Olginate, una petizione per un centro più sicuro: chiesti senso unico e 'zona 30'

Modificare la viabilità del centro per renderlo più sicuro per i pedoni, soprattutto bambini e anziani. È la richiesta alla base di una petizione lanciata da un gruppo di cittadini per invitare il sindaco e la Giunta comunale di Olginate a prendere in considerazione una serie di proposte per via Sant'Agnese, spesso utilizzata dagli automobilisti in alternativa alla strada provinciale, sia durante il giorno che nelle ore notturne, con tutte le conseguenze del caso anche in termini di inquinamento atmosferico e acustico. E tutto ciò spesso, a detta dei primi firmatari, anche a velocità sostenuta, mettendo a rischio l'incolumità dei pedoni che cercano di attraversare sulle strisce, per esempio per raggiungere la chiesa. 
"Ad aggravare questa situazione - si legge nel testo della petizione, lanciata sulla nota piattaforma change.org - la mancanza di marciapiedi e di una illuminazione efficace", che rendono difficili e "pericolosi", in particolare per gli utenti più fragili, gli spostamenti per raggiungere luoghi sensibili ed essenziali come scuole, distretto sanitario, farmacia, biblioteca, chiesa, oratorio e negozi. La proposta dei sottoscrittori, finora una cinquantina, è quindi quella di rendere via Sant'Agnese a senso unico di marcia, con limite di velocità di 30 chilometri orari, e di predisporre degli attraversamenti pedonali protetti. "Tale soluzione - sostengono - permetterebbe di destinare lo spazio restante a stalli di sosta, permettendo ai cittadini di fermarsi agevolmente e rianimare le vie del centro a beneficio dei negozi di vicinato. In questo modo potrebbero essere eliminate le esistenti barriere architettoniche, così da facilitare gli spostamenti delle persone disabili o dei passeggini per il trasporto dei bambini".
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Un'immagine del centro paese e, nel riquadro, il sindaco Marco Passoni

"Può essere un buon punto di partenza per una discussione, magari nel corso di un'assemblea pubblica" ha commentato il sindaco Marco Passoni, comunque in attesa di capire quali numeri raggiungerà effettivamente la petizione, che tra l'altro non è ancora pervenuta in via "formale" sul suo tavolo. "Anche noi, in Comune, stiamo ragionando sul tema, ma la situazione non è così semplice come potrebbe apparire. Basti pensare alle polemiche sorte con la realizzazione della "zona 30" all'ingresso del paese, in via Redaelli, con barriere e corsie... Per fare qualcosa del genere in via Sant'Agnese bisognerebbe per esempio andare a creare "veri" dossi. E con i marciapiedi invocati nella petizione sarebbe quasi impossibile ricavare ulteriori stalli di sosta".
Qualche idea da cui avviare una riflessione, comunque, c'è. "Si potrebbe pensare di istituire un senso unico per chi, arrivando dal ponte Vittorio Emanuele, si sposta in direzione Milano" ha sostenuto il primo cittadino. "Ma a quel punto un automobilista che parte da via Cantù con l'intento di muoversi verso Calolzio sarebbe obbligato a prendere la strada provinciale per poi imboccare via Verdi e via Redaelli, che rischierebbero di "ingolfarsi" a loro volta creando altri tipi di problemi con il traffico solo dirottato in una zona ancora centrale, che include anche via Volta e via Marconi. L'alternativa potrebbe essere un senso unico nella direzione opposta, ma anche in questo caso andrebbero fatte valutazioni accurate".
Il tema dunque, come assicurato dal sindaco, sarà oggetto di riflessioni in Municipio. Con l'ipotesi, come dicevamo, di promuovere anche un'assemblea pubblica per ricavare ulteriori spunti in base all'andamento della petizione. Per visualizzarla (ed eventualmente firmarla) CLICCA QUI.
B.P.
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