Santa Lucia ad Acquate: la festa di sempre

Il 13 dicembre ad Acquate, “il giorno più corto che vi sia”, diventa presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio, il “più lungo” per l’appuntamento di fede e di festa in onore della santa patrona della vista, che ha dato il nome alla promessa sposa manzoniana.
Così è anche nella giornata odierna con un programma di celebrazioni religiose e di appuntamenti festosi tra le bancarelle del sagrato, dove con dolciumi e colorati palloncini si rinnoverà l’atmosfera delle sagre e delle ricorrenze più popolari. Sarà possibile baciare la reliquia durante tutta la giornata presso l’altare laterale a Santa Lucia dedicato nella parrocchiale di Acquate; vi sarà possibilità di confessioni. Diverse le Sante Messe che verranno celebrate: nel pomeriggio alle 15.30 è previsto un Rosario, seguito da una Messa alle 16; altro Rosario alle 18 seguito da celebrazione eucaristica alle 18.30.
La tradizione  del rito simbolico ed antichissimo delle mele rosse, portate ai bambini buoni da Santa Lucia, si è rinnovato nella notte della vigilia.
Amanzio Aondio, non dimenticato storico locale ed attore amatoriale di spessore aveva ricercato le radici religiose e popolari del culto di Santa Lucia nella sua Acquate. La devozione per la santa patrona della vista, che riposa nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia in Venezia, si è allargata su tutta la repubblica Serenissima secoli or sono, giungendo anche al confine del milanese, come nel caso di Acquate. 
In questo paese giungevano, dopo aver superato il confine presso il Passo del Fò, tra Resegone e Magnodeno, ed aver sostato al nodo carovaniero di Campo de’ Boi, le comitive dei commercianti veneziani che approdavano al porto di Lecco, piccola Venezia di traffici proiettata verso l’alto Lario e poi lungo la Val Chiavenna, sino al confine con i Grigioni elvetici.
La devozione di Santa Lucia ad Acquate è anche occasione di riflessione per i mutamenti epocali ch ha avuto il quartiere alle prime pendici del famoso monte Resegone.
L’area industriale della SAE, che ebbe una punta massima di 1500 dipendenti negli anni del boom economico del Novecento, è oggi praticamente trasformata in vasti complessi residenziali. La memoria della grande industria che operò nel mondo, dalla Turchia all’Australia, è oggi affidata alla SAE Lecco Club che proprio ultimamente, nella prima domenica di dicembre ha tenuto il 20° incontro di coloro che operarono nella vasta area industriale tra viale Montegrappa, corso Promessi Sposi e zone adiacenti. Il monumento, con il libro della memoria, lungo viale Montegrappa, intende ricordare “i lavoratori della SAE”. La festa odierna di Santa Lucia è anche occasione per osservare dal sagrato della parrocchiale di San Giorgio il sottostante panorama completamente trasformato rispetto all’area industriale della SAE.
Ha resistito ai mutamenti epocali della storia il culto di Santa Lucia all’insegna di una fedeltà che trova origine nei valori più profondi, tante volte oscurati e dimenticati, ma sempre riemergenti sulle lunghe distanze.
Intanto il parroco di Acquate don Walter rinnova per il giorno 17 dicembre l’appuntamento della “domenica in montagna”. Al termine della Messa delle 10 nella parrocchiale di Acquate c’è la passeggiata per tutti: bambini, ragazzi, giovani ed adulti ed anche nonni sui pendii sovrastanti verso le prime falde del Pizzo Erna; al rientro in oratorio di Acquate vi sarà pasta asciutta per tutti. Così anche la tradizione gastronomica sarà conservata.
A.B.
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