Lecco: solo la Lega di Bodega è stata in grado di dare una impronta alle piazze della città

Enrico Magni
Scatta l’ora solare, si sposta la lancetta dell’orologio indietro e il sistema circadiano - il nostro orologio biologico - subisce delle sollecitazioni. La rimodulazione del ritmo del sonno-veglia e altri aspetti fisiologici risentono di questo apparente e innocuo spostamento.
Il cambio dell’ora invece incide sullo stile di vita, sull’attività lavorativa, sulle varie prestazioni individuali, nei rapporti e anche nella politica. Basta un battere di ali e le cose cambiano; eppure è considerato incoerente, incongruente, sconnesso, contraddittorio, irrazionale prendere una decisione diversa dalla prima. Infatti. La scelta fatta, il 27 luglio 2017, tra Comune di Lecco (ex sindaco Virginio Brivio), Regione Lombardia (Presidente Maroni), Provincia di Lecco (Presidente Polano) non è stata lungimirante per Lecco nell’acquisire lo stabile dell’ex Poli in via Marco d’Oggiono barattandolo con il trasferimento del CPS e il Centro Diurno in via Tubi.
Il primo pasticciaccio risale al 2001 con il trasferimento del CPS dall’ex mutua di via XI febbraio in via Ghislanzoni. L’accordo è stato siglato tra Università, Presidente della Provincia, il DG dell’Azienda Sanitaria di Lecco e una Associazione sociale che occupava quella sede. L’accordo prevedeva che il CPS doveva stare fino al 2007. Disgraziatamente è ancora in quella sede decrepita, pericolante; i lavori di ristrutturazione sono solo all’inizio. Sono passati vent’anni.  
L’Amministrazione dell’ex Sindaco Brivio, a livello urbanistico e urbano, è stata inesistente e miope. Gli unici interventi di ordinaria manutenzione sono stati fatti quando il capomastro di Appello per Lecco è entrato in Giunta. Ora, come unico Consigliere di minoranza, rivendica la validità dell’operazione del pasticciaccio di via Marco d’Oggiono.
Nell’ultimo decennio a Lecco non si sono fatti interventi urbanistici rilevanti. Gli ultimi, piaccia o non piaccia, sono stati realizzati dall’ex Sindaco Bodega della Lega. Sono passati vent’anni.
La città di Lecco non ha una piazza e un luogo fisico per le istituzioni. L’idea di acquisire lo stabile dell’ex Banca Popolare di Lecco ha senso, ma è vecchia come il cucco. Piazza Garibaldi con la Casa Comunale, il Teatro, il Tribunale, Palazzo Falck diventa il centro amministrativo e non solo della città. Altre soluzioni sono insensate. Questioni viabilità, costi e altre considerazioni sono quisquilie e frattaglie provinciali: lo sa anche l’ultimo moicano atterrato per sbaglio in Piazza Garibaldi che vanno affrontate.
Un ruolo importante, per portare in porto questa decisione, oltre la decisionalità del Sindaco Gattinoni e il Consiglio Comunale, è affidato alla professionalità, competenza di Giuseppe Rusconi (ASS. Urbanistica) e di Roberto Pietrobelli (ASS. Contabilità).
Il pasticciaccio di via Marco d’Oggiono del 2017 è il frutto di un periodo di vacche magre, di digiuno, di presbiopia, di guardare solo l’esistente e non il futuro.
Sul piano politico le opposizioni fanno la loro parte nel dire che il centrosinistra allora aveva votato compatto, ma questo non basta. Non è producente per la città fermarsi a considerazioni solo di tasca, di parrocchia senza guardare avanti. La Lega con Bodega è stata in grado di dare un’impronta alle piazze della città e questo è stato utile. Insomma, buttare il naso fuori da Lecco e vedere cosa succede a pochi chilometri di distanza farebbe bene alla salute urbana.
Palazzo Bovora, attuale proprietà del Comune, potrebbe diventare sede ufficiale della Provincia di Lecco.  Ci sono interventi da fare, si facciano: rimandare è degradante. La sede della Provincia, nella piccola e graziosa Villa Locatelli, oltre a essere invisibile ai cittadini, sta cadendo a pezzi.
Dr. Enrico Magni - Psicologo, psicoterapeuta, criminologo
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