Lecco, viabilità: previste altre 'rivoluzioni', dal 4° ponte a 2 corsie al nuovo Largo Montenero. Addio al 'fagiolone' al Caleotto

Una notizia buona e una cattiva. Quella buona: il quarto ponte sarà a doppio senso. Quella cattiva: i prossimi mesi saranno terribili per la viabilità cittadina; par di capire che quanto sopportato nei mesi appena trascorsi sia stato solo un assaggio. Insomma, un anno infernale per Lecco.
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L’una e l’altra notizia sono state annunciate nel corso della pubblica assemblea convocata dal Comune al centro Pertini di Germanedo, nel corso della quale il sindaco Mauro Gattinoni e l’assessore alla viabilità Renata Zuffi hanno presentato a un pubblico folto e partecipe quello che avverrà nei prossimi mesi sul fronte viabilistico in città: «Per quanto programmato – ha esordito il primo cittadino - l’impatto sarà pesante. Comunque, meglio ricevere critiche per quello che si fa, anziché per ciò con si fa».
SINDACOVIABILITA__8_.JPG (104 KB)E’ stata  l’assessore Zuffi a presentare la strategia dell’amministrazione comunale condensata in quello che si chiama piano urbano per la mobilità sostenibile, un documento che la legge prevede per le città di centomila e passa abitanti e che tra l’altro non tutte hanno adottato, ma che il Comune di Lecco ha deciso di redigere perché convinto della sua utilità e considerato che con i paesi dell’immediato circondario che comunque gravitano su Lecco, i centomila abitanti ci sono ben tutti. «Il nostro – ha detto Zucchi – è un obiettivo di lungo respiro. Il primo intento è quello di diminuire il traffico veicolare, migliorando accessibilità e percorribilità delle strade, prestando più attenzione alle “altre” mobilità (mezzi pubblici, trasporto collettivo e condiviso, dai monopattini al car-sharing) e garantendo un’aria più respirabile, anche se la nostra città non è di quelle che stanno meglio, anzi. «Comunque, se non dobbiamo stracciarci le vesti, non possiamo neppure stare tranquilli».
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La concezione sottesa al piano è che non si possa pensare di poter andare dove si vuole in auto, magari veloci, e parcheggiare dove capita, magari sui marciapiedi. Occorre garantire la sicurezza, con la priorità delle scuole. Ma non solo. E’ stato predisposto il biciplan che con il piano della mobilità sarà approvato entro maggio. Premesso che per la morfologia della città e il calibro delle sue strade, non è possibile pensare a un reticolo di piste ciclabili, «con il biciplan sappiamo quali strade ridisegnare e quando arriveranno le norme del nuovo codice della strada saremo pronti». E poi la riorganizzazione della zona a traffico limitato con i nuovi pass, l’incentivo a usare i parcheggi della Piccola e della Ventina per coloro che intendono fermarsi in centro, l’incremento dei bus elettrici, l’area di interscambio ferro-gomma. Ricordando anche la validità del progetto “Ti porto io”, gli abbonamenti gratuiti per i ragazzi fino al compimento dei 19 anni, la collaborazione con la Fiab (la federazione dei cicloamatori), la cooperativa “La Vecchia Quercia” e il Politecnico, la necessità di potenziare il car-sharing con la possibilità di andare anche in altri Comuni.
E comunque – come ha aggiunto il sindaco – i buoni risultati si potranno avere unendo sì gli interventi sulle strutture e sui servizi ma anche il comportamento dei cittadini.

Rotonde – Entro il mese di settembre saranno sistemate definitivamente le rotonde di via Digione e di piazza Manzoni. «Per ciascuna rotonda – ha spiegato il sindaco – è prevista una spesa di 250 o 300mile euro. Proprio per evitare sprechi di denaro abbiamo deciso di testarle per altri mesi». Si dovrà attendere ancora, invece, per la rotonda dietro al teatro all’incrocio con via Leonardo: così com’è, non funziona. Dovrà essere allargata, mangiando un’ulteriore fetta di terreno nell’area retrostante il teatro, area ora interessata dai cantieri dello stesso teatro e del tribunale e perciò non è ancora possibile intervenire. La sperimentazione delle rotonde ha comunque dato esiti positivi, fluidificando maggiormente la circolazione in centro, spostando sull’asse di viale della Costituzione il grosso del traffico di scorrimento togliendolo dal ponte Vecchio, la zona attorno al quale è interessata ora solo dal traffico locale. Il doppio senso di via Digione ha così alleggerito la via Ghislanzoni trasformato in “boulevard” di collegamento tra il centro cittadino e l’area della “Piccola”. Si è parlato anche della possibilità di una rotonda all’incrocio del lungolago con la via Sauro, peraltro prevista dal piano regolatore vigente ma che il Comune non è intenzionato a realizzare (il progetto per il nuovo lungolago peraltro non la contempla). In previsione anche una rotonda all’incrocio di corso Martiri con via Amendola, ma la realizzazione è subordinata a un accordo con l’Enel visto che l’unico spazio disponibile è appunto il cortile della sede dell’ente elettrico: le trattative sono in corso. E’ inoltre prevista la revisione della rotonda della Meridiana: l’attuale “fagiolone” sarà spezzato per rendere più scorrevole il flusso dei veicoli.
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La rivoluzione di largo Montenero – La rotonda di largo Montenero è uno dei nodi cruciali del traffico in centro città. La viabilità sarà così completamente rivista, spostando una parte dei veicoli alla rotonda che sarà ridisegnata in corrispondenza del cimitero Monumentale. Saranno invertiti i sensi unici di via Grassi, Resinelli e Ongania, ma anche quello di via Palestro (sarà in discesa da via Giovanni XXIII) e sarà resa a senso unico (in salita) anche la via Col di Lana fino alla rotonda di via Montanara. E la via Parini tornerà interamente a doppio senso. Invertiti anche i sensi unici di via Legnano e via Pastrengo. Il cantiere aprirà nel mese di giugno, al termine dell’anno scolastico. Fatto salve variazioni dovute ai lavori per il teleriscaldamento che proprio in estate andrà a interessare anche quella zona.
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Quarto ponte – Arriva anche la corsia in uscita dalla città verso Pescate: la notizia è giunta dall’Anas poche ore prima dell’incontro al centro Pertini. Per il collegamento al nuovo viadotto è previsto un nuovo complesso di svincoli al Bione con una grande rotonda realizzata sull’area dove vi sono i parcheggi del centro sportivo che saranno eliminati, motivo per il quale sarà spostato l’ingresso allo stesso centro sportivo che sarà realizzato verso l’area che ospita tradizionalmente il luna park. Per le rampe di collegamento sul versante pescatese la soluzione non è ancora stata indicata, ma Anas metterà a punto l’apposito progetto. Resterà comunque la rampa di accesso al terzo ponte, magari ridisegnata. La conclusione dei lavori è prevista per il 31 dicembre 2025, in tempo dunque per le Olimpiadi invernali.
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Teleriscaldamento – Ora sono aperti tre cantieri. Tra poche settimane sarà aperto quello sul controviale di via Dante e durante l’estate quella nella zona più critica della città: la via Fiandra e la via Amendola. Ma soprattutto sull’asse di via Marco d’Oggiono, via Sassi, via Volta e via Resinelli, interessando quindi anche il municipio e la stazione ferroviaria con le conseguenze prevedibili. Rimandato al febbraio del prossimo anno, invece, il cantiere che riguarderà il cuore della città: le piazze Mazzini e Garibaldi e la via Sauro. Sulle pessime condizioni delle strade lasciate alla chiusura degli scavi, è stato spiegato che è necessario attendere almeno sei mesi perché il terreno si assesti e si possa quindi procedere con l’asfaltatura senza rischiare di dover rifare i lavori daccapo. L’impianto di teleriscaldamento prevede una “grande stufa” alimentata dall’acciaieria dell’Arlenico e consentirà l’eliminazione di circa 18mila caldaiette in città con un’evidente ricaduta positiva sulla qualità dell’aria. Nel 2026, al ponte Kennedy è anche previsto un collegamento con la rete alimentata dal forno inceneritore di Silea a Valmadrera.
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Fibra ottica -Il Comune preme sulle società telefoniche perché provvedano alla posa delle canaline contestualmente con quella delle tubature del teleriscaldamento evitando così nuovi scavi. Già in passato si erano registrate polemiche proprio per le condizioni dell’asfalto lasciato dopo i lavori. Da parte sua il sindaco ha spiegato come il Comune abbia spesso bloccato i lavori in altre zone della città se i ripristini non fossero stati effettuati con tutti i crismi, «senza tirare troppo la corda perché la fibra ottica è comunque un servizio per famiglie e aziende: bloccare tutto avrebbe significato quindi creare ulteriori disagi».

Parcheggi – Confermata la riorganizzazione dei parcheggi nel centro cittadino che saranno tutti a strisce blu e dove i residenti potranno parcheggiare gratuitamente con apposito pass. Qualche perplessità è stata sollevata dal pubblico, considerato come in certe ore della giornata gli stalli siano sempre pieni. E’ stato garantito un controllo costante che sarà effettuato dagli addetti di LineeLecco e non dalla polizia locale per garantire il rispetto delle due ore di sosta massima e quindi una rotazione maggiore delle auto in sosta. Confermata anche l’eliminazione degli ottanta posti-auto a margine strada sul lungolago nella zona della Malpensata. Di fronte alle rimostranze dei commercianti il Comune ha indicato la soluzione nell’autosilo di via Parini, spesso sottoutilizzato ma anche nella prospettata realizzazione del nuovo autosilo alle Caviate che fornirà 150 posti auto, intervento questo comunque subordinato a un intervento privato del quale si parla da tempo immemore. All’obiezione, il sindaco ha dichiarato che proprio in questi giorni ci sono stati contatti con l’operatore privato intenzionato a partire e che l’autosilo dovrà essere la prima realizzazione. Non ci sono comunque previsioni sui tempi. Rimane intanto il problema del sabato e della domenica quando l’afflusso di turisti riempie tutti i posti-auto del centro compreso l’autosilo di via Parini. In futuro, inoltre, la piazza degli Affari dovrebbe essere trasformata in un parcheggio riservato alle motociclette.

Centro intermodale – Sul centro di interscambio tra treni e bus, da realizzare necessariamente in prossimità della stazione ferroviaria, nessuna decisione è ancora presa. Le aree individuate sono tre: la stessa stazione (2.300 metri quadri), la via Sassi (2.100) e l’area di via Balicco (4.300) al centro del contenzioso con i residenti. Nessun’area da sola sarebbe comunque sufficiente per ospitare i 13 bus di linea, oltre agli eventuali bus sostitutivi necessari a Trenord in caso di problemi e considerato anche che dovrà essere attestato un capolinea Flexibus. Impossibile, per molte ragioni, trasferire la stazione ferroviaria alla Piccola, area la quale ha ormai un altro destino. La stazione, inoltre, ha in previsione un’ulteriore espansione: gli annunciati collegamenti con la Svizzera per mezzo dei convogli Tilo e con l’aeroporto di Orio al Serio richiede la posa di due nuovi binari tronchi.
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Il dibattito – Il piano complessivo ha ricevuto approvazione ma anche contestazioni, da parte di liberi cittadini e di consiglieri di opposizione presenti. Al netto di suggerimenti su situazioni marginali, le critiche hanno riguardato il ponte Vecchio e la viabilità della zona circostante, i cantieri per il teleriscaldamento nella zona di via Besonda, dimenticata dall’amministrazione che sembra preoccuparsi più dei problemi del centro cittadino e accusata di confondere il semplice disagio per i lavori in corso da parte dei cittadini con il danno economico subito dagli operatori commerciali («Se un mese lei torna a casa con metà stipendio, sua moglie le dice che non è un disagio ma un danno economico»). Inoltre, le buche, le condizioni dei marciapiedi, le “collinette” formate dalle radici delle piante in piazza Garibaldi, i bus spesso pieni che lasciano appiedati i ragazzi e hai voglia allora a raccomandare l’uso del trasporto pubblico anziché dell’auto privata.

Dario Cercek
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