In viaggio a tempo indeterminato/331: strani hobby giapponesi

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Il Giappone è quel Paese che ha talmente tante stranezze che a volte ho difficoltà a decidere su quale rivolgere la mia attenzione.
Ci sono le stranezze che ti fanno sorridere, tipo la mania giapponese di mettere i cani nei passeggini per portarli fuori.  Ah, ho visto anche un coniglio dentro un passeggino ma è stata una scena talmente assurda che per un attimo ho pensato di averla solo immaginata.
Poi ci sono le stranezze che ti inquietano, ma solo la notte. Tipo il villaggio degli spaventapasseri dove hanno risolto il problema della carenza di abitanti, rimpiazzando gli umani con pupazzi ben vestiti. Gli spaventapasseri stanno seduti alla fermata dell'autobus o sulle panchine davanti casa. Sì riuniscono nei parchi e si divertono a spaventare chi non sa nulla della loro esistenza e li vede comparire nel buio della notte. Il traffico o la coda alle poste non sono di certo problemi da risolvere in questa cittadina dove regna il silenzio, tanto silenzio, troppo silenzio... così tanto che persino gli onnipresenti corvi neri giganti sono migrati verso altri lidi.
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Poi ci sono le stranezze che a me personalmente fanno venire un brivido freddo lungo la schiena. Tipo l'hobby più diffuso tra i bambini della scuola elementare. No, non è collezionare card dei Pokémon e nemmeno giocare a baseball o calcio. È qualcosa di molto peggio, di più agghiacciante, incomprensibile e sconcertante.
I bambini attorno ai 10 anni si prendono cura di un animale domestico che non è un cane nel passeggino e nemmeno un gatto del tempio. Si tratta del kabutomushi, un insetto, ripeto un insetto enorme. Un coleottero con un corno frontale che i bambini si divertono a catturare in natura per poi prendersene cura a casa.
Allora... io non sono un'amante degli insetti. So che esistono e hanno il loro ruolo in natura, ma starci troppo vicino mi mette un pochino d'ansia. Immaginare di avere in casa un mega scarafaggione con tanto di peletti rossastri e corno appuntito, credo non mi farebbe dormire sogni tranquilli. Quindi apprezzo il coraggio dei bambini giapponesi, ma soprattutto dei genitori che si vedono questi bestioni sonnecchiare dentro teche di plastica trasparenti.
Questo strano hobby, comunque, l'ho scoperto quando per caso siamo finiti in un negozio che vendeva questi insettoni giganti. Alcuni erano talmente grandi da costare diverse centinaia di euro. È in quel momento che ho realizzato che dormendo in tenda nella natura, le probabilità di vederne passare uno libero e felice, erano elevate. Sì, lo ammetto, per un istante ho valutato l'idea di prenotare un volo e andarmene.
Per fortuna però, finora nessun kabutomushi ha attraversato il nostro cammino e devo dire che per qualche giorno ho iniziato a  vedere il lato positivo di questo hobby. Se da bambino ti prendi cura di un insetto così, da adulto non ti tremano le gambe ogni volta che vedi un ragno più grande della tua mano. Pensavo fosse proprio quello l'obiettivo di questa attività, poi ho sentito un urlo mentre ero nello spogliatoio prima di entrare nella vasca calda dell'onsen. Una ragazza, poco più giovane di me, aveva emesso quell'urlo di spavento perché sulla maglietta si era ritrovata una cimice. Forse allevare coleotteri non risolve proprio tutti i traumi.

Ma passiamo alle stranezze piccantine e vietate ai minori di 18. I giapponesi vivono la sessualità, e tutto quanto ad essa connesso, in un modo molto diverso dal nostro. È un aspetto difficile da giudicare, soprattutto partendo dalla mentalità e dalla cultura prettamente cattolica in cui tutti, bene o male, siamo cresciuti. Ho già accennato in precedenza alla questione dei bordelli, dei templi con totem fallici e al concetto di nudità prettamente giapponesi.
Ma c'è un altro elemento che è ancora più alla luce del sole e sono i manga erotici che si possono trovare e sfogliare in posti comuni.
Li trovi, ad esempio, in quasi tutti i diffusissimi minimarket. C'è una sezione dedicata alle riviste dove sono venduti anche i fumetti per adulti e non è raro vedere persone appostate a leggersi qualche pagina.
Stessa cosa succede in molte lavanderie a gettoni dove puoi ammazzare il tempo tra un prelavaggio e una centrifuga, leggendo avventurose storie "d'amore".
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Quello dei fumetti e prodotti d'animazione a sfondo sessuale è un genere pornografico inventato proprio in Giappone e conosciuto in occidente con il termine "hentai". La parola ha in realtà un significato dispregiativo e per questo non viene utilizzata in terra nipponica dove si preferisce parlare di manga per adulti.
Sì, lo abbiamo fatto, ne abbiamo sfogliato anche noi qualcuno. Da quando viaggiamo in moto e tenda in questo Paese, le lavanderie a gettoni sono diventate una tappa fondamentale per noi. In circa un'ora di tempo e con una spesa che si aggira attorno ai 3€, laviamo e asciughiamo tutto il nostro bucato senza particolari sforzi.
Così una mattina, invece di guardare il tempo residuo diminuire su quella lavatrice che a grandi linee avrà avuto la mia età, ci siamo messi a sbirciare tra quei fumetti.
Prima di tutto, cosa importante per seguire l'appassionante la trama, i fumetti giapponesi si sfogliano al contrario. Non che faccia molta differenza quando non capisci una parola che sia una tra quelle scritte, ma l'ordine è importante in ogni cosa quindi ci siamo messi a girare le pagine dall'ultima.
Le copertine meriterebbero un discorso a parte perché sono lucide e colorate a differenza del resto che è in bianco e nero su carta spessa e ruvida.
Le storie sembravano poco avvincenti e non le ho capite molto. Tutte avevano un comune denominatore, a un certo punto, che fossero in ufficio, per strada o al supermercato, compariva magicamente un letto su cui i due amanti si adagiavano per dar sfogo alle loro passioni.
Posso dire che certe immagini mi hanno fatto sorridere? Soprattutto per la disparità nei disegni. I corpi femminili erano rappresentati in ogni minimo dettaglio, quelli maschili invece quasi sempre coperti o rimpiazzati da angoscianti fasci di luce che lasciavano tutto, forse troppo, all'immaginazione.
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