Una vita... in cammino: il calolziese Mario D'Angella racconta i suoi pellegrinaggi, tra fede, cultura e sport

Spiritualità, cultura e sport. C'è tutto nei cammini di Mario D'Angella, pensionato calolziese che mercoledì 9 aprile, per la prima volta in assoluto, racconterà pubblicamente la sua personale esperienza di pellegrino presso l'Oratorio di Rogoredo di Casatenovo, su invito dell'amico don Eusebio Stefanoni, già al Santuario della Vittoria di Lecco. Quale momento migliore dell'anno giubilare, del resto, per condividere la bella storia di un "viandante" solitario, che trova la sua pace lungo le strade del mondo, nel silenzio della natura e dei luoghi della fede?
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Mario D'Angella

Una storia, quella di Mario, iniziata nel 2017, con la scoperta di un nuovo "stile di vita" incentrato appunto sul cammino, inteso come un modo per mantenersi in movimento - e dunque in salute - ma anche e soprattutto come un'occasione per trascorrere un tempo di riflessione e scoperta, di ascolto e conoscenza, osservando (più che "vedendo", e la differenza non è banale) i comportamenti delle altre persone e assaporando le sensazioni lasciate dai luoghi e dagli incontri.
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La copertina di uno dei suoi fascicoletti

"Sono abituato a partire prestissimo, quando fa ancora buio, e rientrare a casa alla sera, per poi eventualmente rimettermi in moto la mattina successiva, anche quando si tratta di prendere treni, con la sola eccezione chiaramente dei viaggi molto più lunghi" ci ha raccontato il calolziese, che da circa un anno ha iniziato a dare un ordine, anche materialmente, alle esperienze vissute finora realizzando alcuni video e soprattutto una serie di fascicoletti, distinti con i tre titoli "Monumenti, chiese e palazzi", "Personaggi, fatti e misfatti" e "Tempi, distanze e altimetrie", a indicare gli altrettanti aspetti - quelli citati in apertura - di cui sono impregnati i suoi pellegrinaggi.
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Le chiese fotografate lungo l'itinerario da Calolzio a Lecco
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Il riferimento è soprattutto al cammino di due giorni intrapreso da Calolzio a Lecco nel gennaio 2022. Con il primo "malloppo", in sostanza, ha messo su carta le caratteristiche di tutti gli edifici religiosi - ben 69 in totale - che ha incontrato lungo il suo itinerario; nel secondo si è concentrato su storia, leggende e curiosità - anche legate a temi religiosi - dei luoghi che attraversato, mentre il terzo è una vera e propria analisi tecnica prodotta grazie all'aiuto di mappe e programmi come Google Maps, che però in viaggio è solito usare solo in casi estremi cercando di affidarsi ai punti di orientamento incrociati "on the road", che in campagna possono essere rappresentati per esempio da una pietra miliare o da un ponte su un canale, mentre in città dalla segnaletica stradale e dai monumenti storici.
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A chiudere il tutto una raccolta di immagini, scatti prodotti con la fotocamera dello smartphone nel desiderio di "rendere eterni alcuni momenti" e conservarli nel cuore, "non di certo per vivere il presente sulle orme del passato, ma piuttosto per ricollegarsi con ciò che è stato e proseguire il cammino con serenità, accettando le incertezze del futuro con ottimismo".
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"Non sono un filosofo e non sono nemmeno esperto di nulla" ha precisato con un sorriso Mario, sottolineando infatti di essere rimasto sorpreso dalla proposta di don Eusebio di salire "in cattedra" per una serata pubblica e di non sapere bene che cosa aspettarsi, non avendo mai condiviso la sua esperienza con nessuno.
Esperienza che, tra l'altro, è iniziata proprio con il cammino più noto e "difficile", quello di Santiago de Compostela, affrontato in tre diverse tappe in altrettanti momenti tra 2017 e 2019; a seguire, risalgono al 2020 quelli di Sant'Agostino (in Brianza) e Santa Monica (fino ad Angera, sul Lago Maggiore), mentre l'anno successivo ha optato per "canali e navigli", in Lombardia. Ancora, nel 2022, dopo l'itinerario più vicino a casa alla scoperta delle chiese del territorio, D'Angella ha seguito le tracce di San Colombano da Castasegna (in Svizzera) a Bobbio, mentre lo scorso anno ha camminato da Montecassino, culla del Monachesimo occidentale, fino a Roma.
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Il tutto per qualcosa come 5.000 chilometri percorsi a piedi, un numero destinato peraltro ad aumentare nei prossimi mesi: Mario, infatti, sta progettando di seguire le orme di San Girolamo Emiliani partendo da Venezia, città natale del patrono degli orfani, e arrivando a Somasca, al celebre Santuario a lui dedicato, cercando di fare tappa tra i vari Istituti da lui fondati nel corso del XVI secolo per provare a regalare un futuro - attraverso la formazione e l'apprendimento di un mestiere - a tanti bambini e ragazzi abbandonati.
"Porterò con me la "Credenziale del Pellegrino" (una sorta di passaporto da timbrare a ogni tappa dell'itinerario, ndr). E se qualcuno non saprà di che cosa si tratta, sarò felice di spiegarlo", la chiosa di Mario D'Angella, che intanto invita tutti a partecipare all'incontro di mercoledì a Casatenovo. L'appuntamento è alle ore 21.00.
B.P.
Date evento
mercoledì, 09 aprile 2025
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