Lecco: 4 borse di studio 'AVIS', al concerto della Stoppani con i 'gemelli'
“We are the world. We are the children. We are the ones who make a brighter day, so let's start giving”. Ci sono canzoni che sopravvivono allo scorrere nel tempo. Entrano nella nostra cultura e vi rimangono acquisendo un significato sempre nuovo grazie alla loro potenza intrinseca.
Quando ieri sera, i ragazzi della seconda e terza media della Stoppani hanno attaccato con “We are the World”, tanti dei loro genitori seduti sulle poltrone del teatro Cenacolo Francescano hanno iniziato a sussurrare le parole di un brano che aveva accompagnato la loro giovinezza. Rispetto al 1985, però, quella canzone oggi assume tutto un altro significato, soprattutto se viaggia attraverso la voce, o in questo caso gli strumenti dei più piccoli.
Quella canzone diventa speranza, contro tutto ciò che di brutto accadeva nel mondo mentre al Cenacolo Francescano andava in scena il 18esimo concerto di Natale dell’AVIS comunale Lecco. Uno dei motivi per cui quel brano diventa speranza è proprio la presenza dell’Associazione Italiani Volontari del Sangue come promotore della serata. A sua volta il sodalizio, forse consapevole che proprio i giovani rappresentano il futuro del mondo, ne ha voluti premiare quattro, un po’ più grandi rispetto ai musicisti presenti sul palco.
Maria Cecilia Negri, Martina Castelnuovo, Gabriele Mazzei, Cristian Invernizzi. Questi i nomi dei diplomati lecchesi premiati da Vincenzo Russo, vicepresidente AVIS comunale Lecco, per essersi distinti durante l’ultimo esame di maturità. “Vi porto i saluti e gli auguri del presidente Bruno Gandolfi. Per quanto riguarda le donazioni, Lecco è un’isola felice. Siamo tra le province in Italia con il più altro rapporto tra donatori e popolazione complessiva. Tuttavia, è necessario non abbassare mai la guardia” ha aggiunto Russo. Ciò è ancora più vero per Telethon. “Questo è il 32esimo anno di raccolta fondi nella nostra provincia. Per ora Telethon è riuscita a trovare una cura a 7 delle 7mila malattie rare esistenti. Pertanto, abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto. Vi invito a comprare i nostri panettoni” ha sottolineato Renato Milani, presidente del coordinamento lecchese di fondazione Telethon.
“We are the world. We are the children. We are the ones who make a brighter day, so let's start giving”. C’è un altro motivo per cui queste parole, risuonate nelle menti del pubblico, hanno rappresentato un prezioso messaggio di speranza. Sul palco, oltre agli 88 studenti della secondaria lecchese, frequentanti le seconde e le terze dell’indirizzo musicale, c’erano i loro “gemelli”, ovvero 13 dei 38 studenti, non tutti strumentisti, giunti in Italia dal Collège Pasteur di Macon. “Quattro anni fa eravamo andati noi da loro ma poi era arrivato il COVID. Ci tenevamo molto ad ospitarli qui in Italia e ringrazio la loro docente di italiano, Cecile Bisset, per la collaborazione. Sono state giornate molto intense. Martedì siamo stati ricevuti anche dal sindaco” ci ha spiegato la professoressa Cristina Pricca prima dell’inizio della serata.
Durante il concerto, i due gruppi di musicisti si sono alternati sul palco, sempre accompagnati dagli applausi dei genitori. Solo alla fine italiani e francesi hanno eseguito insieme “We are the Champion” e “Hey Jude”. “La musica porta gioia, condivisione, amicizia ed è in grado di unire gli uomini. Sono molto contento che gli alunni vivano insieme questi valori, questo scambio. Se ne ricorderanno tutta la loro vita” ha evidenziato Julien Delechamp, il professore della scuola francese che ha diretto tutti gli studenti nell’esecuzione dell’ultima canzone.
Quello che colpiva, infatti, era l’energia di questi ragazzi e la voglia di condividere e interagire anche con i loro amici d’Oltralpe nonostante l’intensa settimana che avevano appena passato. Un sentimento genuino che rappresentava l’embrione di una preziosa propensione all’apertura. “Questi giovanissimi stanno sviluppando un dialogo musicale con un'altra nazione. Questo sguardo verso ciò che va oltre i loro confini è un qualcosa che spero portino sempre con loro. È un piacere poter ascoltare questi piccoli musicisti e veder luccicare i loro occhi in un momento di così grande orgoglio” ha ricordato non a caso Adamo Castelnuovo, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Lecco.
“Ringrazio le famiglie per il loro sostegno e i docenti per l’impegno – gli ha fatto eco Mariapia Riva, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Lecco 3 – Dobbiamo imparare dai ragazzi questo senso dello stare insieme che hanno condiviso in questi giorni con i loro compagni francesi. Vi auguro buone feste”. Imparare il senso dello stare insieme. In altre parole, imparare dai bambini cosa vuol dire davvero “we are the world”.
Quando ieri sera, i ragazzi della seconda e terza media della Stoppani hanno attaccato con “We are the World”, tanti dei loro genitori seduti sulle poltrone del teatro Cenacolo Francescano hanno iniziato a sussurrare le parole di un brano che aveva accompagnato la loro giovinezza. Rispetto al 1985, però, quella canzone oggi assume tutto un altro significato, soprattutto se viaggia attraverso la voce, o in questo caso gli strumenti dei più piccoli.
Maria Cecilia Negri, Martina Castelnuovo, Gabriele Mazzei, Cristian Invernizzi. Questi i nomi dei diplomati lecchesi premiati da Vincenzo Russo, vicepresidente AVIS comunale Lecco, per essersi distinti durante l’ultimo esame di maturità. “Vi porto i saluti e gli auguri del presidente Bruno Gandolfi. Per quanto riguarda le donazioni, Lecco è un’isola felice. Siamo tra le province in Italia con il più altro rapporto tra donatori e popolazione complessiva. Tuttavia, è necessario non abbassare mai la guardia” ha aggiunto Russo. Ciò è ancora più vero per Telethon. “Questo è il 32esimo anno di raccolta fondi nella nostra provincia. Per ora Telethon è riuscita a trovare una cura a 7 delle 7mila malattie rare esistenti. Pertanto, abbiamo ancora bisogno del vostro aiuto. Vi invito a comprare i nostri panettoni” ha sottolineato Renato Milani, presidente del coordinamento lecchese di fondazione Telethon.
“We are the world. We are the children. We are the ones who make a brighter day, so let's start giving”. C’è un altro motivo per cui queste parole, risuonate nelle menti del pubblico, hanno rappresentato un prezioso messaggio di speranza. Sul palco, oltre agli 88 studenti della secondaria lecchese, frequentanti le seconde e le terze dell’indirizzo musicale, c’erano i loro “gemelli”, ovvero 13 dei 38 studenti, non tutti strumentisti, giunti in Italia dal Collège Pasteur di Macon. “Quattro anni fa eravamo andati noi da loro ma poi era arrivato il COVID. Ci tenevamo molto ad ospitarli qui in Italia e ringrazio la loro docente di italiano, Cecile Bisset, per la collaborazione. Sono state giornate molto intense. Martedì siamo stati ricevuti anche dal sindaco” ci ha spiegato la professoressa Cristina Pricca prima dell’inizio della serata.
Durante il concerto, i due gruppi di musicisti si sono alternati sul palco, sempre accompagnati dagli applausi dei genitori. Solo alla fine italiani e francesi hanno eseguito insieme “We are the Champion” e “Hey Jude”. “La musica porta gioia, condivisione, amicizia ed è in grado di unire gli uomini. Sono molto contento che gli alunni vivano insieme questi valori, questo scambio. Se ne ricorderanno tutta la loro vita” ha evidenziato Julien Delechamp, il professore della scuola francese che ha diretto tutti gli studenti nell’esecuzione dell’ultima canzone.
Quello che colpiva, infatti, era l’energia di questi ragazzi e la voglia di condividere e interagire anche con i loro amici d’Oltralpe nonostante l’intensa settimana che avevano appena passato. Un sentimento genuino che rappresentava l’embrione di una preziosa propensione all’apertura. “Questi giovanissimi stanno sviluppando un dialogo musicale con un'altra nazione. Questo sguardo verso ciò che va oltre i loro confini è un qualcosa che spero portino sempre con loro. È un piacere poter ascoltare questi piccoli musicisti e veder luccicare i loro occhi in un momento di così grande orgoglio” ha ricordato non a caso Adamo Castelnuovo, dirigente dell’ufficio scolastico territoriale di Lecco.
“Ringrazio le famiglie per il loro sostegno e i docenti per l’impegno – gli ha fatto eco Mariapia Riva, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Lecco 3 – Dobbiamo imparare dai ragazzi questo senso dello stare insieme che hanno condiviso in questi giorni con i loro compagni francesi. Vi auguro buone feste”. Imparare il senso dello stare insieme. In altre parole, imparare dai bambini cosa vuol dire davvero “we are the world”.
A.Bes.