Lecco: in una mostra il 'ritorno' della storia sul Resegone

I lecchesi, e non solo loro, sono invitati a rivedere le nozioni geografiche e storiche intorno al monte Resegone, bellissimo con le sue guglie sul confine con la provincia di Bergamo. Le “guglie” o “seghe” sono un libro di storia, in quanto tutte hanno una denominazione con personaggi famosi che hanno varcato i confini territoriali: la vetta, quella con la croce e il rifugio Azzoni della SEL, è dedicata a Mario Cermenati. Nelle vicinanze vi sono le punte Alessandro Manzoni e Antonio Stoppani. Più lontana, nella cresta, quasi vicina al Pizzo Erna, vi è quella dedicata a Paolo Pozzi, secondo presidente del CAI, lecchese di Acquate, volontario garibaldino a 16 anni nel 1866, nella terza guerra di indipendenza nazionale.
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Le sette creste del monte Resegone

Il motivo del revival storico è da ricercare nella mostra di fotografie allestita presso la Torre Viscontea di piazza XX Settembre, principalmente dovuta alla SEL del presidente Mauro Colombo. Con tale rassegna sono iniziate le manifestazioni che si concluderanno nell’agosto 2025, centenario della storica inaugurazione della croce giubilare sulla vetta del monte stesso. Le cartoline esposte alla Torre Viscontea sono della collezione privata di Valerio Bolis e Stefano Frosio. 
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La croce sulla vetta con il vicino rifugio Azzoni della SEL

La grande festa del 1925 è stato un giorno di vera gloria per il vecchio Resegone. Fu un avvenimento di risonanza nazionale con la salita in cima dell’arcivescovo di Milano cardinale Eugenio Tosi, che ebbe la pagina illustrata a colori della Domenica del Corriere su disegno del famoso Achille Beltrame. In quel mese di agosto il Resegone registrò un’eccezionale partecipazione. Nella notte di vigilia di inaugurazione della croce, alla luce di fiaccole, centinaia di escursionisti salivano già da ogni versante per trovare posto intorno alla vetta o presso il rifugio Diana che divenne poi Azzoni.
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La storica pagina illustrata del 1925 con il cardinale Tosi verso la vetta del Resegone

Il cardinale Tosi riposava nella canonica di Morterone dove era giunto dopo 12 chilometri di dura mulattiera da Ballabio su una portantina affidata a giovani montanari che si davano il cambio intorno alle stanghe di frassino, usata anche per arrivare in vetta fra migliaia di escursionisti festanti. Il religioso, dopo la cerimonia di benedizione, rientrò a Morterone, pernottò ancora nella canonica e lunedì mattina raggiunse Ballabio, e quindi Lecco, dove sostò al collegio Volta prima di ripartire per Milano. Qui, durante la stagione estiva, era in funzione la centrale operativa per i lavori alla croce e per l’organizzazione della storica visita.
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Il cardinale Carlo Maria Martini nel 1981 con gli Alpini

Sono trascorsi 56 anni prima che un arcivescovo di Milano tornasse sulla celebre montagna lecchese: è stato nel settembre 1981, con il cardinale Carlo Maria Martini salito su invito degli Alpini del gruppo del quartiere lecchese di Belledo, per inaugurare l’altare da campo realizzato dalle Penne nere con la collaborazione della SAE Lecco e dell’impresa Armando Rusconi di Valmadrera. I partecipanti del 1981 dovettero superare le avversità di un tempo veramente inclemente, con grandissima pioggia e improvvisi banchi di fitta nebbia. Erano quel giorno sulla vetta del Resegone il presidente della Regione Lombardia Giuseppe Guzzetti, con il sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli e quello di Morterone Rosa Tirinzoni, nonchè dirigenti ANA, SEL, CAI e altre associazioni alpinistiche con Riccardo Cassin, Giancarlo Riva, Rodolfo Tirinzoni, Luigi Corti, Eugenio Alborghetti, Rinaldo Perossi e altri. Pino Comi, noto fotografo di montagna del CAI, classe 1908, ricordava di essere salito nel 1925 con il cardinale Eugenio Tosi. Quella domenica del 1981 deve essere anche citata perché una troupe di TSL è stata la prima TV che raggiunse la vetta del Resegone: è conservato il filmato di 25 minuti.
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La croce giubilare collocata nel 1925

C’è da aggiungere che il compianto Ambrogio Bonfanti, non certo dimenticato vice presidente della SEL, aveva reso noto qualche anno prima ad amici lecchesi che, con il direttivo nazionale della FIE, era stato ricevuto in Vaticano da Giovanni Paolo II. In quella straordinaria occasione ebbe modo di consegnare al Pontefice una pubblicazione sul Resegone e di invitarlo a raggiungere la vetta della celebre montagna lecchese. A tal proposito, nella primavera 1983 il Papa era a Milano per il congresso eucaristico nazionale e arrivò in elicottero a Desio, città natale del cardinale Achille Ratti (Pio XI), grande appassionato di montagna. Giovanni Paolo II si recò poi nella vicina Seregno per i vincoli di amicizia esistenti con la Parrocchia del lecchese mons. Luigi Gandini e con la città del mobile, da quando era vescovo nella sua Polonia. In quella occasione si era accennato a un possibile volo intorno al Resegone, ma il programma delle giornate milanesi del Pontefice era già troppo denso di impegni.
A.B.
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