Lecco, crac Cinomatic: Cibin si assume tutte le colpe ma non 'salva' nè la moglie nè la figlia

Il Tribunale di Lecco
Del resto più testimonianze sembravano aver portato a ricondurre ogni decisione presa in ambito aziendale al "numero uno" della srl, ideatore di brevetti che hanno reso la sua Cinomatic nota anche oltre i confini nazionali tra gli addetti del comparto edile. E lo stesso Egidio Cibin, comparso in Aula dopo aver patteggiato per quanto attiene alle accuse formulate direttamente a suo carico, si era addossato ogni responsabilità, come già fatto a suo tempo dinnanzi alla Finanza, affermando di aver sempre creduto nella sua impresa "anche contro il volere dei suoi famigliari", come detto quest'oggi dal legale delle due imputate nella propria ben confezionata arringa, non fatta propria però dai giudici.
Il Tribunale - presidente Enrico Manzi, a latere le colleghe Nora Lisa Passoni e Giulia Barazzetta - ha infatti condannato entrambe le imputate, non accogliendo dunque nemmeno la richiesta di assoluzione per la più anziana delle due avanzata dalla pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Paolo Del Grosso. 2 anni, pena sospesa e non menzione, per Rosalba Nogara riconosciuta colpevole solo di un episodio di bancarotta distrattiva in relazione a due assegni intestati a lei e alla figlia per un valore complessivo di 20.000 euro. Assolta invece dalle restanti accuse "per non aver commesso il fatto".
Condannata in toto, di contro, Monica Cibin e dunque non solo per le distrazioni (oltre a quella condivisa con la madre, anche per la "sparizione" di 109.000 euro dalle casse dalla srl e la restituzione di 234.000 euro ai soci amministratori) ma anche per l'aver concorso, quale amministratore prima di diritto e poi di fatto, ad aggravare il dissesto della Cinomatic, attingendo a finanziamenti bancari legati alla comunicazione di bilanci falsati a partire dal 2006. 3 anni e 6 mesi la pena irrogata nei suoi confronti, venendo altresì condannata a pagare al fallimento - rappresentato dal curatore Antonella Balderacchi, presente personalmente in udienza al fianco dell'avvocato Alessandro Dell'Oro - una provvisionale di 40.000 euro da sola e di ulteriori 10.000 euro in solido con la madre, con risarcimento complessivo da quantificare poi in separata sede. Civile ovviamente, mentre sul versante penale della vicenda incombe ormai la prescrizione.
Di tre milioni il debito complessivo maturato dalla Cinematic nei confronti delle banche.
A.M.