Introbio, 25 novembre: una mattinata di riflessione con gli studenti
Una mattinata per dire basta alla violenza contro le donne quella di sabato a Villa Migliavacca a Introbio, organizzata dall’Istituto comprensivo San Giovanni Bosco di Cremeno con le classi terze del plesso locale.
Supportati dalle insegnanti di Lettere Lorena Lanotte, Antonella Sabbatino e Lina Tantardini, gli alunni hanno presentato i loro pensieri sulla ricorrenza di fronte a un nutrito pubblico composto dai genitori e dalla sindaca Silvana Piazza, che ha introdotto il momento definendo i ragazzi, "il futuro, da fidanzati, da mariti, da imprenditori, da quello che vorrete fare nella vita". Piazza ha poi parlato delle donne come delle "mamme, tali anche se non danno alla luce dei figli, per cui gli uomini devono sempre comportarsi nei loro confronti con tanto amore e rispetto, un rispetto che va imparato fin dai banchi di scuola".
Dopo di lei, la prima delle tre sezioni ha mostrato un lavoro che racconta come la figura femminile sia stata vista attraverso i secoli dai più famosi autori italiani, fino a giungere ai giorni nostri, con frasi di Dante, D’Annunzio, Vasco Rossi e Papa Giovanni XXIII.
A seguire, altri compagni hanno approfondito la conoscenza di donne che hanno lottato per l’affermazione dei loro diritti o che sono state vittime di violenza: le ragazze si sono soffermate sul punto di vista femminile, mentre i ragazzi sul ruolo maschile, evidenziando come sia necessario un radicale cambiamento di mentalità da parte degli uomini. Ultima ma non per importanza, la terza sezione ha presentato delle interpretazioni teatrali, delle testimonianze venute a conoscenza per i tragici epiloghi di cronaca, che hanno visto le donne, protagoniste, loro malgrado, di violenze e anche di morte: tra queste anche un monologo a cura di un ragazzo che ha interpretato Filippo Turetta – divenuto purtroppo famoso per l’omicidio, lo scorso anno, di Giulia Cecchettin -, nella confessione dell’assassinio.
Al termine, un emozionato alunno dell’istituto ha consegnato delle rose a Grazia Brambilla, presidente di Telefono Donna Lecco, e Francesca Amato, volontaria dell’associazione, come simbolo della loro gratitudine per quanto fanno a sostegno delle donne vittime di violenza.
Proprio le due ospiti, poi, hanno risposto alle domande poste loro dai ragazzi, che hanno formulato dei quesiti sulla provenienza delle richieste di aiuto e sull’età delle persone interessate; inoltre hanno spiegato come ogni intervento sia concordato con le donne stesse, a cui viene fornito supporto psicologico e legale, oltre che sanitario in caso di necessità, in sinergia con la Rete territoriale anti violenza.
Supportati dalle insegnanti di Lettere Lorena Lanotte, Antonella Sabbatino e Lina Tantardini, gli alunni hanno presentato i loro pensieri sulla ricorrenza di fronte a un nutrito pubblico composto dai genitori e dalla sindaca Silvana Piazza, che ha introdotto il momento definendo i ragazzi, "il futuro, da fidanzati, da mariti, da imprenditori, da quello che vorrete fare nella vita". Piazza ha poi parlato delle donne come delle "mamme, tali anche se non danno alla luce dei figli, per cui gli uomini devono sempre comportarsi nei loro confronti con tanto amore e rispetto, un rispetto che va imparato fin dai banchi di scuola".
Dopo di lei, la prima delle tre sezioni ha mostrato un lavoro che racconta come la figura femminile sia stata vista attraverso i secoli dai più famosi autori italiani, fino a giungere ai giorni nostri, con frasi di Dante, D’Annunzio, Vasco Rossi e Papa Giovanni XXIII.
A seguire, altri compagni hanno approfondito la conoscenza di donne che hanno lottato per l’affermazione dei loro diritti o che sono state vittime di violenza: le ragazze si sono soffermate sul punto di vista femminile, mentre i ragazzi sul ruolo maschile, evidenziando come sia necessario un radicale cambiamento di mentalità da parte degli uomini. Ultima ma non per importanza, la terza sezione ha presentato delle interpretazioni teatrali, delle testimonianze venute a conoscenza per i tragici epiloghi di cronaca, che hanno visto le donne, protagoniste, loro malgrado, di violenze e anche di morte: tra queste anche un monologo a cura di un ragazzo che ha interpretato Filippo Turetta – divenuto purtroppo famoso per l’omicidio, lo scorso anno, di Giulia Cecchettin -, nella confessione dell’assassinio.
Al termine, un emozionato alunno dell’istituto ha consegnato delle rose a Grazia Brambilla, presidente di Telefono Donna Lecco, e Francesca Amato, volontaria dell’associazione, come simbolo della loro gratitudine per quanto fanno a sostegno delle donne vittime di violenza.
Proprio le due ospiti, poi, hanno risposto alle domande poste loro dai ragazzi, che hanno formulato dei quesiti sulla provenienza delle richieste di aiuto e sull’età delle persone interessate; inoltre hanno spiegato come ogni intervento sia concordato con le donne stesse, a cui viene fornito supporto psicologico e legale, oltre che sanitario in caso di necessità, in sinergia con la Rete territoriale anti violenza.
M.A.