Lecco: 7 esuberi per la Unicalce Spa, su 120 lavoratori. Riorganizzazione interna

Uno dei siti di produzione a Lecco
(foto tratta dal sito dell'azienda)
Sono 7 i lavoratori della sede lecchese della Unicalce Spa interessati dalla procedura di mobilità aperta per 25 posizioni, su un totale di circa 570 dipendenti nelle diverse sedi del gruppo dislocate in più Province. Si tratta, per utilizzare le parole del segretario generale Fillea Cgil Giuseppe Cantatore, di una "riorganizzazione" interna all'azienda, che resta una realtà solida e sana nonché una dei maggiori gruppi industriali nella produzione di calce. Di questi sette "esuberi" - su un totale di 120 dipendenti a Lecco - 6 riguardano posizioni impiegatizie del polo di Belledo (che ospita gli uffici dell'intero gruppo), mentre l'ultimo è impiegato nello stabilimento di Maggianico legato alla rispettiva cava.
Gli altri 18 sono suddivisi nelle sedi della bergamasca, a Cuneo e Terni.
"La procedura di mobilità è stata aperta per 38 persone, poi scese a 25 a seguito del confronto con l'azienda" ha spiegato Cantatore, che ha partecipato ad un recente incontro a Bologna sul futuro del gruppo. "Si tratta di una realtà industriale strutturata, che ha accusato meno le conseguenze della crisi perché il suo prodotto è indirizzato principalmente all'industria siderurgica. Oggi è una Spa con una compartecipazione belga". Sono inoltre in corso importanti investimenti. "La sede di Maggianico si sta dotando di un impianto a biomasse, che avrà benefici anche dal punto di vista dell'impatto ambientale. Gli esuberi sono costituiti da persone avviate verso la pensione, nell'assemblea in programma coi lavoratori il 9 aprile sottoporremo loro un accordo che prevede l'attivazione della procedura con strumenti di incentivazione utili per arrivare a fine carriera. L'attivazione di piani industriali riguardano un rilancio dell'attività, non una sua ristrutturazione, e implicano operazioni di investimento e riqualificazione del personale esistente. Non si limita dunque alla procedura di mobilità ma l'organizzazione in virtù di nuovi impianti tecnologici potrebbe portare a ulteriori assunzioni specifiche per alcune attività di produzione".
L'azienda a Lecco lavora a ciclo continuo e la riorganizzazione consentirà di ottimizzare i costi e investire. Il monitoraggio da parte dei sindacati è costante.
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