Scuole, l'analisi di Eduscopio: i dati su occupazione e coerenza studio-lavoro premiano tecnici e professionali

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Quello della scelta delle scuole superiori, seppur non definitivo, è un passaggio molto delicato per le giovani generazioni. Spesso non si sa ancora che cosa si vuole fare davvero o si è condizionati da fattori e opinioni esterne. In questo quadro, è fondamentale acquisire quante più informazioni possibili. Una guida interattiva come Eduscopio, curato ogni anno per Fondazione Agnelli dal gruppo di lavoro guidato da Marino Bernardi, è molto utile perché fornisce suddette informazioni in modo organizzato e, per chi ha un po’ di pazienza, di facile lettura. Accanto all’analisi sul livello di preparazione dei diplomati, Eduscopio si occupa di evidenziare quali scuole, almeno secondo le statistiche, preparano meglio al mondo del lavoro. In particolare, sono due gli indicatori principali presi in considerazione dai ricercatori. Il primo è la percentuale degli occupati, ossia coloro che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal conseguimento del diploma su coloro che non si sono immatricolati all’università. 
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Se si considerano le scuole di indirizzo tecnico – economico in un raggio di 30 chilometri da Lecco, come l’anno scorso l’istituto che registra la percentuale, o indice di occupazione, più alta è il Bachelet di Oggiono. Sono dati importanti quelli del plesso oggionese: indice di occupazione dei diplomati pari all’80%, 147 giorni di attesa per il primo contratto significativo, 7 chilometri la distanza media tra la casa e il posto di lavoro dei diplomati. Rimanendo sempre entro i confini della provincia, spicca la “caduta” del Rota di Calolziocorte, il cui indice di occupazione è sceso dal 75.68 dell’anno scorso al 66.66 di quest’anno. Oltre che da varie di scuole di altri territori, l’istituto calolziese è superato anche dal Parini di Lecco con una percentuale di 68.02. Scende invece di 5 punti l’indice di occupazione del Viganò di Merate, passando dal 65.69 al 60.4. 
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Tra le scuole a indirizzo tecnico – tecnologico, i due plessi lecchesi con l’indice di occupazione più alto sono sempre Badoni e Greppi, entrambi con una percentuale in calo e distanti dalle performance dei primi in classifica. Per trovare una terza scuola lecchese bisogna scendere molto in classifica fino alla Casa degli Angeli, il cui indice di occupazione è 50. 
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Se però si considera l’indirizzo Professionale – Servizi, ecco che le cose cambiano. Seppur a distanza siderale dal Da Vinci di Bergamo, la Casa degli Angeli si contende il “primato” per la provincia di Lecco con il Graziella Fumagalli di Casatenovo. I loro indici di occupazione, infatti, sono separati da pochi decimi di punto. 
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Per quanto riguarda infine l’indirizzo professionale Industria e Artigianato l’unica scuola lecchese dell’elenco, ovvero il Fiocchi, vede il proprio indice di occupazione scendere da 71.89 a 64.87. 
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Tuttavia, considerare solo un dato sarebbe enormemente fuorviante. Basti pensare che, a fronte di un dato sull’occupazione dei diplomati in calo, il plesso lecchese, sempre per l’indirizzo professionale Industria e Artigianato, registra un’elevata coerenza tra il lavoro svolto da suddetti diplomati e il loro titolo di studi. La percentuale di ex studenti che, a due anni dalla maturità, lavorano e hanno una qualifica professionale perfettamente in linea con il loro titolo di studi è pari a 79, in crescita rispetto allo scorso anno. 
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Addirittura, per il Professionale – Servizi, la Casa degli Angeli e il Fumagalli di Casatenovo hanno un indice di coerenza tra studi fatti e lavoro trovato dagli ex diplomati pari rispettivamente a 20.75 e 41.36. Il Collegio Volta, per esempio, arriva al 50 a fronte di un tasso di occupazione dei suoi diplomati pari solo al 26.31. 
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Tra i Tecnici – Tecnologici lecchesi, invece, non si registra una difformità così marcata tra i due indicatori, almeno per i “primi della classe”. Il Greppi di Monticello, infatti, presenta un indice coerenza studio – lavoro di 61.02 a fronte di un tasso di occupazione del 66.2. Il Badoni, invece, si attesa sui valori di 69.92 per l’occupazione e 55.78 per la coerenza studio lavoro. 
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A fare maggior impressione sono i dati delle scuole ad indirizzo Tecnico – Economico. In un quadro in cui nessuna delle 25 scuole considerate ha un indice di coerenza studio – lavoro dei diplomati superiore al 38, il Parini si ferma al 28, il Bachelet a 24 e il Rota al 22 a fronte di un tasso di occupazione pari, come detto, rispettivamente a 68.02, 80.33 e 66. Una plastica immagina di come i dati presi singolarmente dicano poco o niente. 

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