Bollettino del Santuario di San Girolamo/2: 15mila fedeli per la Festa l'8 febbraio di 110 anni fa. Un romano dona... un tappeto
Somasca si appresa a celebrare anche quest'anno la Solennità di San Girolamo Emiliani: articolato il programma, con iniziative previste nell'arco di una quindicina di giorni, a cominciare dall'apertura, lo scorso 29 gennaio della novena. L'8 febbraio il momento cardine, con la messa solenne presieduta dal Vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti. Sarà un sabato puntellato di funzioni, a cominciare da quella delle 7 officiata dal preposto della Provincia d'Italia dei Padri Somaschi, padre Walter Persico, per proseguire poi con quella delle 8.30 con il parroco di Vercurago e Pascolo, don Andrea Pirletti, quella - appunto solenne - delle 10.30 per poi riunirsi di nuovo alle 15.30 per i Secondi Vespri con il Preposito generale padre, José Antonio Nieto Sepulveda e alle 17.30 con, all'altare, il prevosto di Lecco monsignor Bortolo Uberti.
110 anni fa, l'8 febbraio era un lunedì e, "grazie al tempo sereno", al Santuario accorsero ben 15.000 persone. E' riportato nel Bollettino numero 2, anno 1, pubblicato proprio nel mese della Solennità, "preceduta - esattamente come ancora oggi ndr - dalla novena a cui - e qui la portata cambia ndr - intervenne quasi tutto il popolo di Somasca". "Molti sacerdoti della Valle di San Martino vennero a celebrare la santa messa. Alle ore 10.30 precise principiò il Pontificale accompagnato dalla Schola Cantorum di Olginate, diretta dal maestro prof. Brusoni. Nel panegirico, detto inter Missarum solemnia, il padre Salvatore svolse la vita del Santo, mettendo in rilievo le virtù di san Girolamo e particolarmente la sua grande carità per i fanciulli orfani e derelitti, che, nel cinquecento per le guerre e per la peste, vagavano in tutte le regioni d'Italia. Intercalò nel panegirico considerazioni e riflessioni morali adatte all'uditorio composto, per la maggior parte, di terrazzani del paese e della Valle di san Martino. Commuovente - riportano ancora i padri addetti al giornalino, avviato giusto il mese prima - ai primi e secondi vespri, la processione per il trasporto dell'urna di San Girolamo. Passando attraverso la Chiesa il popolo non poteva non commuoversi e fremere di gioia perché passava il loro Santo, il loro taumaturgo. L'ordine delle funzioni fu preciso e decoroso, mercè anche il servizio prestato all'altare dai giovinetti del Collegio Usuelli di Milano, i quali biancovestiti, suscitavano alla mente la memoria degli orfanelli accompagnanti san Girolamo nelle sue peregrinazioni".
Immancabile, già allora, dopo "dopo aver ricevuti i Sacramenti e orato innanzi alla tomba del Santo", la visita al Santuario della Valletta, con l'ascesa della scala santa in ginocchio. "Fu insomma una gran festa di fede, di devozione, di elevazione", è scritto a chiusura della colonna dedicata alla Solennità.
Con l'8 febbraio che torna anche in altro passaggio del Bollettino, quello in cui viene ricordato come nel 1792, dopo che Girolamo - già comunque venerato nella "sua" terra - venne proclamato santo da papa Clemente XIII, il Consiglio della Val San Martino lo scelse quale "protettore e patrono", obbligandosi di offrire ogni anno 24 lirette di cera veneziana alla chiesa di Somasca, nel giorno della Festa.
E di doni si fa riferimento anche nell'ultimo "appunto" inserito sul foglio informatore. Nel febbraio 1915, "due persone hanno offerto a san Girolamo quattro vasi con fiori eleganti e lavorati finemente"; un'altra "una mappa per altare ove si espone la Reliquia del Santo". Un devoto un bellissimo tappeto. Colpisce la provenienza, specificata: da Roma.
E tra le curiosità riportate nelle quattro paginette del Bollettino, spiccano anche le "pratiche di spirito sovente insinuate da San Girolamo":
"Nel prossimo numero pubblicheremo le profezie di San Girolamo", viene annunciato. Attendiamo...
Continua/3


Con l'8 febbraio che torna anche in altro passaggio del Bollettino, quello in cui viene ricordato come nel 1792, dopo che Girolamo - già comunque venerato nella "sua" terra - venne proclamato santo da papa Clemente XIII, il Consiglio della Val San Martino lo scelse quale "protettore e patrono", obbligandosi di offrire ogni anno 24 lirette di cera veneziana alla chiesa di Somasca, nel giorno della Festa.

E tra le curiosità riportate nelle quattro paginette del Bollettino, spiccano anche le "pratiche di spirito sovente insinuate da San Girolamo":

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A.M.