Lecco: il Politecnico cerca nuovi spazi. Ma è dal 2002 che detiene l’area che ospita il CPS

Enrico Magni
Si vocifera, si dice, si mormora che il Politecnico a Lecco ha intenzione di incrementare la sua attività formativa con nuovi corsi, per farlo necessita di altri spazi: l’attuale sede non basta. Bene. Peccato che è dal duemiladue che il Politecnico è proprietario dell’ex area dell’ospedale di Lecco che comprende il corpo architettonico di via Ghislanzoni dove c’è la sede del Centro Psicosociale: sede vergognosa, umiliante, indecorosa e pericolante, che attende di essere trasferita in un altro luogo. Oggi si parla di via Tubi, ma i lavori vanno a rilento.

Negli anni sessanta la Croce Rossa, nella stessa sede del Cps, gestiva l’Asilo Notturno per i disagiati. E’ stata la prima casa di accoglienza per i migranti in cerca di lavoro che provenivano dalla Calabria, dalla Sicilia, dalla Campania; è stata anche la sede delle suore, del dormitorio per gli allievi infermieri; è stata la sede del primo ambulatorio per le tossicodipendenze: luogo di marginalità. Ormai ci sono i topi.

Dopo trent’anni di degrado e abbandono sarebbe una bella cosa vedere una nuova struttura architettonica per la formazione e la cultura.

Un altro spazio, all’interno del quadrilatero del Politecnico, è quello della scuola elementare De Amicis di via Amendola, via Previati. L’acquisizione o la permuta di quel brutto edificio di epoca fascista, dopo averlo raso al suolo, permetterebbe di recuperare altri volumi per costruire una struttura di accoglienza per gli studenti, in questo modo si recupererebbero gli spazi del corpo centrale di via Ghislanzoni dello studentato. Il Campus così avrebbe una connotazione urbana e ambientale ben definita e offrirebbe una buona accoglienza a studenti, docenti e tecnici.

La scuola elementare De Amicis potrebbe essere costruita, ex novo, in Corso Martiri nello spazio dove c’era il parcheggio e la sede della vecchia direzione sanitaria e amministrativa dell’Usl di Lecco.

Lo spazio di Corso Martiri per anni è stato all’attenzione del Comitato di Quartiere di Pescarenico e della vecchia Circoscrizione Centro-Pescarenico. I politici di quartiere della prima Repubblica avevano in agenda lo spostamento della scuola De Amicis; lo scopo era di lasciare quell’area all’ex Ospedale di Circolo di Lecco. E’ l’occasione per chiudere un vecchio cerchio, o meglio, di definire uno spazio urbano.

Inoltre, si vocifera, si sussurra di costruire una strada di scorrimento sotto l’area della Piccola, che congiunge via Amendola con via Arlenico, è un vecchio progetto che giace nei cassetti comunali ed è sempre attuale: il passaggio di scorrimento canalizzerebbe il traffico sulla traversa che immette sul terzo ponte.

Siamo nell’epoca dell’amnesia retrograda, il passato non esiste. Per i politici e amministratori attuali c’è soltanto il presente. Ci sono armadi, cassetti, trascrizioni di Consigli Comunali che raccontano di soluzioni proposte e poi archiviate. C’è il desiderio di nuovismo, ma manca una programmazione a lungo termine: ci si ferma al contingente.

La necessità di costruire studentati nell’area confinante con il Politecnico in passato era stata già posta, invece qualcuno voleva incrementare l'edilizia immobiliare a favore del mercato degli affitti. Così è stato. Poco è cambiato.

Il Politecnico avrebbe potuto subito usufruire dell’area edificabile del Centro psicosociale ma ha preferito lasciarla in gestione alla sanità locale; anche questa operazione rispondeva a degli interessi particolari di alcune parti. A ciascuno il suo.
Dr. Enrico Magni
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