Lecco: primo incontro 'Perchè la nostra gioia sia piena'
E’ iniziato venerdì 21 nel Santuario della Vittoria e della Pace il breve ciclo di incontri “Perché la nostra gioia sia piena” proposto dall’Azione Cattolica dei decanati di Lecco e Oggiono.
E’ stato infatti don Agostino Frasson della Comunità don Guanella a guidare la riflessione su “Chi ama Dio, ami anche suo fratello” (1Gv 4, 17-21). Con lui dall’altare gli stessi ragazzi della comunità hanno riletto i versetti biblici dedicati all’amore fraterno: ”I consigli sono stati la forma di amore che ho ricevuto in comunità”; “Ho accolto l’ultimo arrivato in comunità”; “Sentendo l’amore di Dio ho affrontato le mie difficoltà”; “Starmi accanto..esserci...è stato per me amore”.
“Abbiamo voluto proporre – ha detto don Agostino – una riflessione con più strumenti e canali, proprio perché l’amore di Dio non ha limiti, dobbiamo purificare l’immagine che abbiamo di lui”.
La lectio divina è un’iniziativa fortemente sostenuta dall’arcivescovo Mario Delpini, preziosa eredità dell’episcopato del cardinale Martini, che si svolge in una quarantina di decanati della nostra diocesi.
E’ stato infatti don Agostino Frasson della Comunità don Guanella a guidare la riflessione su “Chi ama Dio, ami anche suo fratello” (1Gv 4, 17-21). Con lui dall’altare gli stessi ragazzi della comunità hanno riletto i versetti biblici dedicati all’amore fraterno: ”I consigli sono stati la forma di amore che ho ricevuto in comunità”; “Ho accolto l’ultimo arrivato in comunità”; “Sentendo l’amore di Dio ho affrontato le mie difficoltà”; “Starmi accanto..esserci...è stato per me amore”.
Ma è stato Afran, artista che da tempo è presente in comunità, a dare un volto concreto all’amore di Dio, dipingendo il volto afflitto di Gesù in rapide e veloci pennellate su un improvvisato sfondo di scatoloni e cartoni, proprio davanti all’altare.
“Abbiamo voluto proporre – ha detto don Agostino – una riflessione con più strumenti e canali, proprio perché l’amore di Dio non ha limiti, dobbiamo purificare l’immagine che abbiamo di lui”.
