Vercurago: per San Girolamo l’arte torna in mostra. Esposta anche “Pace in Terra” di Laini

“La bellezza è ciò che motiva il nostro impegno fin da quando abbiamo iniziato nel 2005. La bellezza è ciò che ha smosso il nostro lavoro”. La soddisfazione nelle parole e nello sguardo di Bruno Losa era evidente di fronte alla bellezza delle opere che aveva di fronte. È stata inaugura questo pomeriggio “Connubio d’arte – più si conosce più si ama”, ovvero la nuova edizione della mostra che ogni anno, in occasione di San Girolamo, attira decine di persone nella sala espositiva del chiostro della basilica a Vercurago.
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Carla Colombo e Umberto Calvi

Per la scelta delle opere e gli allestimenti, quest’anno i volontari, di cui Losa è il referente, hanno coinvolto Carla Colombo. “Il filo conduttore della mostra è la leggerezza e la positività. Io stessa ho portato dei paesaggi, disegnati a olio. Ringrazio Bruno Losa che mi ha dato la possibilità di agire come meglio credevo, chiamando artisti anche da un po’ più lontano” ha evidenziato la pittrice e poetessa. In particolare, erano esposte opere di: Marinella Canonico, bergamasca specializzata in acquarelli macchiaoli; Sergio Colombo, pittore figurativo residente a Carugo; Giovanni Corti, fotoamatore olginatese; Rosanna Rigoni, ceramista di Merate.
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“Il bello di queste mostre è che danno agli artisti la possibilità di seguire ciò che li ispira liberamente. Benché non sempre evidente, in queste opere percepisco speranza. Tutte invitano a pensare e a riflettere. È una mostra leggera, non pesante. L’interpretazione dei quadri e delle sculture sta poi allo spettatore sulla base della sua sensibilità” ha spiegato Umberto Calvi, critico d’arte.

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Accanto all’esposizione principale, sull’altro lato del chiostro erano collocate anche opere di Raoul Masil, Giovanni Monzio Compagnoni e Franco Travi. “La bellezza non è semplicemente visibilità decorativa. Abbaglia ma non è tutto. Nelle mie opere, definite da molti critici poliedriche, ho cercato di sviluppare un racconto che induca a pianificare un’esistenza positiva” ha evidenziato Travi, scultore e pittore di Bergamo.
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Giuseppe Laini

Una delle installazioni più affascinanti, però, era senza dubbio “Pace in terra”, la scultura dell’imbersaghese Giuseppe Laini. “Ho avuto l’idea poco dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il mio intento era quello di realizzare un simbolo di pace. Ci ho impiegato quasi un anno e mezzo di lavoro” ha spiegato lo scultore. L’opera rappresenta un incontro pacifico tra un orso e uno scoiattolo, animali apparentemente antitetici. Un’istantanea molto potente soprattutto in un momento storico in cui le guerre, invece che diminuire, aumentano e diventano sempre più gravi.
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Paolo Giovanni Lozza

“In queste pitture e sculture gli artisti sono riusciti a materializzare tutta la loro sensibilità. Visitare la mostra è un’occasione di grande crescita professionale” ha aggiunto Paolo Giovanni Lozza, sindaco di Vercurago.
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L’inaugurazione è stata animata dall’energia e dall’entusiasmo di “Gabriele e i suoi amici”, un gruppo di musicisti molto attivo sul territorio e composto da Gabriele Bolis, Gilberto Garghentini, Dario Bolis e Giovanni Gilardi.
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Padre Luigi Ghezzi

L’ultimo a prendere la parola è stato Padre Luigi Ghezzi, Superiore dei Padri Somaschi, il quale ha citato un discorso pronunciato da Papa Paolo VI alla fine del Concilio. “A Voi tutti artisti, innamorati della bellezza, la chiesa del Concilio dice: se voi siete amici della vera arte, voi siete amici nostri. Oggi, come ieri, la chiesa ha bisogno di voi. Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini. È un frutto prezioso, che resiste al logorio del tempo e unisce le generazioni”.
L’esposizione degli artisti resterà aperta fino all’11 febbraio.
A.Bes.
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