Lecco: ''Notturni al chiaro di luna'' nei nuovi versi di Giuseppe La Fontana
Continua, inarrestabile, la marcia del cav. Giuseppe La Fontana - lecchese di adozione per una presenza di quasi sessant’anni nel territorio manzoniano - verso il traguardo prestigioso delle mille composizioni poetiche. Il recentissimo volumetto, edito in occasione delle feste pasquali, registra il traguardo del numero 842.

Giuseppe La Fontana può ancora ricordare, a tal proposito, l’ufficio principale di Lecco, allora in piazza Garibaldi. Le Poste hanno lasciato quella sede, nel palazzo che vedeva anche la filiale locale della Banca d’Italia, quando, negli anni ’60, è stato inaugurato il nuovo edificio in alto a viale Dante, sull’angolo con via Cairoli.

In “Melanconici crepuscoli” si legge invece: “canti ammalianti d’amor innocenti, risuonano ad ogni stella cadente nella tersa notte di San Lorenzo”. Nel testo dove La Fontana scrive “Io, solingo, vagavo per silenziose spiagge, ansioso amor cercando” affiora ancora una volta il richiamo “dello Ionio mar blande onde”.
Insomma, anche in questa nuova raccolta di poesie Giuseppe La Fontana spazia lungo tutta la penisola italiana, in particolare nei notturni al chiaro di luna.
“Musica in versi (notturni al chiar di luna)” è la pubblicazione uscita in questi giorni con la firma dell'autore giunto a Lecco alla metà del secolo scorso dalla nativa Terranova da Sibari, dopo aver vinto un concorso di assunzione nell’organico dell’amministrazione statale delle Poste e dei Telegrafi.

Giuseppe La Fontana
La nativa Turium Novum, con i suoi orizzonti mediterranei, e il panorama lecchese, tra lago e montagna, accompagnano sempre le composizioni di Giuseppe La Fontana. Il preludio di “Musica in versi” sottolinea che “la luna, le stelle di siderali suoni, inondano il firmamento quando brillano nel notturno silenzio o quando, obliando, si dileguano ai primi effluvi dell’aurora”. E’ lo stesso La Fontana nel preludio che evidenzia: “quand’io mi volgo ed il volto al ciel rivolgo, m’imbevo di ineffabile armonia che altrove non trovo se non a voi, sinfoniche melodiche rime”. Nelle sinfoniche rime soffia la composizione poetica “La brezza”, sottolineata “con vago vagabondar sfiora la pianura, del mar gli odori effonde ad inebriar, purpuree corolle che a soave melodiar, danzan come farfalle”.

La copertina del volumetto
Insomma, anche in questa nuova raccolta di poesie Giuseppe La Fontana spazia lungo tutta la penisola italiana, in particolare nei notturni al chiaro di luna.
A.B.