Lecco: altro che 40.000€ per gli arredi, ora serviranno le risorse per liberare Villa Locatelli dal radon. Sede della Provincia sgomberata
Quando Corrado Conti, da funzionario addetto alle finanze, per far quadrare i conti di un ente ad un passo dal dissesto, aveva provocatoriamente inserito Villa Locatelli nei beni alienabili, ci aveva visto giusto: avrebbe fatto cassa, liberandosi di un immobile che, con il tempo, si è ora rivelato una bella rogna per la Presidente Hofmann e i suoi. La sede istituzionale della Provincia di Lecco è infatti inutilizzabile.
Col senno di poi tocca quindi dare ragione alla consigliera Patrizia Riva che, appena sbarcata da Palazzo Tettamanti in quel del consiglio provinciale, aveva bollato come eccessivi i 40.000 euro messi a bilancio per tinteggiare e arredare i locali di rappresentanza dell'Ente: fino chissà a quando resteranno infatti desolatamente vuoti.
Il tutto beffando, giusto per fare un esempio, ma le richieste di risorse si sprecano da Casargo a Verderio, i comuni della cintura attorno a Paderno che, quei soldi, avrebbero voluto vederli destinati allo studio sui volumi di traffico legati al ponte...
Colpa del radon, con la presenza del gas altamente nocivo per la salute umana già rilevata anni fa nel seminterrato della storica dimora di piazza della Stazione e oggi riscontrata in concentrazione non tollerabile anche al primo piano dell'immobile, in attesa dei test da completare nei locali della Presidenza. Ma lo sgombero è già stato decretato, con tanto di spostamento degli uffici in Corso Matteotti (dove lo spazio si riteneva abbondante, tanto da trovare sede anche alla Motorizzazione), fino a data da destinarsi e dunque fino al reperimento delle risorse necessarie per rimettere mano a Villa Locatelli, dopo una bella dose di lavori già pagati che, ironia della sorte, a questo punto, invece di contenere il pericoloso gas, legato ai tumori ai polmoni, hanno permesso allo stesso di diffondersi all'interno dello stabile.
Col senno di poi tocca quindi dare ragione alla consigliera Patrizia Riva che, appena sbarcata da Palazzo Tettamanti in quel del consiglio provinciale, aveva bollato come eccessivi i 40.000 euro messi a bilancio per tinteggiare e arredare i locali di rappresentanza dell'Ente: fino chissà a quando resteranno infatti desolatamente vuoti.
Il tutto beffando, giusto per fare un esempio, ma le richieste di risorse si sprecano da Casargo a Verderio, i comuni della cintura attorno a Paderno che, quei soldi, avrebbero voluto vederli destinati allo studio sui volumi di traffico legati al ponte...