
In udienza preliminare avevano scelto di non avvalersi di riti alternativi, andando a dibattimento. Era il 9 gennaio 2019. A distanza di due anni quella scelta processuale si è rivelata "la mossa giusta": sono stati assolti i tre giovani accusati di "rissa" per un episodio risalente alla notte a cavallo tra il 19 e il 20 novembre 2016. Nel dettaglio Ibnou Eddine Mohamed Khalid e Ibnou Eddine Omar (entrambi classe 1988) nonché il lecchese Benedetto Parisi (classe 1994) erano chiamati a rispondere del pestaggio avvenuto tra le mura della discoteca Dancing Lavello a Calolziocorte. Vittima un altro avventore che nel parapiglia aveva rimediato la frattura di una mascella, con iniziale prognosi di 25 giorni. A scatenare "l'inferno", stando alla versione resa dalla vittima in fase di denuncia, sarebbe stato il suo rifiuto ad offrire una sigaretta a Omar che, visibilmente ubriaco, avrebbe poi rovesciato il proprio cocktail e, ricevuto l'appoggio di altri, tra i quali anche Mohamed, sarebbe passato all'attacco con la zuffa, iniziata nella sala fumatori sotto gli occhi di altri clienti della discoteca, proseguita anche dopo l'intervento di un buttafuori del locale. Decisamente, non lineare, complice forse il tanto alcool consumato quella sera, nel corso del dibattimento, la ricostruzione della sequenza degli avvenimenti.
Ritenuta comunque provata la penale responsabilità dei tre imputati, parte di un gruppo più ampio di partecipanti alla rissa, quest'oggi il vpo Mattia Mascaro ha chiesto la condanna dei tre a 2 anni di reclusione ciascuno.
Di diverso avviso i legali (gli avvocati Elisa Magnani, Lorenzo Magni e Aurelio Molteni) che hanno effettivamente ottenuto dal giudice Enrico Manzi l'assoluzione dei loro assistiti. Per non aver commesso il fatto.