Il luna park estivo sta mettendo in mostra tutte le sue facce

Il luna park estivo sta mettendo in mostra tutte le sue facce. Sono contenti i ristoratori, i bagnini, i clown. Gli stabilimenti balneari assomigliano sempre più a una macchina post fordista con i suoi ombrelloni, lettini anonimi.

C'è il solito parco giochi per i bambini, le reti per una partita a pallavolo, il ping pong, le solite banali attività, nel frattempo altri salgono sulle loro barchette, barcucce, barcacce, velieri.

Gli animatori sono la cosa più infantilizzante, sono appiccicosi, assomigliano a quelli che lavorano all'interno delle RSA o in psichiatria: ti dicono quello che devi fare per migliorare la tua socializzazione, il tuo benessere relazionale e fisico. Loro sono pagati per farti giocare, divertire. La macchina del divertimento è fondamentale se vuoi passare una bella vacanza, essere contento, soddisfatto.

La vacanza così concepita diventa il parco dei balocchi di Pinocchio. E' un carnevale fuori stagione, non annuncia la fine della brutta stagione e la primavera, ma che è tempo di staccarsi dall'ordinario, dal quotidiano.

Ma, se la vacanza è un tempo vuoto, libero di fare delle cose che non si riescono a fare durante altri periodo dell'anno, in questo modo, questo vuoto, questo tempo libero perché è riempito da cose proposte da altri ?

In linea di massima le vacanze così concepite sono figlie di un pensiero post fordista: molti risparmiano tutto l'anno per fare una settimana o quindici giorni, per sedersi su quella spiaggia.

Quest'anno, a causa della pandemia, quest'ossessione della vacanza estiva è stata megafonata da mesi dai fauni dei liberi tutti. Da mesi continuano a suonare il flauto magico delle vacanze per salvare l'economia del turismo estivo: luglio e agosto non si toccano, sono sacri, a settembre tutti al coperto.

Ma un'economia del turismo che continua a vivere seguendo questa logica industriale è ferma al novecento, è il frutto degli anni cinquanta, del post guerra, quando allora le grandi fabbriche chiudevano per quindici giorni. Le vacanze di massa nascono in quel periodo, prima non esistevano come fenomeno sociale di massa.

Basta guardare le foto prima della seconda guerra mondiale per accorgersi che le spiagge erano libere, solo negli anni sessanta, con il bum economico, la cementificazione invade le spiagge di alcune zone della penisola, supportate anche da una certa ideologia: spiagge per i lavoratori e per neo imprenditori del settore. Nasce il far west: non a caso, da cinquant'anni gli impianti degli stabilimenti balneari non sono cambiati. Alcuni si sono modernizzatati offrendo nuovi servizi, altri sono lì come un'immagine fissata su una lastra fotografica.

Un'economia di questo tipo non può reggere. In futuro la concezione della vacanza sarà dinamica, articolata e diversa.

Il tempo libero a disposizione delle persone sarà maggiore perché il lavoro occuperà meno giornate lavorative della settimana e dell'anno. I bisogni delle persone cambiano in relazione anche alle trasformazioni produttive e scientifiche.

Questa macchina post fordista del tempo vacanza andrà in soffitta, ci sarà la necessità di riorganizzare le proposte così pure la vacanza così detta culturale subirà delle trasformazioni.

Ci sono delle tendenze in atto che sollecitano un altro approccio: vacanza concepita come spazio vitale, non come una pausa industriale o lavorativa.

C'è un bisogno di leggerezza, di verde, di luoghi attrattivi rilassanti liberi e non infantilizzanti.

I chilometri del bosco che bruciano, le bellezze naturali che vanno in fumo colpiscono la natura e i nostri bisogni rigenerativi di benessere. Le persone sono alla ricerca di spazi vitali che aiutino a generare un benessere che va oltre.

dr. Enrico Magni
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