PAROLE CHE PARLANO/80

Igiene e Panacea

Una coppia di parole che riguardano la nostra salute, anche se in modo diverso. L'igiene ci invita alla prevenzione, alla cura del corpo sia nei sui organi esterni sia in quelli interni, per evitare le malattie e le disfunzioni. Ma non sempre le cose vanno come vorremmo e allora ecco la necessità di curare i disturbi con i farmaci, speranzosi che prima o poi venga trovato il toccasana, la panacea capace di risolvere qualsiasi problema.
Senza forse rendercene conto, quasi come i bambini che chiedono alla mamma il bacio per alleviare il dolore di una caduta, anche noi adulti ci affidiamo a due donne, Igea e Panacea, entrambe figlie del dio della medicina: Asclepio per i Greci, Esculapio per i Romani.
Igea (da cui igiene, igienico ecc.) era la figlia prediletta di Asclepio, sempre rappresentata accanto al padre; era la personificazione della buona salute e delle regole igieniche necessarie per mantenerla. I nostri antenati la rappresentavano come una giovane donna che disseta un serpente in una coppa, e ancora oggi molte farmacie hanno la Coppa di Igea nelle loro insegne.
Ma il dio della medicina aveva altre figlie, in particolare Panacea, che presiedeva alla cura delle malattie tramite le erbe medicinali. In tempi più tardi, gli alchimisti presero in prestito il suo nome con la speranza di darlo a quel medicinale o a quell'erba curativa, che sarebbero diventati rimedi per eccellenza. La Panacea Universale, purtroppo, non è stata ancora trovata.
Anche un dio come Asclepio, dunque, senza le sue figlie non poteva definirsi completo!
Rubrica a cura di Dino Ticli
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