Amarcord, 10 febbraio 1946: 10.000 lecchesi per il Card. Schuster
Vennero calcolati in 10.000 i lecchesi presenti presso la basilica di San Nicolò nel pomeriggio di domenica 10 febbraio 1946. Sono passati 75 anni. Lecco celebrava, con solenne ringraziamento, il ritorno della pace e della libertà dopo cinque tremendi anni di guerra. Presiedeva l’incontro l’arcivescovo di Milano cardinale Ildefonso Schuster, deceduto nel 1954, che il 12 maggio 1996 il pontefice Giovanni Paolo II ha proclamato beato.

Il cardinale Schuster accolto dal prevosto mons. Giovanni Borsieri
Quel pomeriggio lontano di febbraio la basilica di San Nicolò era largamente insufficiente ad accogliere i lecchesi convenuti da tutte le parrocchie della Pieve. Migliaia di persone erano sul sagrato di San Nicolò, in piazza Cermenati, nel tratto alto di via Mascari, dove era possibile seguire la cerimonia attraverso un impianto di amplificazione microfonica.

Schuster fra la gente
Lecco ringraziava la Provvidenza per lo scampato pericolo bellico, dalle incursioni aeree (intense nel quadrimestre gennaio-aprile 1945) e nel periodo precedente segnato dall’occupazione straniera, da rastrellamenti e rappresaglie, dal coprifuoco ed altro ancora. Schuster venne accolto dal prevosto mons. Giovanni Borsieri e da alcune autorità cittadine. Il cardinale, entrato in basilica, raggiunse l’altare laterale della Madonna del Rosario, dove due paggetti recavano su cuscini le corone offerte dai lecchesi per la Madonna ed il Bambino. Schuster, dopo aver sostato in preghiera, le collocò sulle due statue, mentre un applauso interminabile si allungava dall’interno della basilica all’esterno del tempio.

Il cardinale Ildefonso Schuster
Il cardinale tenne una delle sue memorabili omelie del dopoguerra ‘45; ricordò l’intercessione di Maria per la salvezza di Lecco e della Lombardia, tenne un intervento che, dopo un esame del passato più recente, si rivolse con grande attenzione e precisione al futuro. Disse, con vigore, che non era conciliabile la fede cristiana con dottrine avverse al Vangelo e all’insegnamento della Chiesa. Sempre Schuster evidenziò che il cristiano si misura sulla vita vissuta; sottolineò che “non basta incoronare la Madonna con diadema prezioso. Il diadema migliore è quello del quotidiano impegno di vita cristiana”.

L'altare della Madonna del Rosario pavesato a festa (foto di Giovanni Ferranti)
Terminata la cerimonia in basilica, Schuster raggiunse la vicina casa canonica di San Nicolò per un incontro riservato al clero della Pieve. Nel suo intervento fu ancora molto più chiaro e preciso nel nuovo impegno di testimonianza del momento storico: altri pericoli si profilavano anche nella pace e nella libertà. La Chiesa, attraverso le parrocchie, era chiamata ad un nuovo adeguato ruolo di presenza e di testimonianza, di catechesi e di vita operativa, di fronte al dilagare di dottrine assolutamente negative nei luoghi di lavoro, nell’attività civica, nello sconsiderato uso del tempo libero.

Il saluto dei cittadini e dei parrocchiani di Lecco al cardinale Schuster all'ingresso della basilica di San Nicolò
A.B.