Mandello: in pensione il dipendente comunale Attilio Longhi, ha seppellito 4.000 defunti

"Mi porterò appresso un pezzo di vita, una esperienza enorme fatta di rapporti umani, con le tante persone che ho incontrato e avvicinato nel corso di questi anni". A parlare è Attilio Longhi, che il 30 ottobre per raggiunti limiti di età ha lasciato il lavoro che ha svolto dal 1° dicembre 1981, dai 25 anni, ad oggi alle dipendenze del Comune di Mandello del Lario. Nativo del quartiere lecchese di Pescarenico, inizialmente è stato impegnato come meccanico, con un passaggio successivo a costruire barchette in vetroresina. La pubblica amministrazione lo ha assunto con la qualifica di stradino, l'odierno operatore ecologico. Una mansione interrotta quando, chiamato a sostituire il seppellitore al cimitero locale, si è trovato di fronte a un "bivio" della sua attività.


Attilio Longhi

"Un'occupazione particolare, in cui il coinvolgimento emotivo e personale ha ampi spazi: la ritroviamo anche nel catechismo di infantile memoria, in cui la settima opera di Misericordia corporale ricorda di seppellire i morti. A quei tempi era richiesta la promessa e il giuramento a chi accedeva a incarichi di questo tipo, cose del tutto nuove per me" ha raccontato Longhi.
Pala, piccone e le intemperie meteo sono solo alcuni degli scenari con cui Attilio ha dovuto convivere, tra uno scavo e l'altro per approntare le tombe delle tumulazioni, ricavate a fatica di braccia fino al 1995, quando una ruspetta è subentrata a sollevare dallo sforzo fisico.
Longhi, oltre che nel cimitero principale, ha espletato il suo incarico anche presso i camposanti delle frazioni di Olcio, Somana e Maggiana, in quest’ultimo per vent’anni fino alla cessione al Comune di Abbadia Lariana. "Ho seppellito amici, conoscenti, giovani, persone di tutte le età" ha proseguito il neo pensionato, per cui "non è stato facile agire con distacco senza provare quel coinvolgimento personale che ti segna e ti accompagna".


Il mandellese in una foto "d'epoca"

Attilio Longhi - per anni un punto di riferimento per i cittadini in quel luogo santo eletto a ultima dimora - è sempre stato pronto a rispondere alla richiesta di soluzioni logistiche e amministrative sollevate dai parenti delle persone scomparse. La scelta della cremazione, così come la pandemia che ha regolato l’accesso ai cimiteri anche per i funerali, fanno ora parte di quel bagaglio di ricordi che si porterà appresso.
Cosa farà ora? "Mi metto a disposizione del Comune se mi vorrà contattare per qualche "consulenza", in virtù del fatto che l'Amministrazione ha allo studio l'appalto delle sepolture da affidare ad una società esterna" ha fatto sapere il mandellese.
E proprio oggi, lunedì 2 novembre, cade la giornata della commemorazione dei defunti. 4000 il numero di quelli che Attilio Longhi nel corso degli anni ha tumulato nei cimiteri cittadini, accompagnandoli con la preghiera dell’eterno riposo dettata da ciò che per lui è stato qualcosa di più e oltre un normale lavoro.
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