Valmadrera: sedici presbiteri celebrano insieme la messa per il patrono Sant’Antonio

"Qui siamo nati e cresciuti e da qui siamo partiti per annunciare il Vangelo. La forza del Vangelo che qui si vive e si ascolta è ciò di cui l'uomo ha bisogno". Così don Matteo Crimella ha riassunto simbolicamente la forza della comunità religiosa valmadrerese. Un mondo consolidatosi nel corso dei decenni e composto da centinaia di fedeli. Un mondo che ha saputo diffondere e coltivare la Parola di Dio molto oltre i confini della città di Valmadrera.
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Ne è la riprova il grande numero di sacerdoti giunti ieri mattina per celebrare insieme la messa nel giorno di Sant’Antonio Abate, patrono della comunità. Sedici, nel complesso, i presbiteri presenti sull’altare. Alcuni in passato hanno svolto in questa comunità parte del loro servizio mentre altri sono nati qui e da qui sono partiti per andare ad annunciare il Vangelo in altre parrocchie.
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A presiedere la cerimonia c’era don Matteo Crimella, attualmente attivo presso la chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa a Milano nonché docente di Sacre Scritture presso diversi atenei teologici. “Antonio non fu solo un monaco. Antonio fu il Santo della fraternità, della comunione, dell’amore. Antonio è stato un uomo della carità e ci ha mostrato come la carità conduca alla perfezione. La carità non manca di rispetto, non tiene conto del male ricevuto. La carità non gode dell’ingiustizia ma si rallegra nella verità. La carità è la forza d’animo che ci sostiene nelle avversità, è la fiducia nella vita” ha sottolineato don Matteo nell’omelia, facendo riferimento alla Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi letta poco prima.sacerdotinativivalma_14.jpg (198 KB) “Paolo ci dice che è possibile vivere così. La capacità di essere attenti agli altri sgorga dalla percezione di essere amati da Dio e sereni con sé stessi perché avvolti dall’abbraccio del Padre. La carità è il comportamento di un animo grande e paziente. Chi vive la carità porta gioia”. Al termine della messa, don Isidoro Crepaldi ha ringraziato tutti i sacerdoti per essere intervenuti e ha ricordato l’importante traguardo che don Matteo Crimella si appresta a festeggiare: trent’anni di sacerdozio.
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Tra i presenti c’era anche don Stefano Colombo, attualmente attivo presso la casa Paolo VI di Concenedo a Barzio. E' l’autore delle immagini religiose esposte dietro l’altare in questi giorni di festa patronale. “Realizzo queste immagini religiose da qualche anno ma mi piace anche scrivere canzoni. Ogni immagine rappresenta un brano di Vangelo. Il loro scopo è proprio quello di annunciare la Parola di Dio in un modo diverso” ha spiegato il sacerdote.

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Sul sagrato della chiesa, invece, non poteva mancare il tradizionale banchetto con le mele di Sant’Antonio, gestito con cura da un gruppo di volontarie pronte a sfidare il maltempo. Il ricavato della vendita di tali frutti sarà destinato a sostenere le opere parrocchiali.
A.Bes.
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