ASST Lecco: 201 dirigenti 'cessati' in un triennio, 24 sono anestesisti. Nel 2023 'persi' 7 ortopedici e ben 8 oculisti

Il macrodato d'insieme – in un lasso di tempo ridotto come gli anni 2021, 2022 e 2023 dunque il primo triennio post covid – restituisce una situazione di sostanziale stabilità: l'ASST di Lecco, ogni anno ha perso una media di 67 dirigenti (per lo più medici), tra trasferimenti e pensionamenti, con un marcato ricambio anche tra le posizioni apicali e dunque tra i direttori di struttura complessa, il più delle volte usciti di scena per sopraggiunti limiti d'età con delle eccezioni a conferma della regola, basti pensare a Giannantonio Spena di Neurochirurgia rimasto al Manzoni il tempo di un amen e il collega Claudio Pelizzari di Oftalmologia migrato anch'egli celermente verso altri lidi. 
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Proprio in riferimento ai primari, tra gli ultimi atti firmati da DG Paolo Favini prima di lasciare la poltrona, ci sono anche l'indizione (di nuovo) del concorso per la sostituzione di Franco Riboldi quale “guida” della Rete Dipendenze e la nomina del direttore della struttura complessa “Vaccinazioni e sorveglianza malattie infettive” (è il dottor Giancarlo Cordani), il 16° dell'elenco dei nuovi “capi” nominati nel 2023, il 32° nell'ultimo quinquennio, un lustro caratterizzato - nel complesso - dal continuo sforzo dell'Azienda a rimpiazzare le fuoriuscite a tutti i livelli, aumentate, nel tempo, passando dalle 240 del 2019 alle circa 300 del 2023. 
3.181 al momento i dipendenti, dispiegati anche nei presidi territoriali. A questi vanno aggiunti poi 39 specialisti ambulatoriali interni e 234 contratti atipici per professionisti che collaborano con l’ASST in termini non continuativi, oltre al personale delle cooperative a cui sono appaltati non pochi servizi nei reparti tanto a Lecco quanto a Merate. 
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Tra gli assunti, i dirigenti sono ora 571, al netto delle 67 “cessazioni” registrate nel 2023. Erano state 68 nel 2022 e 66 nel 2021 per un totale dunque di 201 nell'ultimo triennio. A cubare per quasi il 12% sono solo gli anestesisti: ben 24 le uscite (come detto prima, per trasferimenti o pensionamenti) tra Manzoni e Mandic, di cui 5 nell'ultimo anno, 10 in quello precedente, altre 9 nel 2021, anno in cui si sono “persi” anche 5 ortopedici e altrettanti medici dell'Oftalmologia, con l'emorragia in queste due specialità tamponata nel 2022 (un saluto in entrambe) ma ripresa copiosamente nel 2023 (con, rispettivamente, - 7 e - 8 unità). In tutto dunque, tra Lecco e Merate, in un triennio hanno lasciato il cartellino 13 camici bianchi dell'Ortopedia (stesso numero dei pediatri e dei colleghi della medicina interna) e 14 oculisti (uguagliando i chirurghi, se non fosse una migliore diluizione, per anno, con 4 cessazioni nel 2021 e 5 + 5 nei successivi).
Per la Cardiologia – presa sempre a livello aziendale – l'anno dei congedi è stato invece il 2022, con sette nomi in elenco, dal direttore della struttura lecchese Stefano Savonitto (andato in pensione) a scendere, chiudendo poi il triennio con 12 uscite, una più dell'Ostetricia Ginecologia che, sempre nel 2022, ha registrato l'addio – non indolore – del primario meratese Gregorio Del Boca. 
2022 “nero” anche per Psichiatria: 10 in 12 mesi gli addii, incluso quello del responsabile Antonio Lora, arrivato a fine carriera, il doppio di quelli che già avevano segnato il 2021. Centra forse la mancata riapertura post pandemia del reparto di Merate? La risposta non la si trova certo negli elenchi dei dirigenti cessati, liste – aggiornata semestralmente - meramente statistiche con nomi e date di fine rapporto, attraverso le quali però di fatto si passa in rassegna l'intera ASST con partenze, in alcuni casi con un certo peso specifico proprio in considerazione delle dimensioni, anche nelle strutture più piccoline: in Radiodiagnostica  4 uscite si sono concentrate nel 2023 su un totale di 5 nel triennio, stesso “risultato finale” per la Gastroenterologia-Endoscopia, le Malattie infettive e la Nefrologia (2  nel 2022 + 3 nel 2021). 
Il tutto in un contesto in cui si fatica a trovare “ricambi” già formati, ricorrendo dunque sempre più all'assunzione di specializzandi (con tutte le limitazioni del caso). Pubblicata proprio ieri, per esempio, una determina del 27 ottobre dell'ufficio risorse umane, con cui vengono immessi in Ortopedia, per tappare caselle rimaste libere, 5 nuovi assunti, di cui solo 2 già specializzati; idem per l'Oftalmologia dove 3 giovani colleghi rileveranno 3 medici che hanno lasciato l'ASST negli ultimi mesi mentre per sostituire altri due oculisti che hanno rinunciato al contratto a tempo indeterminato si ricorrerà anche a uno specializzando all'ultimo anno.
A.M.
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