Maggianico: conducente a giudizio per la morte in strada del calolziese Figini

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Tra due giorni sarà passato un anno. Era infatti il 13 ottobre 2022 quando la vita di Giuseppe Figini, pilastro dell'ACT di Calolziocorte, si è spenta improvvisamente sull'asfalto di Corso Bergamo a Maggianico. Perennemente in giro in bicicletta, l'uomo, 83 anni, in sella alla sua fedele due ruote stava raggiungendo il centro di Lecco, procedendo dunque, da Chiuso in direzione Villa Gomes. Un viaggio ripetuto chissà quante volte. Quel giovedì però si è interrotto bruscamente all'altezza del complesso che ospita la banca, la pasticceria Arnold e la rinomata rosticceria del rione.
Se sul momento le cause di quella caduta risultata fatale per l'anziano, già negoziante a Calolziocorte e guida dei Commercianti della Val San Martino, non erano apparse chiare, a distanza di quasi 12 mesi, quest'oggi il fascicolo con le risultanze dell'attività d'indagine delegata dalla Procura alla Polizia Locale di Lecco è approdato all'attenzione del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni chiamata ad esprimersi in relazione alla posizione del conducente del tir che, nella ricostruzione degli inquirenti, quel 13 ottobre urtò il ciclista, non fermandosi immediatamente sul posto per prestare soccorso a Figini, spirato poi per i traumi riportati nonostante l'intervento del personale sanitario.
L'autotrasportatore, 62 anni, assistito dall'avvocato Ambra Ferretto ha optato per il rito abbreviato con udienza calendarizzata per il prossimo 20 dicembre. Nel frattempo si dovrebbe addivenire al risarcimento degli eredi del prezioso volontario calolziese, ancora oggi spesso ricordato in città, rappresentati al momento dall'avvocato Roberto Mulargia.
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