Calolziocorte: Piero, 83 anni, e la sua passione per i modellini. Giostre, castelli, caroselli nascono con legno, bamboo, sassolini

Castelli, manieri, torri, chiese, giostre, marchingegni colorati: sono veri e proprio capolavori di creatività e manualità (chiamarli "modellini" sarebbe assolutamente riduttivo) quelli che con tanta passione Piero Lanfranchi - "giovane" 83enne di Calolzio - realizza con pazienza e precisione nella sua casa di Rossino, che con il tempo è diventata un vero e proprio museo.

Un hobby nato quasi per caso 9 anni fa quando nonno Piero, in pensione dopo una vita da muratore, ha voluto costruire un giocattolo per il nipotino: una sorta di giostra, un marchingegno coloratissimo di compensato e cartone, che azionando una manovella inizia a ruotare e fare suonare una campanella.
Un'opera di ingegneria meccanica che ha dato inizio a quella che per Piero è diventata subito una passione irrinunciabile, che lo ha portato a costruire con maestria decine e decine di modelli di edifici e simpatici caroselli.
"All'inizio ho iniziato con casette di compensato, poi con il tempo sono migliorato, ho imparato i trucchi del mestiere e ho iniziato a costruire castelli e torri sempre più grandi" ci ha spiegato con gli occhi pieni di orgoglio, mostrandoci una per una tutte le sue incredibili opere.

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Ci sono la rocca e la chiesa di Rossino, tanti castelli che sembrano usciti da un film della Disney, un faro costruito dopo aver visto le foto spedite dalla figlia che vive in Canada e molto altro ancora.
Il tutto realizzato rigorosamente a mano, frutto del suo ingegno e di ore e ore di lavoro certosino.
"L'unica cosa che mio figlio mi compra è la colla e il compensato per la base, tutto il resto lo creo io stesso usando legni, bamboo, sassolini, filo di ferro e quello che trovo o che mi portano gli amici o i vicini di casa, che conoscono questa mia passione" ha spiegato nonno Piero, che per ogni opera impiega più di un mese di lavoro.

Tutto nasce da un'idea iniziale e poi, rintracciata la base, questi palazzi crescono pian piano, seguendo l'intuizione del momento: "Quando non riesco a prendere sonno inizio a pensare a cosa costruire di nuovo, che novità trovare" ha scherzato il signor Lanfranchi (che quando non si dedica all'hobby del modellismo suona anche il mandolino e l'armonica).
Un lavoro di ricerca minuzioso. Persino i sassolini che sono incollati per riprodurre le mura vengono selezionati uno per uno, scegliendo quelli più adatti per colore, forma e dimensione. E poi ci sono le cannette sapientemente curvate dopo averle lasciate a bagno nell'acqua, i tanti oggetti di recupero come barattoli, vassoi per pasticcini, vecchi manici di scopa trasformati in torri, guglie, finestre...

E lascia davvero a bocca aperta notare come sia tutto assolutamente perfetto: non un sassolino fuori posto, non un dettaglio mancante, non un angolo impreciso.
Un'abilità fuori dal comune, coltivata negli anni come muratore prima a Davos in Svizzera e poi in Italia: tanti gli edifici nel circondario lecchese che portano la firma di Piero, che ci tiene a ricordare i diversi cantieri nei quali ha prestato servizio. Come la discoteca Orsa Maggiore, il grande centro di spiritualità di Somasca e tanti condomini e case che danno il volto alla Calolzio di oggi.
Una manualità che ai ragazzi di oggi - tra tablet e oggetti di plastica made in china - può sembrare quasi aliena.
"Da piccolo mi divertivo a realizzare un mulino che sfruttava l'acqua del torrente per far suonare un campanello. E una volta ho anche costruito un bel paio di sci" continua Piero, mentre ci mostra - accompagnato dal figlio Adriano e dalla immancabile cagnolina Luna- le sue opere, che hanno invaso il salotto e i corridoi di casa. "Un tempo c'erano due poltrone ma sono sparite per fare spazio alle costruzioni: di questo passo non riusciremo più nemmeno a vedere la televisione!" ha commentato ridendo Adriano.

Proprio lui nei giorni scorsi ha pubblicato le foto di questi capolavori sul gruppo facebook "Sei di Calolzio se", che sono immediatamente diventate "virali" con centinaia di "mi piace" e decine di commenti di cittadini che hanno voluto complimentarsi con Piero, vero e proprio artista locale.
Che non ha nessuna intenzione di fermarsi: "Lavoro in giardino quindi in queste settimane sono fermo, ma appena arriva la bella stagione ho già in mente di costruire una grande torre" ha continuato Piero, che è gelosissimo delle sue opere: "Alcune le ho regalate ai parenti e qualcuno mi ha anche chiesto di poterle comprare, ma non ho nessuna intenzione di venderle".
E' però contentissimo e disponibilissimo a mostrarle a chi abbia voglia di andare a trovarlo nella sua casa a Rossino, dove racconterà con un sorriso stampato sul volto la storia di ciascuna delle opere, come sono nate e con che materiali.
"Mi raccomando dillo che chi vuole può venire a vedere quello che ho costruito" ci tiene a sottolineare. Chiunque sia interessato può scriverci all'indirizzo redazione@leccoonline.com e lo metteremo in contatto con la famiglia Lanfranchi: un'occasione per vedere dal vivo queste opere davvero uniche, ma soprattutto per chiacchierare con Piero, conoscendo le sue storie, i suoi aneddoti e i suoi racconti.
Paolo Valsecchi
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