Lecco: la Galleria di arte moderna trova casa a Palazzo delle Paure, 'cultura in centro e al centro'

Inaugurata la nuova Galleria di arte moderna e contemporanea a Palazzo delle paure. Galleria che è il frutto dell’accorpamento della collezione già di casa nella sede museale di piazza XX Settembre con quella di Villa Manzoni costretta a lasciare il Caleotto per i lavori di restauro al via fra breve. Ma il trasloco dei quadri sarà definitivo. Una volta ristrutturata, la villa del Caleotto ospiterà soltanto il museo manzoniano con annesso il nuovo museo della lingua italiana. E la galleria d’arte resterà alle “Paure”.
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Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il sindaco Mauro Gattinoni, l’assessore alla cultura Simona Piazza, il direttore dei musei cittadini Mauro Rossetto, l’ex responsabile delle collezioni d’arte Barbara Cattaneo, in pensione da giugno ma che continua a collaborare con l’amministrazione cittadina e il dirigente comunale del settore culturale Daniele Cassinelli.

Galleria fotografica (24 immagini)

La nuova esposizione è articolata in diverse sale che da un certo punto di vista rispecchiano l’evoluzione delle gallerie comunali d’arte. Era stato nel 1983 che i musei cittadini, allora diretti da Gianluigi Daccò, allestivano una pinacoteca esponendo opere nel corso del tempo donate da privati al Comune. Il “colpo grosso” di quella prima galleria, si ricorderà, fu l’assegnazione alla città da parte del ministero di una quindicina di quadri di Ennio Morlotti confiscati alla celebre coppia del cinema italiano Sofia Loren e Carlo Ponti per questioni fiscaliche nel corso del tempo vennero chiarite con la restituzione dei quadri ai proprietari. Si era attorno all’anno Duemila e per riempire il doloroso vuoto creato da quella perdita, venne lanciata l’iniziativa “Lecco città dell’arte” con la collaborazione del pittore Tino Stefanoni: vennero donate ai musei da parte di privati alcune opere di pregio.  Nel 2012, con l’assessorato di Michele Tavola, si arrivò all’apertura di Palazzo delle paure destinato a mostre temporanee e appunto a ospitare la collezione d’arte contemporanea.
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Ora, il nuovo passaggio con l’apertura della Galleria di arte moderna, contraddistinti da un colore azzurro a fare da guida tra locandine, depliant e sale espositive. Esposte opere dal XVII al XXI secolo secondo un principio cronologico e tematico. Si parte dall’arte sacra, si passa per le nature morte e la ritrattistica per arrivare ail paesaggio, giungere agni anni Trenta e alle esposizioni della Quinquiennale per approdare al contemporaneo dopo avere indugiato su Orlando Sora ed Ennio Morlotti. Con alcuni quadri che, davvero, da soli meritano la visita, come si suol dire. Parliamo, per esempio, delle opere del primo Sora, di uno straordinario Nini Martelli di Giovanni Sottocornola e di ignoti autori lombardi di non trascurabile levatura a cui si debbono un secentesco “Susanna e i Vecchioni” e dei settecenteschi Cantori.
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Nel corridoio è invece esposto un saggio della collezione fotografica, mentre all’ultimo momento anche lo scultore Pablo Atchugarry ha trasferito nel museo una propria opera fino a oggi installata nel giardino della biblioteca di via Bovara e un po’ dimenticata.
Nel corso della cerimonia inaugurale, il sindaco Gattinoni ha giocato sulle parole. Dopo avere sottolineato come il riprogrammare un museo sia una maniera di preparare il futuro, si è soffermato sul trasferimento della collezione d’arte da Villa Manzoni al centro cittadino e quindi «portare la cultura in centro significa mettere la cultura al centro». E la cultura è centrale – ha aggiunto l’assessore Piazza – non solo per gli individui ma anche come collante della comunità. Da parte sua, l’assessore ha appunto presentato la nuova mappa dei musei cittadini, prefigurando per il futuro anche un diverso utilizzo della Torre Viscontea per farla diventare scrigno della città, con esposizioni legate appunto alla storia della città. E proprio l’apertura della galleria di arte moderna – ha sottolineato Cassinelli – dimostra come il museo non sia un luogo statico bensì dinamico.
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Infine, Barbara Cattaneo – che ha curato l’intera operazione – ha appunto spiegato i vari passaggi con i quali si è arrivati alla nuova Galleria. Partendo dalla necessità di tenere esposti i quadri anche nel periodo di chiusura di Villa Manzoni.
D.C.
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