto delle prescrizioni che verranno declinate nel relativo provvedimento". Il parere negativo del Comune di Lecco non sembra aver pesato nella decisione, dal momento che gli "aspetti evidenziati riguardano porzioni di area esterne al perimetro dell'impianto di gestione dei rifiuti oggetto di esame o aspetti non pertinenti".