Casargo: acquazzone notturno fa rivivere l'incubo del 2019, colata di fango da monte. Si riempie il nuovo vallo. 'Invasa' la chiesa
Come il 2019, fortunatamente (molto, ma molto) più in piccolo. Il violento rovescio di ieri notte ha fatto rivivere a Casargo l'incubo dell'estate di quattro anni fa quando, in due momenti diversi, a pochi giorni di distanza, il cuore del paese è stato letteralmente invaso dal fango dopo il cedimento di una serie di vallette a monte dell'abitato.
Mentre ancora proseguono gli interventi milionari cantierizzati per mettere in sicurezza abitazioni e strutture (QUI il punto fatto solo qualche settimana fa), lo stratempo delle 23 ha causato nuovi problemi, solo sull'asta del versante del Giumello.
E così già alle 8 don Bruno con una squadra di venti volontari si stava già dando da fare per lavare pavimento e muri. Tutto deve tornare lindo per le 11, quando saranno celebrate le Cresime. Salta invece la tradizionale festa organizzata da coloro che hanno la baita a Intelco. Ad ora la strada agrosilvo pastorale risulta infatti non fruibile. Messe in sicurezza, nottetempo, tre persone dai vigili del fuoco, presenti in paese con 4 squadre, da Lecco e dal distaccamento volontario di Bellano.
"Abbiamo subito un'altra bomba d'acqua" spiega il sindaco Antonio Pasquini, in prima linea, chiaramente per gestire la situazione. "Si è riempito il vallo che abbiamo creato proprio allo scopo di proteggere l'abitato: se non ci fosse stato, tutto quel materiale sarebbe finito tutto su Casargo. Ora il vallo è completamente pieno" sottolinea, a riprova di come i lavori che hanno costretto i cittadini a subire, per mesi, disagi, abbiano la loro indiscutibile importanza.
"Il cantiere non è ancora chiuso e ciò ha comportato poi movimento di terra non assestata. Ma, complessivamente, si tratta di ben poca cosa rispetto a ciò che è successo nel 2019. Ringrazio - la chiosa - tutti coloro che si attivati per aiutare a ripulire, in particolare i volontari che si stanno prendendo cura della chiesa per consentire la celebrazione delle Cresime".
