Lecco: come funzionano i servizi sociali sul territorio? I nuovi consiglieri a 'lezione'

L'assessore ai Servizi sociali Emanuele Manzoni
Per agevolare il lavoro dei nuovi consiglieri comunali lecchesi, mercoledì sera durante la commissione III è stata illustrata l’organizzazione territoriale dei servizi sociali, spiegando in particolare il Piano unitario di zona del Distretto e l’attività dell’Agenzia per i servizi abitativi. Sul primo punto è intervenuta Michela Maggi, che ha mostrato in primo luogo cosa rappresenta il Piano di zona: “È il principale strumento di programmazione degli interventi sociali e socio-sanitari, viene approvato con un accordo di programma di tutti i Comuni afferenti all’Ambito, che nel caso di Lecco sono 31”.
Il sistema di governance è ampio: in provincia c’è un distretto "capeggiato" da Guido Agostoni (con il vice sindaco di Olgiate Maurizio Maggioni in qualità di "numero due") a cui fanno riferimento i tre Ambiti di Lecco, Merate e Bellano, ognuno rappresentato da un presidente e un vice, che nel caso di Lecco sono Sabina Panzeri e Fabio Mastroberardino. C’è poi il Comitato d’Ambito con un referente per ciascuno dei poli in cui è diviso il territorio: capoluogo, Lago, Valle San Martino, Brianza est e Brianza ovest. Dal punto di vista tecnico, invece, alla "testa" c'è l’Ufficio di piano, che si raccorda con il coordinamento dei sindaci che opera a livello di distretto.
“C’è un forte dialogo all’interno del territorio - ha aggiunto Maggi -. Il Piano di zona è unitario per tutta la provincia con degli obiettivi specifici per i singoli ambiti. Il sottotitolo recita 'Patto di comunità' e sintetizza la visione del welfare che si vuole portare avanti. Quello attuale doveva terminare il 31 dicembre scorso, ma la Regione lo ha prorogato per via dell’emergenza che ha cambiato un po’ priorità e obiettivi”.
Per quanto riguarda l’Ambito di Lecco sono state individuate due parole chiave, prossimità e innovazione. “La prossimità per noi si concretizza nei poli territoriali, aggregazioni di comuni con una programmazione politica e tecnica volta all’obiettivo di individuare dei Presidi socio sanitari (PreSST) dove realizzare l’integrazione socio-sanitaria. Anche se il percorso normativo si è interrotto, resta la necessità di costituire presidi sempre più vicini al cittadino. L’innovazione ha radici nella storia di questo territorio ed è evoluta dalla co-progettazione nella forma dell’Impresa Girasole, con alcuni obiettivi specifici: potenziare e riorganizzare il servizio di base e il segretariato sociale, promuovere la cura dei legami famigliari e delle giovani generazioni, sostenere le politiche dell’abitare e l'inclusione. In quest’ottica stiamo lavorando alla costruzione di equipe integrate tra comuni su progetti e interventi per dare risposte migliori ai cittadini”.
Qualche parola anche da parte di Lucia Buizza, coordinatrice dell’Agenzia per i servizi abitativi, nata nel 2018 con lo scopo di svolgere le funzioni tecnico-amministrative per tutto quello che viene emanato da Regione su questo tema e con il compito di costruire, in collaborazione con gli altri settori, servizi nuovi e innovativi: “Ad esempio l’accesso a risorse come il canone concordato; oppure il supporto ai servizi di base o lo sviluppo di progettualità legate all’housing-sociale e a chi si trova in una situazione intermedia tra l’autonomia abitativa e l’alloggio Aler”. Molto importante il ruolo dell’Agenzia anche nella declinazione a livello locale delle risorse regionali provenienti dalla Misura unica, rivolta a nuclei familiari in locazione sul libero mercato (compreso il canone concordato) o in alloggi in godimento o definiti Servizi Abitativi Sociali, ma non quelli indicati come "Servizi Abitativi Pubblici". Il bando rimarrà aperto fino all’esaurimento dei fondi e l’erogazione del contributo è vincolata all’Isee.
In un breve intervento, l’assessore Emanuele Manzoni ha voluto sottolineare “l’importante ruolo politico e la grande partecipazione da parte degli amministratori” in tutti i livelli dell’articolata organizzazione dei servizi sociali e “nell’elaborazione del Piano di zona, in particolare del Comune di Lecco che ha un ruolo di guida e di condivisione delle buone pratiche con tutte le realtà territoriali”.
M.V.
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