Il Pedale Lecchese 'vittorioso' alla Parigi-Roubaix

Il vessillo del Pedale Lecchese sventola vittorioso sulla Parigi-Roubaix, edizione vecchie glorie della corsa internazionale “monumento”, come in Italia sono la Milano-Sanremo e il Giro di Lombardia. La formazione biancoceleste con nove partecipanti, tutti regolarmente arrivati dopo la più che impegnativa fatica sul terribile pavé, ha ricevuto il trofeo della vittoria per il gruppo più numeroso di partecipanti: verrà esposto come nobilissimo cimelio presso la sede sociale.
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La formazione dei ciclisti lecchesi vedeva Silvano Colombo, sempre presente nelle sei volte in cui Pedale Lecchese ha partecipato alla Parigi-Roubaix, Alberto Varni (cinque  partecipazioni) e il presidente Massimo Adobati (a quota due), insieme a Tiziano Baroni, Giuseppe Cima, Roberto Cugnaschi, Giuseppe Ghisleni, Giampiero Melesi e Marco Villa, all'esordio nella Parigi-Roubaix.
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Ora, nei programmi futuri del Pedale Lecchese c’è anche il leggendario Mont Ventoux. Come noto, è uno dei grandi sogni ciclistici degli appassionati di bici raggiungere la cima del monte Ventoso e Calvo ed entrare nella “Confraternita” dei matti che hanno pedalato sui venti chilometri dell’impervia salita.
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L'altura, con il suo paesaggio quasi lunare, è entrato nel Tour de France nel 1951 quando venne affrontato per la prima volta nell’edizione che vide la conclusione a Parigi con la maglia gialla dell’elvetico Hugo Koblet. Il Mont Ventoux è ricordato per le vittorie di grandi campioni come Charlie Gaul, Eddy Merckx, Raymond Poulidor e anche Marco Pantani, il pirata di Cesenatico.
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A.B.
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