PAROLE CHE PARLANO/168

Medusa



Il mito di Medusa che pietrificava gli sventurati che la guardavano negli occhi e di Perseo che la uccise decapitandola è così conosciuto che sarebbe inutile parlarne. Meno noto, forse, è che la terribile gorgone con la chioma costituita da serpenti velenosi era originariamente una splendida fanciulla che Poseidone aveva posseduto con la forza nel tempio di Atena. Incredibilmente, ma non c’è da stupirsi di ciò che accade nei miti, Atena, non potendo prendersela con lo zio, volle vendicarsi sull’innocente e violentata fanciulla che trasformò nel mostro implacabile.

Il termine Medusa deriva dal greco Medousa, col significato di protettrice, guardiana, dominante. Non è facile comprendere la ragione per cui le è stato attribuito questo nome; sicuramente proteggeva ed era guardiana di se stessa.

Più semplice invece è spiegare come mai un gruppo di Celenterati abbia preso il nome della gorgone. Bisogna risalire al Settecento per incontrare il grande Linneo, padre della classificazione scientifica binomiale dei viventi. Quando nel suo immenso lavoro, si trovò di fronte a questi esseri acquatici costituiti da una sorta di cappello da cui si dipartivano lunghi tentacoli, non ebbe dubbi e li chiamò meduse. Ed ebbe conferma della bontà della sua scelta osservando i duri coralli che ospitavano tanti piccoli polipetti che assomigliano alle più grandi meduse, di cui sono parenti stretti: ricordavano in effetti le capacità pietrificanti della gorgone.

Un’incredibile curiosità: tra le meduse esiste un essere immortale, la Turritopsis nutricula. Si tratta di un piccolo idrozoo il quale, dopo avere raggiunto lo stadio adulto e maturo, può regredire fino a quello iniziale di polipo e ricominciare tutto daccapo, potenzialmente all’infinito.
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Rubrica a cura di Dino Ticli
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