Lecco: il tricolore nel cortile delle botti e dei sassi
Nel centro cittadino lecchese, che ha vissuto in sordina i giorni di Ferragosto in un anno che si rivela sempre più eccezionale e straordinario, denso di nuove preoccupazioni dopo quelle vissute nel periodo primaverile, vi è stata anche una visita di ricerca nei vecchi cortili. Nella tradizione di tempi lontani del dopoguerra 1945 si improvvisano feste familiari al suono di una fisarmonica e di balli popolari, alcune volte accompagnate da canti “corali”, che giungevano spontanei dalle terrazze a ringhiera, dalle balconate sporgenti sui cortili stessi. Era quando bastava una fetta d’anguria per godersi un pomeriggio o una sera d’estate. Niente di tutto questo è rimasto: l’allegria e l’animazione di una volta sono scomparse, è stato osservato un silenzio quasi di malinconia.

Il cortile con il grigio sotto il terrazzone
Una gradita sorpresa è, però, giunta dall’ormai ultra centenario cortile delle botti e dei sassi di via Ghislanzoni, davanti al palazzo scolastico. Il cortile risale ai primi anni del Novecento; era quello con le botti del negoziante di vini Figini e i sassi del Noli. Quest’ultimo era commerciante di pietre portate dai barconi che giungevano dalla cava di Moltrasio all’approdo presso il vecchio Lazzaretto, l’attuale sponda che porta al Ponte Nuovo, segnalata dalla toponomastica cittadina con la denominazione di via Raffaello. I sassi del Noli sono serviti a pavimentare l’ampio perimetro interno del cortile di via Ghislanzoni, nel complesso edilizio che ha subito all’inizio del Duemila una generale ristrutturazione, pur conservando la sagoma antica dei terrazzi a ringhiera, dove oggi vi sono anche “cespugli” di verde rampicante.

Il tricolore ora dipinto sotto il terrazzone

La novità è che, nel porticato sotto il terrazzone che chiude il cortile, è apparso il tricolore: sono stati tinti come la bandiera nazionale i tre ampi varchi che rappresentano il portone e i finestroni del magazzino interno, un tempo anche stalla di cavalli e deposito di carri.

Il verde delle terrazze a ringhiera
Le foto che pubblichiamo mettono in evidenza le grigie uniformi dei tre varchi, ora, invece, segnati dal tricolore bianco, rosso e verde. Che tutto sia di buon auspicio per il futuro dell’Italia, in un anno veramente tormentato e difficile!
A.B.