Calolzio: amici sgomenti per l'improvvisa morte di 'Ninuzzo'. Martedì i funerali a Foppenico. Positivo all'alcol test l'autista

Nino Angelo Ingallina
Sui social i ricordi dei coetanei si susseguono. Bacheche e profili diventano l'agorà nella quale condividere lo sgomento per una morte spiazzante, per quanto improvvisa e inaspettata: la sera dell'incidente Nino Angelo Ingallina era al Bar Milano, in centro Calolzio, come tanti altri ragazzi della sua età. Qualche ora dopo, a poca distanza, in piena notte, lo schianto al semaforo di Vercurago della Skoda sulla quale viaggiava come passeggero, le prime drammatiche cure sul posto, con il suo cuore che già aveva smesso di battere. Estratto in arresto cardiocircolatorio dall'abitacolo accartocciato della vettura, il 31enne, nato a Palermo ma trapiantato al nord, è poi spirato in ospedale, dove era giunto in condizioni disperate.
"Sei sempre stato un amico vero e sincero. Mai avuto battibecchi con nessuno, il classico bonaccione che cerca sempre di mettere pace in tutto e il sorriso sempre stampato in faccia. Chi ti ha conosciuto sicuramente non ti dimenticherà mai, ne sono davvero sicuro" scrive un amico, sottolineando come "non doveva finire così".
"Un giorno ci incontreremo di nuovo, come al bar l'altra sera. Brutto scherzo del destino" commenta ancora un'altra conoscente di “Ninuzzo”, operaio in una ditta del territorio.
Ma nel tam tam di paese è già certo non si sia trattato "solo" di un “brutto scherzo del destino". Alessandro R., il 27enne al volante della Fabia, sembrerebbe essere risultato infatti positivo all'alcol test al primo accertamento compiuto direttamente in posto, rimediando dunque una segnalazione all'autorità giudiziaria, con la sua posizione andata ovviamente aggravandosi dopo la morte di Ingallina che gli sedeva al fianco. Aperto dunque un fascicolo sull'accaduto, sulla base dei primi rilievi condotti direttamente nottetempo dagli uomini dell'Arma attivati verso le 2.30. Chiara è apparsa fin da subito la dinamica del sinistro, con la Skoda in transito verso Lecco andata dapprima a impattare contro uno "spigolo" sulla destra per poi sfuggire al controllo del conducente e schiantarsi arrestandosi ben più avanti, sulla corsia di marcia opposta, con la quinta marcia ancora inserita.
Se l'autista, portato in codice giallo a Bergamo, è già stato dimesso e Yanibel R., 29 anni nata a Cuba ma residente a Lecco, è considerata fuori pericolo al Manzoni, permane invece in prognosi riservata il quarto giovane a bordo, il marito di quest'ultima, il ventiduenne Paolo R., in rianimazione al San Gerardo. La coppia di sposi occupava il sedile posteriore. Per loro, sui social, vengono invocate preghiere, mentre l'ultimo saluto a Nino Angelo Ingallina verrà tributato martedì alle 10.30 nella Chiesa Parrocchiale di Foppenico. Lascia mamma Gina, papà Michele e i fratelli Sofia e Mattia.
"Sei stato uno di famiglia, ovunque andavi. Ci hai lasciato troppo presto, ma hai dato tanto a tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerti. Buon viaggio e non è un addio: ci rivedremo a ridere come pazzi a qualche partita di calcio balilla", assicura un amico, in un mare di "non ti dimenticheremo mai".
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