Lecco: un 13enne rinuncia ai regali per aiutare i senzatetto, con i City Angels e l'apporto di tanti 'calore' anche a Natale
Una presenza costante a prescindere dalle festività, dalle condizioni metereologiche, da una pandemia. È di certo questo uno degli aspetti che salta all’occhio e contraddistingue la sezione lecchese dei City Angels, coordinata da Paola Corti, che ha tracciato un bilancio della loro attività, dopo 4 anni di presenza continua sul territorio.
Quello che viene a perdersi, come però in tutti i rapporti interpersonali che vanno al di là dei conviventi, sono le espressioni del viso: “con la mascherina il sorriso non passa, non riusciamo a trasmetterlo. Allora magari ci fermiamo un attimo in più, scambiamo qualche parola più del solito: cerchi di andare a colmare quello che non riesci a fare con le espressioni”.
Sul fronte dei numeri Paola Corti non ha riscontrato particolari cambiamenti con l’avvento della pandemia: “Le persone senza fissa dimora sono circa una ventina, venticinque a seconda delle sere; per quanto riguarda le zone del centro sono tutti italiani sui 45-50 anni”. Si scende vertiginosamente con l’età per quanto riguarda i giovani che vivono presso l’area ex Piccola. “Qui i senza fissa dimora sono tutti ragazzi stranieri, tra i 20 e i 25 anni”.
Una presenza, quella dei City Angels, che si sta rafforzando sul territorio grazie anche ad un protocollo sottoscritto con il comune e altre associazioni: “da un paio di mesi siamo affiancati dagli operatori della cooperativa il Gabbiano durante le nostre uscite serali: due volte alla settimana ci accompagnano per lavorare su ogni singolo utente in vista della creazione di un percorso”. Dunque un progetto strutturato, che vede lavorare in simbiosi “dei professionisti e noi, che siamo il gancio, che abbiamo un rapporto di fiducia con gli utenti”, costruito nel corso degli anni.
Ma non solo in questa collaborazione si può percepire il radicamento nel territorio dell’organizzazione di volontariato: “Per Natale la parrocchia di San Nicolò ci ha donato alcune scatole raccolte che abbiamo distribuito agli utenti, così come biscotti, panettoni e altri generi alimentari donati da alcuni privati”. La generosità dei lecchesi si è fatta sentire, specialmente sotto il periodo natalizio, ed è stata ripagata da tanta gratitudine: “Sia la sera della Vigilia che quella di Natale abbiamo cercato di creare un po’ l’atmosfera natalizia facendoci accompagnare nell’attività serale da un Babbo Natale. I senza fissa dimora hanno apprezzato, c’è chi si è veramente commosso: ci hanno ringraziato per la presenza in queste sere, visto anche il periodo di difficoltà e nonostante il momento di festa”.
Guardando al 2021 Paola Corti non fa ampi progetti: “Continueremo ad aiutare i senza fissa dimora, con la costante speranza che non aumentino ma diminuiscano; inoltre, siamo molto contenti della collaborazione con il Gabbiamo: vediamo come andranno queste cose, noi continuiamo ad essere propositivi”.
E restando in tema di novità e iniziative i City Angels hanno cominciato a prendere contatti con i giovani lecchesi durante alcune lezioni in didattica a distanza: “un volontario della sezione lecchese si è collegato con due classi delle scuole medie Stoppani, raccontando l’attività che svolgiamo quotidianamente”. E mentre parte della narrazione dell’età pandemica accusa i giovani di irresponsabilità di fronte alle norme, dai ragazzi e delle ragazze della Stoppani è arrivata “una proposta che prevedeva di donare cibo e vestiti all’organizzazione; così, lunedì 21 tre volontari si sono presentati a ritirare quanto raccolto”.
Ma non è finita qui: “Abbiamo lanciato una raccolta alimentare su Facebook: lecchesi e non hanno risposto in maniera positiva, donandoci ciò di cui avevamo fatto richiesta”. Dalla pasta, alla passata, al tonno, insomma, cose a lunga scadenza che i City Angels potranno utilizzare per cucinare i pasti ai senza fissa dimora della città: “Abbiamo raccolto tantissime cose. Tra le varie donazioni, una ci ha colpito particolarmente: un ragazzino di 13 anni ha deciso di rinunciare ai propri regali natalizi e la spesa ‘risparmiata’ è stata destinata per fare una spesa da donare alle persone bisognose”.
Quello che viene a perdersi, come però in tutti i rapporti interpersonali che vanno al di là dei conviventi, sono le espressioni del viso: “con la mascherina il sorriso non passa, non riusciamo a trasmetterlo. Allora magari ci fermiamo un attimo in più, scambiamo qualche parola più del solito: cerchi di andare a colmare quello che non riesci a fare con le espressioni”.
Sul fronte dei numeri Paola Corti non ha riscontrato particolari cambiamenti con l’avvento della pandemia: “Le persone senza fissa dimora sono circa una ventina, venticinque a seconda delle sere; per quanto riguarda le zone del centro sono tutti italiani sui 45-50 anni”. Si scende vertiginosamente con l’età per quanto riguarda i giovani che vivono presso l’area ex Piccola. “Qui i senza fissa dimora sono tutti ragazzi stranieri, tra i 20 e i 25 anni”.
Una presenza, quella dei City Angels, che si sta rafforzando sul territorio grazie anche ad un protocollo sottoscritto con il comune e altre associazioni: “da un paio di mesi siamo affiancati dagli operatori della cooperativa il Gabbiano durante le nostre uscite serali: due volte alla settimana ci accompagnano per lavorare su ogni singolo utente in vista della creazione di un percorso”. Dunque un progetto strutturato, che vede lavorare in simbiosi “dei professionisti e noi, che siamo il gancio, che abbiamo un rapporto di fiducia con gli utenti”, costruito nel corso degli anni.
Ma non solo in questa collaborazione si può percepire il radicamento nel territorio dell’organizzazione di volontariato: “Per Natale la parrocchia di San Nicolò ci ha donato alcune scatole raccolte che abbiamo distribuito agli utenti, così come biscotti, panettoni e altri generi alimentari donati da alcuni privati”. La generosità dei lecchesi si è fatta sentire, specialmente sotto il periodo natalizio, ed è stata ripagata da tanta gratitudine: “Sia la sera della Vigilia che quella di Natale abbiamo cercato di creare un po’ l’atmosfera natalizia facendoci accompagnare nell’attività serale da un Babbo Natale. I senza fissa dimora hanno apprezzato, c’è chi si è veramente commosso: ci hanno ringraziato per la presenza in queste sere, visto anche il periodo di difficoltà e nonostante il momento di festa”.
Guardando al 2021 Paola Corti non fa ampi progetti: “Continueremo ad aiutare i senza fissa dimora, con la costante speranza che non aumentino ma diminuiscano; inoltre, siamo molto contenti della collaborazione con il Gabbiamo: vediamo come andranno queste cose, noi continuiamo ad essere propositivi”.
E restando in tema di novità e iniziative i City Angels hanno cominciato a prendere contatti con i giovani lecchesi durante alcune lezioni in didattica a distanza: “un volontario della sezione lecchese si è collegato con due classi delle scuole medie Stoppani, raccontando l’attività che svolgiamo quotidianamente”. E mentre parte della narrazione dell’età pandemica accusa i giovani di irresponsabilità di fronte alle norme, dai ragazzi e delle ragazze della Stoppani è arrivata “una proposta che prevedeva di donare cibo e vestiti all’organizzazione; così, lunedì 21 tre volontari si sono presentati a ritirare quanto raccolto”.
Ma non è finita qui: “Abbiamo lanciato una raccolta alimentare su Facebook: lecchesi e non hanno risposto in maniera positiva, donandoci ciò di cui avevamo fatto richiesta”. Dalla pasta, alla passata, al tonno, insomma, cose a lunga scadenza che i City Angels potranno utilizzare per cucinare i pasti ai senza fissa dimora della città: “Abbiamo raccolto tantissime cose. Tra le varie donazioni, una ci ha colpito particolarmente: un ragazzino di 13 anni ha deciso di rinunciare ai propri regali natalizi e la spesa ‘risparmiata’ è stata destinata per fare una spesa da donare alle persone bisognose”.
A.A.