Lecco: successo per il Workshop del collettivo Brianza autistica
Grande successo sabato 5 aprile per il Workshop dal titolo “Luoghi comuni o luoghi sicuri” condotto dal collettivo Brianza autistica presso il Politecnico di Lecco che ha coinvolto tantissimi partecipanti di diverse età. Il laboratorio era inserito nella manifestazione “In aut- creare spazi, coltivare legami”, organizzato da Asst Lecco in occasione della giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo (2 aprile) per richiamare l’attenzione, ma soprattutto per informare sul tema.

Dopo che la mattinata è stata dedicata al convegno e alla presentazione delle associazioni, durante il pomeriggio è andata in scena la parte più creativa, sotto la conduzione del collettivo Brianza Autistica. Il gruppo, composto da Ren dal Bosco, Stefania Donzelli e Claudia Spreafico e nato l’anno scorso con sede a Missaglia, ha l’obbiettivo di promuovere la consapevolezza nei confronti delle persone autistiche creando eventi sul territorio per formare ed informare la popolazione. Un approccio nuovo quello delle tre donne che hanno deciso di portare la loro storia e la loro esperienza: tutte e tre infatti hanno ricevuto solo in età adulta una diagnosi di autismo e da quel momento hanno deciso di sensibilizzare e far sentire la loro voce.

“Usciamo da questo evento felici e con un bilancio molto positivo. Durante il laboratorio ci siamo rese conto che da parte delle persone autistiche c’era un forte desiderio di vedere riconosciuta e legittimata la propria esperienza e dall’altra i genitori e familiari neurotipici hanno dimostrato una grande disponibilità di ascolto. Siamo veramente soddisfatte di aver contribuito a creare uno spazio di incontro autentico e significativo e per questo ringraziamo Asst Lecco” ha detto il collettivo che ha coordinato il laboratorio coinvolgendo molti partecipanti provenienti anche al di fuori della nostra provincia.

Durante il pomeriggio di workshop gli ospiti sono stati divisi in quattro macro gruppi che hanno discusso riguardo un determinato stereotipo a tema autismo. Aiutandosi con documentazione di tipologia differente, dal meme al paper accademico, hanno cercato di trovare le possibili motivazioni dietro una determinata credenza. Quanto emerso all’interno dei gruppi è stato poi riportato alla classe generando un costruttivo confronto di idee che ha fatto emergere diversi punti di vista.

''Non è la mia prima volta in un laboratorio di questo tipo, ma credo che sia necessaria una formazione continua. Lavoro da molti anni con i bambini nell’ambito della neuropsichiatri infantile, ma è sempre importante creare dei luoghi di in cui possiamo discutere delle idee stereotipate che abbiamo, rivederle, rimetterle in circuito e trasformarle in risorse. E’ tutto molto prezioso'' ha detto Serafina Secchi, psicomotricista e coordinatrice dell’area inclusione delle scuole dell’infanzia paritarie di Lecco e che è stata tra le partecipanti al workshop. Il laboratorio è poi terminato con la visione di un filmato che mostra un mondo al contrario in cui la percentuale della popolazione è costituita da persone autistiche; un video ironico che ha però messo in evidenza le difficoltà e le false credenze che ogni giorno si è costretti ad affrontare.

Plauso per il grande lavoro del collettivo Brianza Autistica è arrivato anche da Arianna Ravo, educatrice Asst Lecco e referente del progetto ''In aut'' che, oltre a coordinare l’evento, ha deciso di partecipare al workshop.

''L’evento al Politecnico di Lecco è riuscito a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissato ovvero dare voce a tutti gli attori che lavorano sul nostro territorio e all’interno di questa sensibilizzazione. Abbiamo voluto sottolineare il fatto che gli attori che hanno operato nel convegno sono le persone autistiche che portano la loro storia e creano occasioni di confronto – ha detto– dal laboratorio organizzato da Brianza autistica porto a casa un’esperienza che sicuramente mi rimarrà a lungo. Quando si parla di qualcosa che ci riguarda così da vicino i sentimenti sono molto ingombranti e fanno male e spesso risulta difficile ascoltarsi. Mi viene in mente una bellissima frase di Manzoni che dice che le parole hanno un suono in bocca e un suono nelle orecchie, direi che riassume perfettamente il tema del workshop. Quando parliamo con qualcuno dobbiamo ricordarci che le nostre parole, in base a quello che la persona sta vivendo, può fare male e quindi bisogna prestare attenzione alla percezione degli altri per non ferirli''.
Dopo il successo del Workshop di sabato, il lavoro del collettivo Brianza Autistica non si ferma, le idee sono tante così come i progetti in cantiere che aspettano solo di essere completati.

Dopo che la mattinata è stata dedicata al convegno e alla presentazione delle associazioni, durante il pomeriggio è andata in scena la parte più creativa, sotto la conduzione del collettivo Brianza Autistica. Il gruppo, composto da Ren dal Bosco, Stefania Donzelli e Claudia Spreafico e nato l’anno scorso con sede a Missaglia, ha l’obbiettivo di promuovere la consapevolezza nei confronti delle persone autistiche creando eventi sul territorio per formare ed informare la popolazione. Un approccio nuovo quello delle tre donne che hanno deciso di portare la loro storia e la loro esperienza: tutte e tre infatti hanno ricevuto solo in età adulta una diagnosi di autismo e da quel momento hanno deciso di sensibilizzare e far sentire la loro voce.

“Usciamo da questo evento felici e con un bilancio molto positivo. Durante il laboratorio ci siamo rese conto che da parte delle persone autistiche c’era un forte desiderio di vedere riconosciuta e legittimata la propria esperienza e dall’altra i genitori e familiari neurotipici hanno dimostrato una grande disponibilità di ascolto. Siamo veramente soddisfatte di aver contribuito a creare uno spazio di incontro autentico e significativo e per questo ringraziamo Asst Lecco” ha detto il collettivo che ha coordinato il laboratorio coinvolgendo molti partecipanti provenienti anche al di fuori della nostra provincia.

Durante il pomeriggio di workshop gli ospiti sono stati divisi in quattro macro gruppi che hanno discusso riguardo un determinato stereotipo a tema autismo. Aiutandosi con documentazione di tipologia differente, dal meme al paper accademico, hanno cercato di trovare le possibili motivazioni dietro una determinata credenza. Quanto emerso all’interno dei gruppi è stato poi riportato alla classe generando un costruttivo confronto di idee che ha fatto emergere diversi punti di vista.

''Non è la mia prima volta in un laboratorio di questo tipo, ma credo che sia necessaria una formazione continua. Lavoro da molti anni con i bambini nell’ambito della neuropsichiatri infantile, ma è sempre importante creare dei luoghi di in cui possiamo discutere delle idee stereotipate che abbiamo, rivederle, rimetterle in circuito e trasformarle in risorse. E’ tutto molto prezioso'' ha detto Serafina Secchi, psicomotricista e coordinatrice dell’area inclusione delle scuole dell’infanzia paritarie di Lecco e che è stata tra le partecipanti al workshop. Il laboratorio è poi terminato con la visione di un filmato che mostra un mondo al contrario in cui la percentuale della popolazione è costituita da persone autistiche; un video ironico che ha però messo in evidenza le difficoltà e le false credenze che ogni giorno si è costretti ad affrontare.

Plauso per il grande lavoro del collettivo Brianza Autistica è arrivato anche da Arianna Ravo, educatrice Asst Lecco e referente del progetto ''In aut'' che, oltre a coordinare l’evento, ha deciso di partecipare al workshop.

''L’evento al Politecnico di Lecco è riuscito a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissato ovvero dare voce a tutti gli attori che lavorano sul nostro territorio e all’interno di questa sensibilizzazione. Abbiamo voluto sottolineare il fatto che gli attori che hanno operato nel convegno sono le persone autistiche che portano la loro storia e creano occasioni di confronto – ha detto– dal laboratorio organizzato da Brianza autistica porto a casa un’esperienza che sicuramente mi rimarrà a lungo. Quando si parla di qualcosa che ci riguarda così da vicino i sentimenti sono molto ingombranti e fanno male e spesso risulta difficile ascoltarsi. Mi viene in mente una bellissima frase di Manzoni che dice che le parole hanno un suono in bocca e un suono nelle orecchie, direi che riassume perfettamente il tema del workshop. Quando parliamo con qualcuno dobbiamo ricordarci che le nostre parole, in base a quello che la persona sta vivendo, può fare male e quindi bisogna prestare attenzione alla percezione degli altri per non ferirli''.
Dopo il successo del Workshop di sabato, il lavoro del collettivo Brianza Autistica non si ferma, le idee sono tante così come i progetti in cantiere che aspettano solo di essere completati.
G.M.