ASST, depressione post parto: una APP e un nuovo modello per trattamento in casa

Il dr. Antonio Lora
Per questo la Regione sta cercando di aumentare i servizi offerti e dal 2018 ha affidato il compito di responsabile scientifico all'Asst di Lecco, anche per le aziende socio-sanitarie del territorio tra qui quelle di Milano (Niguarda e Policlinico), Monza, Vimercate, Rhodense e Mantova, di un progetto per intercettare la problematica ed intervenire seguendo nuove strade che vengono integrate a quelle più classiche del percorso psicoterapeutico. A presentarlo in videoconferenza, ora che è ad un passo dalla sua definitiva attuazione, è stato il dottor Antonio Lora, direttore del dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze. ''Una donna su 10 soffre di depressione perinatale'' ha spiegato. ''Ma la cosa più preoccupante di questo dato è che la maggior parte di loro non riceve un trattamento adeguato. L'analisi di questo problema ha spinto il Ministero della Salute ad emettere un finanziamento specifico per la Regione che a sua volta ha individuato nell'Asst di Lecco l'attuatore di un nuovo progetto, concepito prima che passasse al 'Comitato percorso nascita nazionale' l'allora direttore del dipartimento materno infantile Rinaldo Zanini. Il punto di partenza è nella crescita progressiva degli interventi per limitare questa depressione. Il punto non è infatti solo trattarla, ma anche individuarla''.
Il progetto regionale coordinato a livello scientifico dal dottor Lora affronta infatti due aspetti d'intervento: lo screening e il trattamento. ''Per individuare la depressione perinatale è stata creata un'app, chiamata 'Bluebelly' e già scaricabile dai sistemi Android'' ha spiegato il direttore della psichiatria. ''Attraverso dei test che vengono eseguiti periodicamente e inviati al centro di riferimento come i consultori o i punti nascita, se emergono dati preoccupanti la persona viene contattata e messa nelle condizioni di poter avviare una procedura di trattamento. L'app è già stata completata, pur con le difficoltà che la sua ultimazione ha avuto nell'ultimo anno a causa del Covid, e sarà presto estesa alle altre Asst che partecipano al progetto. Per il secondo elemento, quello del trattamento, abbiamo cercato di sviluppare un modello innovativo prendendo spunto dal manuale per l'attività domiciliare psicoeducativa dell'Organizzazione mondiale della sanità, della quale sono consulente. Negli ultimi mesi, all'interno delle aziende socio-sanitarie coinvolte circa 140 ostetriche e altro personale dei consultori hanno seguito un corso intensivo durante il quale hanno acquisito abilità e competenze per poter andare a casa delle donne che soffrono di depressione perinatale. In questo modo potranno sviluppare un trattamento che non riguardi solo la paziente, ma anche la sua relazione con il bambino, il partner e in generale l'ambiente famigliare''.
I punti cardini del progetto, ha quindi ribadito il dottor Lora, è lo sviluppo dell'app che andrà ad individuare il maggior numero possibile di casi e trattarli secondo le linee dell'home visiting tracciate dall'Oms. ''Oggi la risposta a questa problematica è prevalentemente di tipo ambulatoriale che nei casi più bravi richiede un intervento farmacologico'' ha aggiunto. ''Questo nuovo modello non vuole sostituire gli altri ma integrarsi. L'ostetrica che entra in casa della donna, entrando così in una sfera più privata, ci consentirà di intervenire in maniera più efficace''.
A.S.