Civate: 'la polenta è memoria', nella sede degli Alpini assaggi e racconti con Paolo d'Anna
“Nonostante oggi sia ormai un piatto rinomato e costoso, la polenta è la nostra memoria. Una memoria fatta di immagini, sapori ed odori”. Quando Paolo d’Anna ha pronunciato queste parole, dal fondo della stanza si è udito un sospiro carico di ricordi.
Simone Scola, Paolo d’Anna, Silvia Tantardini e Paolo Mauri
Di fianco a lui, Simone Scola, vicesindaco, e Paolo Mauri, presidente del gruppo alpini, ascoltavano con attenzione il narratore. “Senza la patata e la polenta centinaia di migliaia di persone sarebbero morte di fame. Mentre a sud c’era la cucina mediterranea, con gli ortaggi e l’olio, a nord non c’era niente. I contadini, in particolare, mangiavano solo polenta. Non mangiavano carne. Non erano padroni di nulla, neanche dei semi che piantavano” ha proseguito d’Anna. Dal pubblico si è quindi levata una flebile voce: “C’era il fattore!”. Una sottolineatura che ha raccolto il plauso dei presenti.
A.Bes.