Calolzio: addio a Alida Colombo, infermiera del dottor Zannini

Saranno celebrati mercoledì 23 aprile, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Sala di Calolziocorte, i funerali di Alida Colombo, mancata nelle scorse ore a 101 anni compiuti nel mese di luglio  circondata dall'affetto dei suoi famigliari e celebrata, come sempre in occasione di compleanni così "importanti", dall'amministrazione comunale nella persona dell'assessore Tina Balossi che l'aveva raggiunta presso la Rsa di Pontida dove era stata trasferita alla chiusura della casa di riposo di Monte Marenzo, comune di cui era originaria. 
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Una della foto scattata a luglio in occasione del 101esimo compleanno di Alida Colombo

Spaiano, per la precisione, la località dove affondano le radici della numerosa famiglia Colombo: Alida era la seconda di sei figli, con i fratelli cresciuti, come si usava allora, giocando in cortile, con quel poco che si aveva. Diplomata infermiera professionale, aveva poi preso il posto della signora Foitilia Rondalli, giunta al traguardo della pensione, alla Mutua di Calolziocorte, che raggiungeva ogni giorno in bicicletta, usando la due ruote, al bisogno, anche per recarsi al domicilio gli assisti.
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Con i famigliari e l'assessore Balossi in occasione del secolo di vita nel luglio 2023

"Non ho mai perso un giorno!" ricordava, circa la sua professione, commuovendosi ancora, a distanza di decenni, nel ricordare l'arresto - nel febbraio 1944 - del dottor Oscar Zannini, deportato poi a Dachau dopo essere stato trasferito dapprima a San Vittore e poi a Fossoli. Fianco a fianco avevano lavorato una decina d'anni e lei stessa rischiò di fare una brutta fine quando, un giorno, due soggetti in borghese si presentarono all'ambulatorio per fare domande, bruciando poi - chissà perchè - il suo diploma da infermiera.
Sposata con Francesco - il suo "Cecchino" - visse per un po' di anni a San Gregorio con i suoceri, trasferendosi poi a Sala di Calolzio, quando era già mamma di Mario, Felice e Pietro che l'hanno poi resa nonna e bisnonna dei nipoti che oggi la piangono. 
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