Lecco, in Basilica il ricordo dei volontari di 'Mondo Giusto' uccisi in Congo 25 anni fa: ''Hanno donato la loro vita per amore''
Un anniversario triste quello ricordato quest'oggi, giovedì 6 agosto, durante la S. Messa delle 18.30 nella Basilica di San Nicolò. Sono infatti trascorsi esattamente 25 anni dall'eccidio del parco di Virunga (ex Zaire), dove in una domenica di vacanza persero la vita sei volontari dell'associazione lecchese "Mondo Giusto" che si trovavano sul posto, in Congo, per costruire un serbatoio dell'acqua per le migliaia di profughi ruandesi scappati dalla guerra civile.

Nelle prime file i famigliari dei volontari scomparsi nel 1995
Le vittime del terribile agguato - con gli assassini che iniziarono a sparare all'impazzata in direzione della Jeep su cui il gruppo stava viaggiando, forse con l'intento di mettere in atto una rapina - furono il lecchese Michelangiolo Lamberti e il calolziese Tarcisio Cattaneo, con Luigi Cazzaniga di Sovico e Adelio Castiglioni di Locate Varesino: uccisi senza pietà anche i due bambini di quest'ultimo, Samuele e Roberta, di appena 5 e 11 anni; gli unici superstiti furono la zairese Noella Bagorha, moglie di Castiglioni - rimasta paraplegica dopo le gravi ferite riportate - e il valmadrerese Flavio Riva, tecnico dell'impresa Carsana come Lamberti e Cattaneo, rimasto a lungo provato dall'accaduto. Un vero e proprio massacro, che scosse profondamente l'intera comunità lecchese (e non solo), dove il ricordo di quanto accaduto ormai cinque lustri fa è ancora dolorosamente vivo.


In primo piano Noella Bagorha
"Sono grato di poter commemorare questi sei amici, persone buone che credo sia possibile definire "martiri", perché hanno dato la loro vita per amore, per un mondo più giusto" ha esordito il Prevosto di Lecco Monsignor Davide Milani durante l'omelia della S. Messa, celebrata nella giornata liturgica dedicata alla Trasfigurazione. "La loro è una storia tragica, che ha segnato la nostra città costituendo però, allo stesso tempo, un "filo" legato ad altri episodi di eroismo: le corde più robuste e resistenti, quelle che rendono forte la nostra comunità, sono fatte proprio di tanti "fili" di bene, tra i quali sono inclusi quelli di Michelangiolo, Tarcisio, Luigi, Adelio, Samuele e Roberta. Per quanto inaspettato, il dono della loro vita è stato per certi aspetti volontario, perché ogni volta che si sceglie di impegnare la propria esistenza a favore degli altri si perde qualcosa di sé. E si è disposti a farlo, fino al sacrificio più grande".

Sulla destra Domenico Colombo

Dopo una lunga gestazione negli anni '60 nel Congo ex belga, dove operava il medico missionario lecchese Paola Locatelli, l'associazione "Mondo Giusto" fu costituita ufficialmente tra il 1970 e il 1971, a seguito della prima visita a Bukavu dei primi due volontari - Aldo Ciaponi e Marino Bergamin - accompagnati da Domenico Colombo. Da allora l'organizzazione - laica, apolitica e di ispirazione cristiana - ha ottenuto finanziamenti pubblici da vari enti e notevoli contributi da parte di privati per sostenere decine di progetti a favore delle popolazioni africane, incentrati su nutrizione, agroindustria, acqua, salute, ecologia, lavoro artigianale e promozione della donna, nonché su istruzione, produzione farmacologica, energia rinnovabile e infrastrutture di comunicazione: l'impegno di volontari e tecnici specializzati - con alcuni di loro presenti in Africa anche per oltre un decennio consecutivo - è sempre stato orientato al rispetto del contesto umano locale e alla collaborazione paritaria con le persone del posto, intese non come passivi fruitori ma come attori responsabili di tutti gli interventi svolti, anche per poterne assumere la definitiva e autonoma gestione.

Monsignor Davide Milani
Il servizio di "Mondo Giusto" in Congo - ma anche altrove in Africa e in America Latina - non si è mai interrotto, nemmeno dopo la tragedia del 6 agosto 1995 che, di contro, ha consentito di costruire un rapporto ancora più robusto e tenace con la gente del posto e di portare avanti con una collaborazione sempre più fattiva le opere "troncate" per l'improvvisa perdita dei volontari, come ha sottolineato anche Sandra Carsana al termine della funzione in Basilica. "Abbiamo sempre continuato a lavorare, anche dopo quel tragico evento che ha distrutto tutti noi. Ricordo ancora il giorno in cui ho accompagnato i ragazzi in aeroporto: mi sentivo responsabile per loro, ma erano convinti di voler trascorrere le loro ferie in Congo, al servizio degli altri. Tarcisio, soprattutto, continuava a ripeterlo. Poi mi ha detto: "Se non dovessimo tornare, sarà perché così era scritto". Evidentemente era proprio così".

Sandra Carsana
Come annunciato dallo stesso Prevosto, è infatti in fase di preparazione un documentario commemorativo della tragedia del 1995, che don Davide Milani ha auspicato possa essere "raccolto" e custodito anche dalla (prossima) Amministrazione Comunale come un prezioso contributo per l'intera città.
B.P.