Valmadrera: il sogno di Locatelli, radicare il Sitting Volley
Ma davvero si può giocare a volley stando seduti? Ebbene sì, addirittura lo si fa (da tempo) anche alle Paralimpiadi. E adesso pure a Valmadrera, seppur non ancora in pianta stabile. Cosa che sogna Claudio Locatelli, originario proprio della cittadina alle porte di Lecco e conosciuto nel mondo sportivo locale per aver contribuito a fondare, nel lontano 1984, la Pallavolo Valmadrera, la cui attività è proseguita per vent'anni fino alla fusione con la Polisportiva, realtà tuttora viva e "vivace" intorno alla quale gravitano centinaia di bambini e ragazzi.

La "missione" di Locatelli, ora, è appunto quella di diffondere anche nel territorio lecchese la pratica del Sitting Volley, uno sport inclusivo introdotto nei Paesi Bassi nel 1956-57 che consiste in una pallavolo giocata stando seduti sul pavimento, con il campo più piccolo e con la rete più bassa, che prevede che l'atleta stia con le natiche appoggiate a terra nel momento in cui tocca la sfera. Per le sue caratteristiche viene spesso promosso per favorire l'integrazione sociale delle persone con disabilità, dato che può essere praticato senza distinzione per esempio da atleti con amputazioni, paraplegie e altre limitazioni funzionali, e al tempo stesso anche da soggetti normodotati, non richiedendo l'utilizzo di particolari attrezzature o ausili.

"Mi sono avvicinato a questa realtà grazie a un amico di Legnano, grande appassionato di sport e già campione di pattinaggio a rotelle, che da giovanissimo ha perso l'uso delle gambe e ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione in ospedale" ci ha raccontato il valmadrerese, primo responsabile della pallavolo all'interno della già citata Polisportiva e anche arbitro del CSI. "Mi sono quindi tesserato con l'ASD Vomien Santi Martiri di Legnano, che ho scoperto essere una società molto ben organizzata, con cui abbiamo iniziato a portare il Sitting Volley anche nelle scuole e a disputare qualche partita con le poche altre squadre lombarde. Di questa disciplina, di cui poi sono diventato allenatore frequentando un corso regionale, mi è piaciuto fin da subito lo spirito di inclusione: per giocare basta sedersi a terra e muovere le braccia, nella posizione che ognuno ritiene migliore. E alla fine ho imparato sulla mia pelle che spesso un amputato è più forte di un normodotato".

Pur essendo nato solo nel 2013, in Italia il Sitting Volley ha rapidamente acquisito una certa fama soprattutto grazie alla Nazionale femminile guidata dal tecnico Amauri Ribeiro, che è riuscita nel giro di pochi anni a compiere una scalata prodigiosa: nel 2018, alla prima partecipazione, ha sorpreso tutti sfiorando il podio al Mondiale con un quarto posto, per poi ottenere una storica medaglia d'argento l'anno successivo agli Europei, venendo sconfitta solo in finale dalle campionesse mondiali della Russia.

Sul nostro territorio - almeno finora - la disciplina ha trovato casa solo a Missaglia, grazie all'impegno di Massimo Beretta che nel gennaio 2024, dopo una lunga esperienza con la Nazionale maschile, è diventato il vice dello stesso Ribeiro, all'interno dello staff che la scorsa estate ha accompagnato le azzurre alle Paralimpiadi di Parigi: un bel percorso, il suo, coronato addirittura dalla vittoria di uno scudetto nel 2017 proprio nel paese della Brianza lecchese, da dove ha poi spiccato il volo fino a entrare nel mondo federale.

"Ci sta già aiutando molto, anche con consigli e suggerimenti pratici" ci ha confidato ancora Locatelli, parlando al plurale in riferimento al gruppetto di persone con cui nel marzo scorso ha provato a lanciare il Sitting Volley anche a Valmadrera, grazie alla disponibilità dell'Amministrazione Comunale che ha offerto la palestra della Scuola dell'Infanzia Paolo VI di via Casnedi.

"Ovviamente per ora non abbiamo una squadra, e comunque preciso che per formarne una non serve per forza avere sei o sette amputati: può giocare chiunque, e noi siamo a disposizione di tutti coloro che volessero provare. Poi, eventualmente, vedremo…" ha aggiunto, senza nascondere il desiderio di creare qualcosa di significativo anche a Valmadrera. "Abbiamo trovato anche un'allenatrice, che già conoscevo dai tempi della Pallavolo, e abbiamo creato una bella sinergia con la PSG Auxilium di Sondrio: il nostro obiettivo, lo ribadisco, non è quello di andare alla ricerca di persone disabili, ma di abbattere le barriere e sostenere l'inclusione attraverso lo sport, una "missione" per cui vorremmo anche andare nelle scuole per incontrare i più giovani e partecipare a manifestazioni ed eventi sul territorio, in un'ottica di sensibilizzazione verso le tematiche della disabilità".

Intanto, come dicevamo, una prima risposta dalla comunità di Valmadrera è arrivata, con l'apertura della palestra di via Casnedi (ingresso dal parcheggio sul retro della farmacia) per un primo "test" di Sitting Volley. Un'esperienza a cui ora Claudio Locatelli e i suoi "compagni d'avventura" sperano di poter dare continuità a partire dal 9, 16 e 23 maggio, tre serate (dalle 20.30 alle 22.00 circa) dedicate proprio a chiunque volesse provare a mettersi a terra con loro per sperimentare questa divertente disciplina.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a sittingvolleyvalma@gmail.com.

Claudio Locatelli, in maglia verde, in azione
La "missione" di Locatelli, ora, è appunto quella di diffondere anche nel territorio lecchese la pratica del Sitting Volley, uno sport inclusivo introdotto nei Paesi Bassi nel 1956-57 che consiste in una pallavolo giocata stando seduti sul pavimento, con il campo più piccolo e con la rete più bassa, che prevede che l'atleta stia con le natiche appoggiate a terra nel momento in cui tocca la sfera. Per le sue caratteristiche viene spesso promosso per favorire l'integrazione sociale delle persone con disabilità, dato che può essere praticato senza distinzione per esempio da atleti con amputazioni, paraplegie e altre limitazioni funzionali, e al tempo stesso anche da soggetti normodotati, non richiedendo l'utilizzo di particolari attrezzature o ausili.

"Mi sono avvicinato a questa realtà grazie a un amico di Legnano, grande appassionato di sport e già campione di pattinaggio a rotelle, che da giovanissimo ha perso l'uso delle gambe e ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione in ospedale" ci ha raccontato il valmadrerese, primo responsabile della pallavolo all'interno della già citata Polisportiva e anche arbitro del CSI. "Mi sono quindi tesserato con l'ASD Vomien Santi Martiri di Legnano, che ho scoperto essere una società molto ben organizzata, con cui abbiamo iniziato a portare il Sitting Volley anche nelle scuole e a disputare qualche partita con le poche altre squadre lombarde. Di questa disciplina, di cui poi sono diventato allenatore frequentando un corso regionale, mi è piaciuto fin da subito lo spirito di inclusione: per giocare basta sedersi a terra e muovere le braccia, nella posizione che ognuno ritiene migliore. E alla fine ho imparato sulla mia pelle che spesso un amputato è più forte di un normodotato".

Pur essendo nato solo nel 2013, in Italia il Sitting Volley ha rapidamente acquisito una certa fama soprattutto grazie alla Nazionale femminile guidata dal tecnico Amauri Ribeiro, che è riuscita nel giro di pochi anni a compiere una scalata prodigiosa: nel 2018, alla prima partecipazione, ha sorpreso tutti sfiorando il podio al Mondiale con un quarto posto, per poi ottenere una storica medaglia d'argento l'anno successivo agli Europei, venendo sconfitta solo in finale dalle campionesse mondiali della Russia.

Sul nostro territorio - almeno finora - la disciplina ha trovato casa solo a Missaglia, grazie all'impegno di Massimo Beretta che nel gennaio 2024, dopo una lunga esperienza con la Nazionale maschile, è diventato il vice dello stesso Ribeiro, all'interno dello staff che la scorsa estate ha accompagnato le azzurre alle Paralimpiadi di Parigi: un bel percorso, il suo, coronato addirittura dalla vittoria di uno scudetto nel 2017 proprio nel paese della Brianza lecchese, da dove ha poi spiccato il volo fino a entrare nel mondo federale.

"Ci sta già aiutando molto, anche con consigli e suggerimenti pratici" ci ha confidato ancora Locatelli, parlando al plurale in riferimento al gruppetto di persone con cui nel marzo scorso ha provato a lanciare il Sitting Volley anche a Valmadrera, grazie alla disponibilità dell'Amministrazione Comunale che ha offerto la palestra della Scuola dell'Infanzia Paolo VI di via Casnedi.

"Ovviamente per ora non abbiamo una squadra, e comunque preciso che per formarne una non serve per forza avere sei o sette amputati: può giocare chiunque, e noi siamo a disposizione di tutti coloro che volessero provare. Poi, eventualmente, vedremo…" ha aggiunto, senza nascondere il desiderio di creare qualcosa di significativo anche a Valmadrera. "Abbiamo trovato anche un'allenatrice, che già conoscevo dai tempi della Pallavolo, e abbiamo creato una bella sinergia con la PSG Auxilium di Sondrio: il nostro obiettivo, lo ribadisco, non è quello di andare alla ricerca di persone disabili, ma di abbattere le barriere e sostenere l'inclusione attraverso lo sport, una "missione" per cui vorremmo anche andare nelle scuole per incontrare i più giovani e partecipare a manifestazioni ed eventi sul territorio, in un'ottica di sensibilizzazione verso le tematiche della disabilità".

Intanto, come dicevamo, una prima risposta dalla comunità di Valmadrera è arrivata, con l'apertura della palestra di via Casnedi (ingresso dal parcheggio sul retro della farmacia) per un primo "test" di Sitting Volley. Un'esperienza a cui ora Claudio Locatelli e i suoi "compagni d'avventura" sperano di poter dare continuità a partire dal 9, 16 e 23 maggio, tre serate (dalle 20.30 alle 22.00 circa) dedicate proprio a chiunque volesse provare a mettersi a terra con loro per sperimentare questa divertente disciplina.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere a sittingvolleyvalma@gmail.com.
B.P.