Lecco: gli spazi attorno alla Meridiana sono terra di nessuno? Lo sfogo di una residente, tra bivacchi e combattimenti tra giovanissimi

Uno degli interventi della Questura nell'area ai piedi delle torri
Le lamentele si susseguono. Con l'arrivo della bella stagione e l'allentamento delle restrizioni imposte dal covid, si teme un'escalation. La misura è già colma. Chi vive nella zona de La Meridiana chiede il ripristino delle condizioni di sicurezza e dunque interventi mirati per evitare che l'area continui ad essere arena per scontri tra bande di ragazzini e luogo di ritrovo di sbandati – anche giovanissimi - spesso annebbiati dai fumi dell'alcool se non sotto l'effetto di altro.
Chi ci scrive preferisce mantenere l'anonimato ma descrive il proprio vissuto e la paura di tutti i giorni nel rincasare, in un angolo di Lecco disegnato dall'architetto di fama internazionale Renzo Piano, praticamente in centro città, divenuto terra di nessuno, pur con l'intensificazione della presenza degli addetti alla sicurezza e dei passaggi delle Volanti della Questura.

“Tutto a mio avviso è cominciato con il Ferrhotel, circa due anni fa. I ragazzi da lì hanno iniziato a spostarsi qui. Oltre a trovare sporco fuori casa, con cartacce e resti del cibo acquistato al fast food, abbiamo iniziato ad assistere a serate di ordinaria follia, dove urla e schiamazzi sono il meno. Ci sono state partite di calcio nella piazzetta della chiesetta alle tre di notte, con il continuo pim, pum, pam del pallone, nonostante la tarda ora. Ma il peggio doveva ancora venire. In inverno io stessa ho iniziato ad avere paura, la sera: non mi andava più l'idea di scendere da sola dalla macchina con la presenza di questi ragazzi che ho visto io stessa essere muniti di coltelli. Ho iniziato a non lasciare più l'auto nel parcheggio a noi riservato mettendola invece nel sotterraneo, anche per evitare danneggiamenti visto che a più riprese i condomini hanno trovato gli specchietti rovinati o le fiancate segnate. Io stessa ho chiamato il 112 quando alcuni di questi soggetti hanno rovinato i totem del centro commerciale: mi risulta che in quell'occasione sia stato addirittura disposto un TSO a carico di uno dei presenti. Ma le continue richieste di intervento alle forze dell'ordine non bastano. Siamo arrivati a trovarci questa gente dentro casa. Più volte hanno cercato di forzare l'ingresso della torre con le abitazioni, pensano che sia un gioco, un banale divertimento. Una volta, almeno, sono riusciti nel loro intento, avranno avuto si e no 16 anni. Abbiamo presentato un esposto in Questura. E ancora è capitato a più riprese di trovarli all'interno dell'ascensore. Far notare loro che è proprietà privata è come parlare al vento: ribattono, non ascoltano. C'è paura anche nel redarguirli, nel timore di essere derisi o peggio ancora di ritorsioni. Usano violenza anche tra di loro. Qualche tempo fa, una gang ha derubato un ragazzino, buttando giù anche per le scale. Ultimamente quelli che bivaccano qui sono giovanissimi, sotto i vent'anni a occhio e croce. Ogni tanto c'era qualche extra comunitario ma il grosso ora sono questi squadroni di ragazzini che si sfidano e si picchiano, anche a tarda ora. Sono fuori controllo, ti prendono in giro. Non c'è modo di dargli nemmeno una "scossa", anche dicendo loro che ci sono le telecamere se ne infischiano e continuano con i loro “traffici”. Non capisco questa concentrazione di delinquenza. Nelle vie del centro, forse, questo degrado non sarebbe tollerato. Qui invece il fenomeno è ritenuto più nascosto. Ma cosa facciamo, aspettiamo il morto? Ci sono cose a Lecco di cui non mi capacito: siamo un "fazzoletto", dovremmo essere una città modello, curata e per bene. Se facciamo crescere gli alberi storti e non facciamo niente per raddrizzarli di cosa ci lamentiamo poi? E' un vero peccato la situazione che si è venuta a creare: questa zona è bella, sei praticamente nel cuore della città. Se dei ragazzini con la Questura a 100 metri si comportano in questa maniera c'è qualcosa che non va. Personalmente trovo intollerabile chiedere a mio marito ogni volta di "buttare giù un occhio" dalla finestra quando rientro a piedi per paura di essere aggredita o perché c'è gente che bivacca. In centro città è intollerabile tutto ciò, ma anche se fossimo in periferia in realtà. Vogliono dimostrare di essere dei gangster questi ragazzini? Sono solo un gruppo di sfigati, con poco cervello visto che pubblicano pure le loro bravate su Instagram. Datevi un tono ragazzi, evitate! E chi di dovere intervenga, con polso”.

A.G.
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