Castello, 70 anni di Oratorio: le curiosità sulla costruzione
La comunità lecchese di Castello si appresta a celebrare una ricorrenza particolarmente significativa di uno dei propri luoghi di riferimento: parliamo dell'Oratorio, di cui settant'anni fa, il 25 aprile 1955, veniva posata simbolicamente la prima pietra, dando così il via a una lunga storia di incontri fra momenti conviviali e occasioni di preghiera, giornate trascorse in compagnia, sfide sportive, giochi e "mangiate".


A parlarne, sul notiziario della comunità disponibile anche online, è Matteo Possenti, che a sua volta cita Francesco D'Alessio e il suo volume edito nel 2023 dal titolo "Casa Arrigoni-Secchi a Castello Sopra Lecco", dove sono state raccolte anche alcune foto d'epoca come quelle che pubblichiamo. Qui si ricorda che già nel 1952 furono ricavati i locali del Circolo parrocchiale dall'ala di servizio del palazzo, costituita da spazi irregolari. Quanto fatto nel 1955 su progetto dell'architetto Stefanoni, però, fu qualcosa di molto più radicale, che tra l'altro finì per coinvolgere anche il campo di calcio, ampliato andando a demolire alcuni rustici esistenti dal lato verso la chiesa di San Carlo e costruendo i primi spogliatoi.
Di pochi anni successivo anche l'intervento, realizzato su progetto degli architetti Frigerio e Rugger, che comportò la demolizione della cosiddetta "manica longa" del palazzo Arrigoni, con l'intento di collegare l'edificio con il nuovo Oratorio: questo passaggio diede vita all'attuale struttura che ospita il Centro di Ascolto e varie altre attività (tra cui, un tempo, il Centro Culturale con la sua biblioteca), oltre agli appartamenti dei coadiutori, che fino ad allora risiedevano nell'edificio adiacente alla chiesa.
"Fu in quell'occasione che la facciata del palazzo venne modificata in modo arbitrario, con l'intento di creare una simmetria architettonica che originariamente non esisteva" ha spiegato Possenti. "Ancora oggi si parla in maniera abbastanza critica di quell'intervento, soprattutto per i metodi impiegati e per la scarsa attenzione riservata alla conservazione del passato. Ma del resto, è anche comprensibile che all'epoca le esigenze fossero diverse".

La posa della prima pietra nel cortile, come anticipato, avvenne lunedì 25 aprile 1955, alla presenza di Monsignor Giuseppe Maggi, vescovo missionario del PIME originario di Brembo, che a Castello aveva alcuni parenti. Tra i testimoni di quella giornata, di cui si può trovare traccia nelle cronache locali del tempo, c'era anche Ambrogio Cesana, che conserva ancora oggi una fotografia di gruppo scattata sul terrazzo del palazzo Arrigoni: "Siamo rimasti in pochi in vita, tra le persone ritratte: io, Sandro Dolci e i figli del ragionier Crippa, ormai adulti. Io ero presente vestito da seminarista… ero scappato poco prima dal seminario!", il suo racconto.

L'inaugurazione dei primi nuovi edifici avvenne poi a metà ottobre del 1956, in occasione del decimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di don Teresio Garavaglia, assistente dell'Oratorio maschile, alla presenza del Pro Vicario della Diocesi Monsignor Oldani che si complimentò per "un'opera tanto bella". Dopo il tradizionale taglio del nastro, il Vescovo impartì la sua benedizione alle nuove aule destinate al catechismo, dedicate alla memoria del defunto parroco don Giovanni Sala, di don Giosuè De Nova e di altri benefattori della comunità.
Comunità che, come dicevamo, ora è in festa per la speciale ricorrenza, un'occasione che sicuramente richiamerà tanti piacevoli ricordi legati all'Oratorio e alle tante meravigliose esperienze ospitate tra le sue mura.


Attività svolte in Oratorio in tempi recenti, tratte dal sito della Parrocchia di Castello
Tutto è cominciato da un'esigenza molto pratica, quella di avere a disposizione spazi adeguati, sia per superficie che per "modernità", per un numero crescente di ragazzi (scritto non a caso al maschile, in quanto allora non si considerava la componente femminile, aggiunta solo in un secondo momento): per ricavarli, la Parrocchia non si pose molti problemi riguardo alla trasformazione dell'antico palazzo Arrigoni-Secchi e alla demolizione di parte di vecchi fabbricati, ritenuti completamente sacrificabili.

"Fu in quell'occasione che la facciata del palazzo venne modificata in modo arbitrario, con l'intento di creare una simmetria architettonica che originariamente non esisteva" ha spiegato Possenti. "Ancora oggi si parla in maniera abbastanza critica di quell'intervento, soprattutto per i metodi impiegati e per la scarsa attenzione riservata alla conservazione del passato. Ma del resto, è anche comprensibile che all'epoca le esigenze fossero diverse".


La posa della prima pietra nel cortile, come anticipato, avvenne lunedì 25 aprile 1955, alla presenza di Monsignor Giuseppe Maggi, vescovo missionario del PIME originario di Brembo, che a Castello aveva alcuni parenti. Tra i testimoni di quella giornata, di cui si può trovare traccia nelle cronache locali del tempo, c'era anche Ambrogio Cesana, che conserva ancora oggi una fotografia di gruppo scattata sul terrazzo del palazzo Arrigoni: "Siamo rimasti in pochi in vita, tra le persone ritratte: io, Sandro Dolci e i figli del ragionier Crippa, ormai adulti. Io ero presente vestito da seminarista… ero scappato poco prima dal seminario!", il suo racconto.

L'inaugurazione dei primi nuovi edifici avvenne poi a metà ottobre del 1956, in occasione del decimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di don Teresio Garavaglia, assistente dell'Oratorio maschile, alla presenza del Pro Vicario della Diocesi Monsignor Oldani che si complimentò per "un'opera tanto bella". Dopo il tradizionale taglio del nastro, il Vescovo impartì la sua benedizione alle nuove aule destinate al catechismo, dedicate alla memoria del defunto parroco don Giovanni Sala, di don Giosuè De Nova e di altri benefattori della comunità.
Comunità che, come dicevamo, ora è in festa per la speciale ricorrenza, un'occasione che sicuramente richiamerà tanti piacevoli ricordi legati all'Oratorio e alle tante meravigliose esperienze ospitate tra le sue mura.
B.P.