Lecco: l’addio commosso a Vincenzo Galli dai volontari Anteas e i ragazzi Don Guanella. ''Dono di Dio al servizio del prossimo''

"Noi tutti abbiamo pregato per te, chiedendo il miracolo della guarigione dalla tua malattia. Pensandoci, però, ho capito che il vero miracolo è stato averti avuto qui con noi".
Con queste parole la moglie Emilia ha voluto salutare Vincenzo Galli, presidente di Anteas Lecco (Associazione Nazionale Terza Età Attiva e Solidale) e a capo del Comitato Consultivo Misto dell'Azienda Ospedaliera, scomparso domenica mattina all'età di 73 anni.

Vincenzo Galli

Sono stati centinaia i lecchesi che hanno voluto abbracciare per un'ultima volta Vincenzo: i famigliari, gli amici del sindacato, i tanti volontari di Anteas e delle associazioni solidali della città, ma anche i ragazzi di Casa Don Guanella per i quali Vincenzo tanto si era prodigato, "con la concretezza di un padre e la dolcezza di una madre" come ha detto don Agostino Frasson, direttore della comunità che martedì pomeriggio ha celebrato le esequie.


Vincenzo Galli aveva infatti creduto molto nell'opera dell'istituto Don Guanella, impegnandosi - come sempre - in prima persona per aiutare i tanti ragazzi ospiti a crescere. Giovani che hanno voluto essere presenti ai suoi funerali, dove - proprio come ha sempre fatto lui in vita - diverse generazioni si sono avvicinate, aprendo ciascuna il proprio cuore ai bisogni degli altri.

"Sono ancora incredulo se penso a quanto ha saputo donare in soli due anni alla nostra Casa. Si sentiva anche lui uno del Don Guanella: ci faceva ridere, ci faceva tornare bambini, era uno di noi. Vincenzo, che noi abbiamo soprannominato "malnatt", è stato un dono della provvidenza, un dono dell'Amore di Dio, un vero amico ma anche molto di più. Aveva la forza e la decisione tipiche di un padre; la comprensione e l'amore di una mamma; la pazienza e la dolcezza di un nonno" è stato il ricordo del sacerdote. "E' stato un buon samaritano: non aveva paura a dire 'Ti voglio bene' ma allo stesso tempo era concreto, si sporcava le mani per gli altri, non si chiudeva nei propri problemi".

Vincenzo Galli è stato un uomo che si è data da fare, che ha saputo portare avanti con convinzione i suoi progetti di coesione sociale e di solidarietà,  "abbracciando la causa dei più deboli", senza farsi mai scoraggiare dalle difficoltà.
"Era un uomo saggio. Perché sapeva che la carità dell'uomo non avrà mai fine. E perché sapeva anche di avere davanti a sé la vita eterna: qualche giorno fa, con la voce ormai fioca, mi disse "E adesso comincia la vita". Ci ha insegnato che occorre conoscere la notte per apprezzare il giorno, la sete per apprezzare l'acqua, che bisogna sapere di morire per dare significato a questa vita" ha continuato Don Agostino.

Anche nel suo letto di ospedale Vincenzo non ha smesso di preoccuparsi delle persone, di pensare alla sua comunità, di mettere gli altri prima di tutto. "Mi chiedeva di aprire le finestre e sentendo il rumore delle auto sorrideva, pensando ai suoi volontari che in quel momento stavano accompagnando gli anziani" ha ricordato Emilia.
I pensionati della Cisl e i ragazzi del Don Guanella, i rappresentanti delle istituzioni e dell'Azienda ospedaliera, i volontari di SoleVol. C'erano tutti in Basilica a salutare Vincenzo, che con la sua attività ha sempre saputo unire, trasmettendo la bellezza della solidarietà e l'amore per la vita.

"Ricordo lo spavento che presi una domenica mattina della scorsa primavera quando vidi sul telefono otto chiamate di Vincenzo - ha ricordato il sindaco di Lecco Virginio Brivio - Immediatamente ho pensato fosse successo qualcosa di grave e l'ho subito richiamato. E lui semplicemente mi disse: "Hai visto che sole? che bella giornata e che belle montagne?" Di lui ricordo la grande capacità di coinvolgere le persone, facendole appassionare alla città e al territorio, e quella di saper parlare con i giovani e anche con persone di culture e religioni diverse".
Anche i volontari di Anteas, più di un centinaio, hanno voluto rendere omaggio a un presidente così speciale, che ha saputo dare vita a tanti progetti: "Oggi non ti dico addio - è stato il messaggio di uno dei suoi "uomini" - ma ti dico solo 'a risentirci". Sarai con noi ogni volta che accompagneremo un anziano, con il sorriso sulle labbra come ci raccomandavi di fare".

Accompagnato dalle auto di Anteas, il feretro ha raggiunto il cimitero di Olginate dove è stato tumulato. Vincenzo lascia la moglie Emilia, la figlia Sabrina con Massimiliano e i nipoti Mattia, Martina e Matilda.
Ma anche i ragazzi del Don Guanella che hanno voluto dedicargli una poesia, attribuita a Sant'Agostino: 

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall'incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto. Mi è rimasto l'affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l'amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
P.V.
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