PAROLE CHE PARLANO/150

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Assoluto

Originariamente gli antichi giuristi, ma anche quelli attuali, indicavano con il termine absolutus (dal latino ab-, da, e solvere, sciogliere) l’atto di assolvere cioè liberare qualcuno da un’accusa o da un debito, cosa che vale anche in ambito religioso, quando un sacerdote assolve dai peccati.

Ma col tempo il suo significato si è esteso. I filosofi, ad esempio, definiscono come assoluto l'essenza ultima o la realtà suprema che non dipende da null’altro. Anche un monarca può essere assoluto quando tutto è nelle sue mani. Ciò che è assoluto è libero da ogni vincolo, quindi è del tutto autosufficiente, indipendente.

I matematici invece chiamano valore assoluto quello di un numero senza segno perché il valore assoluto di un numero è la sua distanza dall'origine.

I fisici e i chimici definiscono zero assoluto quello della scala Kelvin perché è una scala di temperatura assoluta, cioè il suo zero corrisponde alla temperatura minima possibile in natura (che nella scala centigrada corrisponde invece a -273,15, quindi 0 K = -273,15°C).

I letterati e i poeti descrivono spesso l'amore come un sentimento assoluto, cioè l'amore per loro è qualcosa di totalizzante e incondizionato.

Quante volte, poi, a una domanda abbiamo risposto con assolutamente (in modo assoluto) che esprime con più forza e sintesi espressioni come “con certezza”, “senza limitazione” o “in ogni caso”? Purtroppo, spesso usiamo questo avverbio dimenticando che ha un significato neutro. Quindi, se la domanda fosse “sei affamato?” o “ti è piaciuto quel quadro?”, non dovremmo rispondere “assolutamente!”, ma dovremmo farlo seguire da un sì o da un no.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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