Ucraino molesto a giudizio. Un anno e mezzo per due furti, uno in una chiesetta
Un anno e sei mesi. Questa la pena irrogata in mattinata dal giudice monocratico del Tribunale di Lecco Bianca Maria Bianchi a carico di Andrij Bourdunos, il senzatetto di origini ucraine che, nel 2022, ha ripetutamente creato scompiglio in pieno centro a Lecco, rendendosi responsabili anche di una serie di episodi di rilevanza penale confluiti in altro fascicolo a suo carico, ancora pendente e prossimo ad arrivare a giudizio, con discussione calendarizzata per giugno dinnanzi al dottor Paolo Salvatore.
Il verdetto odierno riguarda invece un doppio furto ascritto allo straniero, risalente al 29 agosto 2019. In concorso con un'altra persona, già giudicata, Bourdunos avrebbe rubato viveri e vestiti da un'abitazione di Pasturo. Nella stessa giornata, poi, nella chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Cintura avrebbe sottratto alcuni oggetti sacri.
Iniziato già nell'ottobre del 2023, il processo era stato sospeso a seguito della perizia psichiatria disposta dal Tribunale su istanza del difensore, l'avvocato Marcello Puglisi del Foro di Monza. Il dottor Mario Lanfranconi aveva dichiarato l'imputato pienamente capace di intendere e volere al momento della commissione dei fatti oggetto del procedimento, ma non in grado di partecipare coscientemente al processo per gli effetti della terapia farmacologica a cui era sottoposto in carcere. Congelato dunque per un semestre il giudizio, con il ritorno quest'oggi in aula per la discussione dell'abbreviato. Due anni e sei mesi la condanna chiesta dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro. Più lieve la pena comminata dal giudice, concedendo delle attenuanti. Tra un mese la definizione dell'altro giudizio.
Il verdetto odierno riguarda invece un doppio furto ascritto allo straniero, risalente al 29 agosto 2019. In concorso con un'altra persona, già giudicata, Bourdunos avrebbe rubato viveri e vestiti da un'abitazione di Pasturo. Nella stessa giornata, poi, nella chiesa parrocchiale dedicata alla Madonna della Cintura avrebbe sottratto alcuni oggetti sacri.
Iniziato già nell'ottobre del 2023, il processo era stato sospeso a seguito della perizia psichiatria disposta dal Tribunale su istanza del difensore, l'avvocato Marcello Puglisi del Foro di Monza. Il dottor Mario Lanfranconi aveva dichiarato l'imputato pienamente capace di intendere e volere al momento della commissione dei fatti oggetto del procedimento, ma non in grado di partecipare coscientemente al processo per gli effetti della terapia farmacologica a cui era sottoposto in carcere. Congelato dunque per un semestre il giudizio, con il ritorno quest'oggi in aula per la discussione dell'abbreviato. Due anni e sei mesi la condanna chiesta dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro. Più lieve la pena comminata dal giudice, concedendo delle attenuanti. Tra un mese la definizione dell'altro giudizio.
A.M.