Lecco: approvato il rendiconto di gestione, critiche dalle minoranze
Approvato, come al solito, con i soli voti della maggioranza il rendiconto di gestione 2024 del Comune di Lecco illustrato durante il Consiglio di lunedì sera dall’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli.
“Il rendiconto intende dimostrare i risultati conseguiti durante la gestione in relazione alle risorse che si sono rese disponibili. I documenti di riferimento sono il conto del bilancio, lo stato patrimoniale e il conto economico - ha spiegato l’assessore -. Il primo illustra gli esiti finali rispetto alle autorizzazioni contenute nel previsionale e si conclude con la dimostrazione del risultato della gestione di competenza e con il risultato di amministrazione della fine di esercizio. Il risultato della gestione di competenza raffigura la differenza tra residui attivi e passivi; l'altro, invece, comprende anche i residui degli anni precedenti. Il risultato contabile di gestione è positivo per 14 milioni, quello di amministrazione per 45 milioni, costituiti in questo modo: 26 di parte accantonata, 9 di parte vincolata, 3 di parte destinata a investimenti e circa 7 di parte disponibile”.
Nella sua conclusione Pietrobelli ha sottolineato che il conto economico evidenzia il valore che la gestione ha prodotto rispetto al patrimonio esistente registrando lo scarto tra i componenti positivi (tributi, trasferimenti, ricavi…) e quelli negativi (acquisto di beni e prestazioni, oneri, personale…) che per il 2024 ha un segno "più" per 265mila euro.
Alcuni rilievi critici sono stati mossi dalle file della minoranza: “Io non sono d’accordo con l’assessore quando dice che non c’è collegamento tra bilancio previsionale e rendiconto, come quando sostiene che la crescita dell’avanzo disponibile sia sinonimo di gestione oculata” ha detto Simone Brigatti (Lecco ideale - Lecco merita di più), evidenziando anche come le entrate correnti siano molto aumentate e le uscite non così tanto, chiedendo quindi una riflessione sul 2026, in particolare sulla possibilità di rivedere l’Irpef, alzato dall’Amministrazione comunale qualche anno fa.
“Le vostre spese correnti avete voluto aumentarle finanziandole con l’Irpef e noi non dovremmo dirlo? - ha aggiunto la leghista Cinzia Bettega -. Se ci sono tutti questi soldi che avanzano forse è perché non tutto si gestisce così bene”. Anche Emilio Minuzzo è intervenuto per dire che “la campagna elettorale non si paga con i soldi dei cittadini”, così come Giovanni Tagliaferri del gruppo misto: “La spesa corrente è frutto di scelte politiche che sono legittime ma è altrettanto legittimo discutere di queste scelte”.
Su altre posizioni la maggioranza: “I dati ci dicono che non è possibile tornare indietro sull’Irpef se non mettendo in difficoltà la parte corrente del Comune” ha ricordato il capogruppo dem Pietro Regazzoni, prima della replica di Pietrobelli: “La città chiede servizi, chiede servizi nuovi e chiede l’implementazione degli esistenti, e noi proviamo a dare una risposta”.
“Il rendiconto intende dimostrare i risultati conseguiti durante la gestione in relazione alle risorse che si sono rese disponibili. I documenti di riferimento sono il conto del bilancio, lo stato patrimoniale e il conto economico - ha spiegato l’assessore -. Il primo illustra gli esiti finali rispetto alle autorizzazioni contenute nel previsionale e si conclude con la dimostrazione del risultato della gestione di competenza e con il risultato di amministrazione della fine di esercizio. Il risultato della gestione di competenza raffigura la differenza tra residui attivi e passivi; l'altro, invece, comprende anche i residui degli anni precedenti. Il risultato contabile di gestione è positivo per 14 milioni, quello di amministrazione per 45 milioni, costituiti in questo modo: 26 di parte accantonata, 9 di parte vincolata, 3 di parte destinata a investimenti e circa 7 di parte disponibile”.
Nella sua conclusione Pietrobelli ha sottolineato che il conto economico evidenzia il valore che la gestione ha prodotto rispetto al patrimonio esistente registrando lo scarto tra i componenti positivi (tributi, trasferimenti, ricavi…) e quelli negativi (acquisto di beni e prestazioni, oneri, personale…) che per il 2024 ha un segno "più" per 265mila euro.
Alcuni rilievi critici sono stati mossi dalle file della minoranza: “Io non sono d’accordo con l’assessore quando dice che non c’è collegamento tra bilancio previsionale e rendiconto, come quando sostiene che la crescita dell’avanzo disponibile sia sinonimo di gestione oculata” ha detto Simone Brigatti (Lecco ideale - Lecco merita di più), evidenziando anche come le entrate correnti siano molto aumentate e le uscite non così tanto, chiedendo quindi una riflessione sul 2026, in particolare sulla possibilità di rivedere l’Irpef, alzato dall’Amministrazione comunale qualche anno fa.
“Le vostre spese correnti avete voluto aumentarle finanziandole con l’Irpef e noi non dovremmo dirlo? - ha aggiunto la leghista Cinzia Bettega -. Se ci sono tutti questi soldi che avanzano forse è perché non tutto si gestisce così bene”. Anche Emilio Minuzzo è intervenuto per dire che “la campagna elettorale non si paga con i soldi dei cittadini”, così come Giovanni Tagliaferri del gruppo misto: “La spesa corrente è frutto di scelte politiche che sono legittime ma è altrettanto legittimo discutere di queste scelte”.
Su altre posizioni la maggioranza: “I dati ci dicono che non è possibile tornare indietro sull’Irpef se non mettendo in difficoltà la parte corrente del Comune” ha ricordato il capogruppo dem Pietro Regazzoni, prima della replica di Pietrobelli: “La città chiede servizi, chiede servizi nuovi e chiede l’implementazione degli esistenti, e noi proviamo a dare una risposta”.
M.V.